Riassunto In Italiano gli articoli determinativi, la terza persona dei pronomi clitici oggetto e la terza persona dell’indicativo presente sono dei marcatori clinici tra l’acquisizione tipica ed atipica della grammatica (Bortolini, Arfé et al. 2006; Bortolini, Caselli et al. 2002; Dispaldro, Caselli et al., 2008). Questo rende importante lo studio sui processi che governano l’acquisizione di tali morfemi. Il presente lavoro ha lo scopo di indagare, attraverso diversi studi sperimentali (ognuno suddiviso in più esperimenti), la produzione e la comprensione della morfologia grammaticale nei bambini con sviluppo tipico in età prescolare (tra i 3 ed i 4 anni d’età). STUDIO 1: Rappresentazione Lessicale e Memoria di Lavoro Fonologica nella Produzione della Morfologia Attraverso questo studio si intende indagare il grado in cui la produzione morfologica necessita della Memoria di Lavoro Fonologica (Gathercole e Baddeley, 1990; van der Lely e Howard, 1993) e della Rappresentazione Lessicale (Bates, Bretherton e Snyder 1988; Bates e Goodman, 1999). Si intende perseguire tale obiettivo per mezzo del paradigma di ripetizione di parole, reali e non reali. Esperimento 1: Produzione della Morfologia Italiana Hanno partecipato 62 bambini di tre anni d’età. I risultati mostrano che la Memoria di Lavoro Fonologica ha un ruolo importante nella produzione morfologica. Inoltre, è stato riscontrato un legame tra Rappresentazione Lessicale e produzione morfologica. Esperimento 2: Produzione della Morfologia Inglese (esperimento effettuato presso la Purdue University, in collaborazione con il Prof. Leonard) È stato replicato l’esperimento precedente. Hanno partecipato 30 bambini di tre anni d’età. I risultati dimostrano che il ruolo della Memoria di Lavoro Fonologica è centrale nell’elaborazione della morfologia; al contrario, i risultati sulla Rappresentazione Lessicale lasciano aperti alcuni dubbi. Conclusione Studio 1 Lo studio ha dimostrato che la produzione morfologica necessita della Memoria di Lavoro Fonologica, ma essa non può spiegare l’intero processo produttivo; inoltre, la Rappresentazione Lessicale è molto importante per la produzione di sistemi morfologici complessi come quello Italiano. STUDIO 2: La Comprensione della Funzione Grammaticale di Numero (Singolare e Plurale) Poco si conosce sulla comprensione del singolare e plurale all’interno della morfologia; inoltre, la maggior parte degli studi si riferiscono alla lingua Inglese (Kouider et al., 2006; Schnoor e Newman, 2001; Soderstrom 2002). Per questa ragione, l’obiettivo di questo studio è di indagare l’informazione di numero (singolare e plurale) nella morfologia grammaticale Italiana. Esperimento 1: Prova dell’Indicare negli Articoli, Clitici e Verbi Hanno partecipato 71 bambini di tre anni d’età. Attraverso un compito in cui bisogna indicare un foglio, individuandolo tra due che differiscono per la quantità di oggetti o personaggi in esso rappresentati ([X] [XX]), sono state indagate le forme singolari e plurali. I risultati di questo esperimento non hanno chiarito se i bambini possiedono i concetti di singolare come di /una unità/ e di plurale come di /più di una unità/. Esperimento 2: Prova del Disegnare negli Articoli Hanno partecipato 17 bambini di tre anni e zero mesi d’età. L’obiettivo di questo esperimento è di indagare, attraverso l’utilizzo del disegno di oggetti, se il comportamento messo in atto dai bambini è governato dalla rappresentazione della quantità singolare e plurale. I risultati dimostrano che i bambini possiedono i concetti di singolare come /una unità/ e plurale come /più di una unità/. Esperimento 3 (Prova del Prendere negli Articoli) ed Esperimento 4 (Prova del Prendere nei Verbi) Nell’esperimento 3 hanno partecipato 71 bambini, suddivisi in tre gruppi d’età (3;0 – 4;0 – 6 anni) e 38 adulti; nell’esperimento 4 hanno