In questo lavoro vengono analizzati gli aspetti più significativi della sintassi delle frasi relative in greco antico. L'analisi è condotta sulla base di un corpus, opportunamente selezionato e indagato, di dodici testi del filosofo ateniese Platone (427-347 a. C): l'attenzione è dunque rivolta alla cosiddetta fase 'classica' (V-IV sec. a. C.) del dialetto attico. L'obiettivo di fondo è quello di fornire un quadro, descrittivo ed esplicativo, della sintassi delle frasi relative in greco più sistematico e aggiornato dal punto di vista della teoria linguistica rispetto alle trattazioni dello stesso argomento che sono fornite dalle grammatiche tradizionali. Il modello teorico adottato è descritto nel capitolo I. Nel capitolo II vengono prese in considerazione le strategie di relativizzazione utilizzate in greco: oltre a quella più diffusa, con pronome relativo iniziale, sono riconoscibili due ulteriori strategie, quella nominalizzata con participio e una strategia mista, con pronome relativo iniziale e testa interna. Per ogni strategia vengono presentate proprietà ed eventuali restrizioni. Nel capitolo III sono esaminati i pronomi che possono introdurre le proposizioni relative: non solo il più comune ὅς ἤ ὅ, ma anche ὅστις ἥτις ὅτι e ὅσος ὅσα ὅσον, riguardo ai quali si dimostrerà che possono introdurre tipi di frasi relative, con particolari proprietà sintattiche e semantiche, già autonomamente riconosciuti in linguistica (per esempio, relative kind-defining, relative massimalizzanti e così via). I capitoli IV e V sono dedicati a due tipologie fondamentali di frase relativa: le relative restrittive e le relative appositive, entrambe riconoscibili anche in greco antico. Di ognuno dei due tipi sono descritte le proprietà sintattiche (posizione rispetto alla testa, possibili fenomeni di estraposizione, assegnazione di caso al pronome relativo e alla testa) e semantiche più rilevanti. Emergono così alcuni nuclei di analisi particolarmente interessanti: per esempio, l'esistenza in greco di frasi relative che possono essere accostate alle relative a testa interna descritte in tipologia, la diversa interpretazione che è possibile dare dei due classici fenomeni riguardanti il caso, descritti dalle grammatiche come 'attrazione diretta' e 'attrazione inversa', o, ancora, la possibilità di riconoscere in greco una classe di relative appositive le cui proprietà rimandano alla classe delle appositive 'non integrate' identificate in letteratura. Infine, nel capitolo VI, si analizzano anche alcune caratteristiche delle relative libere, con particolare attenzione ai fenomeni di corrispondenza tra caso della testa silente e caso del pronome relativo lessicalmente espresso (matching).

La frase relativa in greco antico: analisi sintattica basata sul dialetto attico di Platone

PERNA, ELENA
2013

Abstract

In questo lavoro vengono analizzati gli aspetti più significativi della sintassi delle frasi relative in greco antico. L'analisi è condotta sulla base di un corpus, opportunamente selezionato e indagato, di dodici testi del filosofo ateniese Platone (427-347 a. C): l'attenzione è dunque rivolta alla cosiddetta fase 'classica' (V-IV sec. a. C.) del dialetto attico. L'obiettivo di fondo è quello di fornire un quadro, descrittivo ed esplicativo, della sintassi delle frasi relative in greco più sistematico e aggiornato dal punto di vista della teoria linguistica rispetto alle trattazioni dello stesso argomento che sono fornite dalle grammatiche tradizionali. Il modello teorico adottato è descritto nel capitolo I. Nel capitolo II vengono prese in considerazione le strategie di relativizzazione utilizzate in greco: oltre a quella più diffusa, con pronome relativo iniziale, sono riconoscibili due ulteriori strategie, quella nominalizzata con participio e una strategia mista, con pronome relativo iniziale e testa interna. Per ogni strategia vengono presentate proprietà ed eventuali restrizioni. Nel capitolo III sono esaminati i pronomi che possono introdurre le proposizioni relative: non solo il più comune ὅς ἤ ὅ, ma anche ὅστις ἥτις ὅτι e ὅσος ὅσα ὅσον, riguardo ai quali si dimostrerà che possono introdurre tipi di frasi relative, con particolari proprietà sintattiche e semantiche, già autonomamente riconosciuti in linguistica (per esempio, relative kind-defining, relative massimalizzanti e così via). I capitoli IV e V sono dedicati a due tipologie fondamentali di frase relativa: le relative restrittive e le relative appositive, entrambe riconoscibili anche in greco antico. Di ognuno dei due tipi sono descritte le proprietà sintattiche (posizione rispetto alla testa, possibili fenomeni di estraposizione, assegnazione di caso al pronome relativo e alla testa) e semantiche più rilevanti. Emergono così alcuni nuclei di analisi particolarmente interessanti: per esempio, l'esistenza in greco di frasi relative che possono essere accostate alle relative a testa interna descritte in tipologia, la diversa interpretazione che è possibile dare dei due classici fenomeni riguardanti il caso, descritti dalle grammatiche come 'attrazione diretta' e 'attrazione inversa', o, ancora, la possibilità di riconoscere in greco una classe di relative appositive le cui proprietà rimandano alla classe delle appositive 'non integrate' identificate in letteratura. Infine, nel capitolo VI, si analizzano anche alcune caratteristiche delle relative libere, con particolare attenzione ai fenomeni di corrispondenza tra caso della testa silente e caso del pronome relativo lessicalmente espresso (matching).
25-feb-2013
Italiano
Frasi relative, greco antico / Relative clauses, ancient Greek
BERTOCCI, DAVIDE
Università degli studi di Padova
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Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-110063