L’obbiettivo generale in cui si inquadra questa tesi è l’esplorazione del significato della cosiddetta “dissociazione tra nome e verbo”, che è stata notata nel comportamento linguistico sia degli afasici non fluenti sia degli afasici fluenti. Il caso più frequentemente osservato è quello in cui si riscontra una maggiore difficoltà per quanto riguarda i verbi rispetto ai nomi, anche se in alcuni casi si è notata una fenomenologia opposta (per un quadro generale: Crepaldi et al., 2010; Druks, 2002; Luzzatti, Mondini e Semenza, 2001; Mätzig et al., 2009). Nel tentativo di isolare quelle componenti del verbo che possono essere responsabili delle difficoltà incontrate nell’uso del linguaggio da parte degli afasici, si è deciso di ideare e somministrare a tre soggetti afasici di lingua italiana alcune prove sperimentali sulle nominalizzazioni, cioè elementi nominali che sono ricavati da verbi con modalità più o meno produttive e per mezzo dei quali ci si riferisce a un predicato (i.a.: Grossmann e Rainer, 2004). Le prove sono state somministrate con l’ausilio delle logopediste della Clinica Neurologica I dell’azienda ospedaliera di Padova e dell’IRCCS Ospedale San Camillo di Venezia. I risultati ottenuti sono stati analizzati da un punto di vista quantitativo e qualitativo e costituiscono il contributo principale che si intende offrire al dibattito sia sulle dissociazioni tra nome e verbo in afasia sia sulle nominalizzazioni nell’ambito della linguistica teorica, con particolare riferimento ai lavori di Alexiadou (2001), Chomsky (1970), Grimshaw (1990) e Sichel (in stampa).
Nominalizzazioni e struttura eventiva. Un'analisi linguistica della produzione afasica
ZANINI, CHIARA
2011
Abstract
L’obbiettivo generale in cui si inquadra questa tesi è l’esplorazione del significato della cosiddetta “dissociazione tra nome e verbo”, che è stata notata nel comportamento linguistico sia degli afasici non fluenti sia degli afasici fluenti. Il caso più frequentemente osservato è quello in cui si riscontra una maggiore difficoltà per quanto riguarda i verbi rispetto ai nomi, anche se in alcuni casi si è notata una fenomenologia opposta (per un quadro generale: Crepaldi et al., 2010; Druks, 2002; Luzzatti, Mondini e Semenza, 2001; Mätzig et al., 2009). Nel tentativo di isolare quelle componenti del verbo che possono essere responsabili delle difficoltà incontrate nell’uso del linguaggio da parte degli afasici, si è deciso di ideare e somministrare a tre soggetti afasici di lingua italiana alcune prove sperimentali sulle nominalizzazioni, cioè elementi nominali che sono ricavati da verbi con modalità più o meno produttive e per mezzo dei quali ci si riferisce a un predicato (i.a.: Grossmann e Rainer, 2004). Le prove sono state somministrate con l’ausilio delle logopediste della Clinica Neurologica I dell’azienda ospedaliera di Padova e dell’IRCCS Ospedale San Camillo di Venezia. I risultati ottenuti sono stati analizzati da un punto di vista quantitativo e qualitativo e costituiscono il contributo principale che si intende offrire al dibattito sia sulle dissociazioni tra nome e verbo in afasia sia sulle nominalizzazioni nell’ambito della linguistica teorica, con particolare riferimento ai lavori di Alexiadou (2001), Chomsky (1970), Grimshaw (1990) e Sichel (in stampa).File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/110039
URN:NBN:IT:UNIPD-110039