partecipato 58 bambini (3;0 – 4;0 – 6 anni d’età) e 42 adulti. Viene utilizzato un compito in cui i bambini devono prendere degli oggetti posti all’interno di due piatti che variano per il numero di oggetti posti all’interno ([X] [XX]). I risultati confermano che i bambini a 3 anni possiedono una rappresentazione quantitativa di singolare e plurale. Solo dopo i 4 anni i bambini comprendono quale insieme di oggetti meglio si adatta all’informazione espressa dal morfema, non solo dal punto di vista quantitativo ma anche dal punto di vista referenziale-comunicativo Conclusione Studio 2 Questo studio dimostra che i bambini a 3 anni hanno una rappresentazione procedurale del morfema che si basa solo sull’informazione di quantità. Dopo i 4 anni avviene una ridescrizione (Karmiloff-Smith 1992) che permette di interpretare il morfema anche in relazione alle intenzioni comunicative espresse da quella categoria linguistica. CONCLUSIONE GENERALE L’elaborazione morfologica è un processo complesso che coinvolge in sé una moltitudine di aspetti cognitivi e linguistici. Dal confronto con i due studi, sono state ipotizzate 2 fasi nel processo d’acquisizione della morfologia: - Fase 1: l’elaborazione morfologia è legata ad abilità come la Memoria di Lavoro Fonologica; inoltre, l’uso procedurale del morfema è dipendente dal lessico. In questa fase, ogni funzione grammaticale del morfema ha uno sviluppo indipendente dalle altre funzioni. - Fase 2: Nel corso dello sviluppo si hanno una serie di Ridescrizioni Rappresentazionali che conferiscono al morfema uno stato polisemico, e che rendono l’uso del morfema più generale ed astratto in relazione alle funzioni del linguaggio e della comunicazione.

L'acquisizione della grammatica come complesso sistema cognitivo-linguistico: studi sperimentali sulla produzione e comprensione della morfologia in bambini con sviluppo tipico del linguaggio

DISPALDRO, MARCO
2009

Abstract

Riassunto In Italiano gli articoli determinativi, la terza persona dei pronomi clitici oggetto e la terza persona dell’indicativo presente sono dei marcatori clinici tra l’acquisizione tipica ed atipica della grammatica (Bortolini, Arfé et al. 2006; Bortolini, Caselli et al. 2002; Dispaldro, Caselli et al., 2008). Questo rende importante lo studio sui processi che governano l’acquisizione di tali morfemi. Il presente lavoro ha lo scopo di indagare, attraverso diversi studi sperimentali (ognuno suddiviso in più esperimenti), la produzione e la comprensione della morfologia grammaticale nei bambini con sviluppo tipico in età prescolare (tra i 3 ed i 4 anni d’età). STUDIO 1: Rappresentazione Lessicale e Memoria di Lavoro Fonologica nella Produzione della Morfologia Attraverso questo studio si intende indagare il grado in cui la produzione morfologica necessita della Memoria di Lavoro Fonologica (Gathercole e Baddeley, 1990; van der Lely e Howard, 1993) e della Rappresentazione Lessicale (Bates, Bretherton e Snyder 1988; Bates e Goodman, 1999). Si intende perseguire tale obiettivo per mezzo del paradigma di ripetizione di parole, reali e non reali. Esperimento 1: Produzione della Morfologia Italiana Hanno partecipato 62 bambini di tre anni d’età. I risultati mostrano che la Memoria di Lavoro Fonologica ha un ruolo importante nella produzione morfologica. Inoltre, è stato riscontrato un legame tra Rappresentazione Lessicale e produzione morfologica. Esperimento 2: Produzione della Morfologia Inglese (esperimento effettuato presso la Purdue University, in collaborazione con il Prof. Leonard) È stato replicato l’esperimento precedente. Hanno partecipato 30 bambini di tre anni d’età. I risultati dimostrano che il ruolo della Memoria di Lavoro Fonologica è centrale nell’elaborazione della morfologia; al contrario, i risultati sulla Rappresentazione Lessicale lasciano aperti alcuni dubbi. Conclusione