Lo studio delle anomalie cromosomiche strutturali si è affermato negli ultimi anni come un potente mezzo per l’identificazione delle cause molecolari alla base di disordini genomici responsabili di quadri fenotipici complessi quali ritardo mentale, autismo, epilessia, disordini psichiatrici e anomalie congenite multiple. Da circa 10 anni è emerso sempre più chiaramente che l’analisi citogenetica convenzionale non è in grado di rilevare anomalie cromosomiche inferiori a 5-10 Mb che, seppur di dimensioni submicroscopiche, possono associarsi a ritardo mentale e anomalie fenotipiche. Questo limite è stato da qualche anno superato dall’introduzione di una tecnica di citogenetica molecolare, l’array-CGH, che permette un’analisi completa e precisa delle variazioni del numero di copie delle sequenze di DNA e consente di valutare contemporaneamente e con alta specificità più regioni cromosomiche in modo da poter evidenziare sbilanciamenti. Nell'ultimo decennio con l'introduzione di array genome wide, è risultato evidente che i meccanismi molecolari alla base dei disordini genomici sono correlati a riarrangiamenti di particolari regioni del genoma, suscettibili più di altre ad andare incontro a ricombinazioni aberranti. Diversi studi hanno evidenziato infatti la presenza di alcuni segmenti (sequenze SINE, LINE, LCRs) che causano un alto grado di instabilità genomica portando a riarrangiamenti cromosomici. L’origine parentale delle anomalie cromosomiche è di considerevole interesse in quanto potrebbe aiutare a capire il loro meccanismo di formazione. Gli studi fatti fino ad ora riportano nella gametogenesi maschile c’è una maggiore tendenza alla formazione di riarrangiamenti cromosomici conseguente a un maggior numero di divisioni premeiotiche delle cellule germinali maschili rispetto a quelle femminili. In questo studio sono stati valutati mediante array CGH 66 soggetti che presentano ritardo mentale e/o dello sviluppo, autismo, anomalie congenite multiple e dimorfismi con lo scopo di verificare la presenza di riarrangiamenti criptici e caratterizzare in modo più preciso le anomalie identificate grazie all’esame cromosomico ad alta definizione. E’ stata quindi determinata l'origine parentale dei riarrangiamenti mediante l'utilizzo di marcatori polimorfici (STR o RFLP) per definire se esiste un diverso tasso di mutazione nei due sessi; infine sono stati analizzati i breakpoints per verificare la presenza di regioni di omologia che possano aver predisposto al riarrangiamento. I risultati ottenuti in questo studio mostrano che il 16% dei pazienti con fenotipo patologico e cariotipo normale è portatore di una delezione/duplicazione criptica; inoltre nel 20 % dei pazienti in cui erano state precedentemente individuate alterazioni del cariotipo, l’array-CGH ha evidenziato ulteriori anomalie. L’analisi dei breakpoints ha evidenziato la presenza di regioni di omologia che possono aver favorito il riarrangiamento confermando che l’architettura del genoma agisce come catalizzatore dell’instabilità cromosomica causando riarrangiamenti genomici, tuttavia al contrario di quanto riportato in letteratura non ci sono differenze significative tra i due sessi nella formazione di riarrangiamenti cromosomici.
Caratterizzazione molecolare mediante array-CGH e origine parentale di anomalie cromosomiche strutturali in pazienti con ritardo mentale/psicomotorio/autismo e/o anomalie comportamentali
RIGON, CHIARA
2011
Abstract
Lo studio delle anomalie cromosomiche strutturali si è affermato negli ultimi anni come un potente mezzo per l’identificazione delle cause molecolari alla base di disordini genomici responsabili di quadri fenotipici complessi quali ritardo mentale, autismo, epilessia, disordini psichiatrici e anomalie congenite multiple. Da circa 10 anni è emerso sempre più chiaramente che l’analisi citogenetica convenzionale non è in grado di rilevare anomalie cromosomiche inferiori a 5-10 Mb che, seppur di dimensioni submicroscopiche, possono associarsi a ritardo mentale e anomalie fenotipiche. Questo limite è stato da qualche anno superato dall’introduzione di una tecnica di citogenetica molecolare, l’array-CGH, che permette un’analisi completa e precisa delle variazioni del numero di copie delle sequenze di DNA e consente di valutare contemporaneamente e con alta specificità più regioni cromosomiche in modo da poter evidenziare sbilanciamenti. Nell'ultimo decennio con l'introduzione di array genome wide, è risultato evidente che i meccanismi molecolari alla base dei disordini genomici sono correlati a riarrangiamenti di particolari regioni del genoma, suscettibili più di altre ad andare incontro a ricombinazioni aberranti. Diversi studi hanno evidenziato infatti la presenza di alcuni segmenti (sequenze SINE, LINE, LCRs) che causano un alto grado di instabilità genomica portando a riarrangiamenti cromosomici. L’origine parentale delle anomalie cromosomiche è di considerevole interesse in quanto potrebbe aiutare a capire il loro meccanismo di formazione. Gli studi fatti fino ad ora riportano nella gametogenesi maschile c’è una maggiore tendenza alla formazione di riarrangiamenti cromosomici conseguente a un maggior numero di divisioni premeiotiche delle cellule germinali maschili rispetto a quelle femminili. In questo studio sono stati valutati mediante array CGH 66 soggetti che presentano ritardo mentale e/o dello sviluppo, autismo, anomalie congenite multiple e dimorfismi con lo scopo di verificare la presenza di riarrangiamenti criptici e caratterizzare in modo più preciso le anomalie identificate grazie all’esame cromosomico ad alta definizione. E’ stata quindi determinata l'origine parentale dei riarrangiamenti mediante l'utilizzo di marcatori polimorfici (STR o RFLP) per definire se esiste un diverso tasso di mutazione nei due sessi; infine sono stati analizzati i breakpoints per verificare la presenza di regioni di omologia che possano aver predisposto al riarrangiamento. I risultati ottenuti in questo studio mostrano che il 16% dei pazienti con fenotipo patologico e cariotipo normale è portatore di una delezione/duplicazione criptica; inoltre nel 20 % dei pazienti in cui erano state precedentemente individuate alterazioni del cariotipo, l’array-CGH ha evidenziato ulteriori anomalie. L’analisi dei breakpoints ha evidenziato la presenza di regioni di omologia che possono aver favorito il riarrangiamento confermando che l’architettura del genoma agisce come catalizzatore dell’instabilità cromosomica causando riarrangiamenti genomici, tuttavia al contrario di quanto riportato in letteratura non ci sono differenze significative tra i due sessi nella formazione di riarrangiamenti cromosomici.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/110076
URN:NBN:IT:UNIPD-110076