Il lavoro propone nuove prospettive di ricerca sulla poesia latina e volgare fiorita nel Mezzogiorno d’Italia durante il Rinascimento mediante la specola privilegiata della corrispondenza in versi. Muovendo dal censimento delle raccolte poetiche degli autori attivi in quel contesto storico e geografico, la tesi è giunta alla definizione di un corpus di testi di corrispondenza e al commento di quelli più significativi non solo in rapporto al genere, ma anche per l’inquadramento delle posizioni assunte dai letterati rispetto ai mutamenti socioculturali che interessarono la penisola tra Quattro e Cinquecento. Infatti, l’arco cronologico preso in esame (1443-1503), conferisce organicità allo studio e permette di ravvisare una continuità temporale scandita da importanti tappe intermedie, che vedono prima l’ascesa e quindi il definitivo tracollo della dinastia aragonese – maggior polo di attrazione dell’Italia meridionale –, nonché dei letterati a suo servizio. Altrettanto considerevole è stata, dal punto di vista metodologico, la risoluzione di altre criticità emerse nell’attraversamento del corpus: in primo luogo si è discussa la possibilità di inserire questo tipo di poesia, occasionale e rivolta a un destinatario, all’interno della categoria del ‘genere’, da sempre delimitata da criteri sfuggenti; d’altra parte, un risultato importantissimo ha riguardato le acquisizioni filologiche e documentarie in relazione allo stato dell’arte sui testi e gli autori censiti, i quali, mancando quasi sempre di edizioni moderne o affidabili, giacciono nell’ombra inediti.
La poesia di corrispondenza nella Napoli aragonese (1443-1503)
AMORINO, ERIKA
2023
Abstract
Il lavoro propone nuove prospettive di ricerca sulla poesia latina e volgare fiorita nel Mezzogiorno d’Italia durante il Rinascimento mediante la specola privilegiata della corrispondenza in versi. Muovendo dal censimento delle raccolte poetiche degli autori attivi in quel contesto storico e geografico, la tesi è giunta alla definizione di un corpus di testi di corrispondenza e al commento di quelli più significativi non solo in rapporto al genere, ma anche per l’inquadramento delle posizioni assunte dai letterati rispetto ai mutamenti socioculturali che interessarono la penisola tra Quattro e Cinquecento. Infatti, l’arco cronologico preso in esame (1443-1503), conferisce organicità allo studio e permette di ravvisare una continuità temporale scandita da importanti tappe intermedie, che vedono prima l’ascesa e quindi il definitivo tracollo della dinastia aragonese – maggior polo di attrazione dell’Italia meridionale –, nonché dei letterati a suo servizio. Altrettanto considerevole è stata, dal punto di vista metodologico, la risoluzione di altre criticità emerse nell’attraversamento del corpus: in primo luogo si è discussa la possibilità di inserire questo tipo di poesia, occasionale e rivolta a un destinatario, all’interno della categoria del ‘genere’, da sempre delimitata da criteri sfuggenti; d’altra parte, un risultato importantissimo ha riguardato le acquisizioni filologiche e documentarie in relazione allo stato dell’arte sui testi e gli autori censiti, i quali, mancando quasi sempre di edizioni moderne o affidabili, giacciono nell’ombra inediti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/109661
URN:NBN:IT:UNIROMA1-109661