Studio 1 Lo studio ha dimostrato che la produzione morfologica necessita della Memoria di Lavoro Fonologica, ma essa non può spiegare l’intero processo produttivo; inoltre, la Rappresentazione Lessicale è molto importante per la produzione di sistemi morfologici complessi come quello Italiano. STUDIO 2: La Comprensione della Funzione Grammaticale di Numero (Singolare e Plurale) Poco si conosce sulla comprensione del singolare e plurale all’interno della morfologia; inoltre, la maggior parte degli studi si riferiscono alla lingua Inglese (Kouider et al., 2006; Schnoor e Newman, 2001; Soderstrom 2002). Per questa ragione, l’obiettivo di questo studio è di indagare l’informazione di numero (singolare e plurale) nella morfologia grammaticale Italiana. Esperimento 1: Prova dell’Indicare negli Articoli, Clitici e Verbi Hanno partecipato 71 bambini di tre anni d’età. Attraverso un compito in cui bisogna indicare un foglio, individuandolo tra due che differiscono per la quantità di oggetti o personaggi in esso rappresentati ([X] [XX]), sono state indagate le forme singolari e plurali. I risultati di questo esperimento non hanno chiarito se i bambini possiedono i concetti di singolare come di /una unità/ e di plurale come di /più di una unità/. Esperimento 2: Prova del Disegnare negli Articoli Hanno partecipato 17 bambini di tre anni e zero mesi d’età. L’obiettivo di questo esperimento è di indagare, attraverso l’utilizzo del disegno di oggetti, se il comportamento messo in atto dai bambini è governato dalla rappresentazione della quantità singolare e plurale. I risultati dimostrano che i bambini possiedono i concetti di singolare come /una unità/ e plurale come /più di una unità/. Esperimento 3 (Prova del Prendere negli Articoli) ed Esperimento 4 (Prova del Prendere nei Verbi) Nell’esperimento 3 hanno partecipato 71 bambini, suddivisi in tre gruppi d’età (3;0 – 4;0 – 6 anni) e 38 adulti; nell’esperimento 4 hanno partecipato 58 bambini (3;0 – 4;0 – 6 anni d’età) e 42 adulti. Viene utilizzato un compito in cui i bambini devono prendere degli oggetti posti all’interno di due piatti che variano per il numero di oggetti posti all’interno ([X] [XX]). I risultati confermano che i bambini a 3 anni possiedono una rappresentazione quantitativa di singolare e plurale. Solo dopo i 4 anni i bambini comprendono quale insieme di oggetti meglio si adatta all’informazione espressa dal morfema, non solo dal punto di vista quantitativo ma anche dal punto di vista referenziale-comunicativo Conclusione Studio 2 Questo studio dimostra che i bambini a 3 anni hanno una rappresentazione procedurale del morfema che si basa solo sull’informazione di quantità. Dopo i 4 anni avviene una ridescrizione (Karmiloff-Smith 1992) che permette di interpretare il morfema anche in relazione alle intenzioni comunicative espresse da quella categoria linguistica. CONCLUSIONE GENERALE L’elaborazione morfologica è un processo complesso che coinvolge in sé una moltitudine di aspetti cognitivi e linguistici. Dal confronto con i due studi, sono state ipotizzate 2 fasi nel processo d’acquisizione della morfologia: - Fase 1: l’elaborazione morfologia è legata ad abilità come la Memoria di Lavoro Fonologica; inoltre, l’uso procedurale del morfema è dipendente dal lessico. In questa fase, ogni funzione grammaticale del morfema ha uno sviluppo indipendente dalle altre funzioni. - Fase 2: Nel corso dello sviluppo si hanno una serie di Ridescrizioni Rappresentazionali che conferiscono al morfema uno stato polisemico, e che rendono l’uso del morfema più generale ed astratto in relazione alle funzioni del linguaggio e della comunicazione.
2009
Italiano
morfologia, grammatica, produzione, comprensione
Università degli studi di Padova
225
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/110010
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-110010