La mia ricerca mette a confronto i risultati ottenuti usando due diversi metodi di insegnamento: il metodo del laboratorio didattico e il metodo della lezione tradizionale basata sui libri di testo. L’argomento scelto è la teoria evoluzionistica secondo Darwin. A tale scopo, ho costruito un percorso didattico sull’evoluzione attraverso metodiche di laboratorio, evidenziando come sia possibile affrontare i nodi concettuali della teoria (selezione, adattamento, variabilità, ereditarietà, caso, tempo) anche facendo, interagendo, cooperando, cioè “mettendo in azione” il pensiero. Il riferimento non è rivolto ad un vero laboratorio scientifico, inteso come spazio fisico che disponga di materiali e di strumenti per elaborare dati, ma a un laboratorio didattico, “povero” e limitato nel tempo. L’estensione del concetto permette la creazione di situazioni di apprendimento attivo in contesti non formali, sfruttando le potenzialità didattiche dei centri di diffusione culturale o di specifiche iniziative legate al mondo scientifico. Le esperienze realizzate sono state ricondotte a uno o ad alcuni dei nodi concettuali, e sono state concepite con criteri di economicità delle idee, di coerenza logica, di propedeuticità, di correttezza scientifica. La realizzazione dei percorsi didattici è stata effettuata nelle terze classi di Scuole Secondarie di Primo Grado. L’attività didattica è stata monitorata attraverso un questionario di accettazione della teoria dell’evoluzione, somministrato sia prima che dopo aver frequentato le lezioni. I risultati ottenuti da entrambe le metodologie didattiche evidenziano significativi cambiamenti riguardanti la comprensione della teoria, il riconoscimento dei fatti evolutivi e il rapporto religione/scienza. Inoltre, comparando i dati ottenuti con la metodologia di laboratorio con quelli derivanti dai percorsi didattici tradizionali, si è appurato tra i primi un livello di comprensione e di accettazione maggiore. Si conferma quindi la maggior validità di dinamiche basate sull’apprendimento attivo rispetto alla staticità di metodologie che focalizzano la loro azione sul trasferimento passivo delle conoscenze.
Metodologie didattiche nell'insegnamento della teoria evoluzionistica
TREVISAN, TIZIANO
2011
Abstract
La mia ricerca mette a confronto i risultati ottenuti usando due diversi metodi di insegnamento: il metodo del laboratorio didattico e il metodo della lezione tradizionale basata sui libri di testo. L’argomento scelto è la teoria evoluzionistica secondo Darwin. A tale scopo, ho costruito un percorso didattico sull’evoluzione attraverso metodiche di laboratorio, evidenziando come sia possibile affrontare i nodi concettuali della teoria (selezione, adattamento, variabilità, ereditarietà, caso, tempo) anche facendo, interagendo, cooperando, cioè “mettendo in azione” il pensiero. Il riferimento non è rivolto ad un vero laboratorio scientifico, inteso come spazio fisico che disponga di materiali e di strumenti per elaborare dati, ma a un laboratorio didattico, “povero” e limitato nel tempo. L’estensione del concetto permette la creazione di situazioni di apprendimento attivo in contesti non formali, sfruttando le potenzialità didattiche dei centri di diffusione culturale o di specifiche iniziative legate al mondo scientifico. Le esperienze realizzate sono state ricondotte a uno o ad alcuni dei nodi concettuali, e sono state concepite con criteri di economicità delle idee, di coerenza logica, di propedeuticità, di correttezza scientifica. La realizzazione dei percorsi didattici è stata effettuata nelle terze classi di Scuole Secondarie di Primo Grado. L’attività didattica è stata monitorata attraverso un questionario di accettazione della teoria dell’evoluzione, somministrato sia prima che dopo aver frequentato le lezioni. I risultati ottenuti da entrambe le metodologie didattiche evidenziano significativi cambiamenti riguardanti la comprensione della teoria, il riconoscimento dei fatti evolutivi e il rapporto religione/scienza. Inoltre, comparando i dati ottenuti con la metodologia di laboratorio con quelli derivanti dai percorsi didattici tradizionali, si è appurato tra i primi un livello di comprensione e di accettazione maggiore. Si conferma quindi la maggior validità di dinamiche basate sull’apprendimento attivo rispetto alla staticità di metodologie che focalizzano la loro azione sul trasferimento passivo delle conoscenze.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/110040
URN:NBN:IT:UNIPD-110040