Lo chaperone Hsp90 si è affermato in questi ultimi anni come un interessante bersaglio terapeutico per svariate patologie umane. Tra tutte, molte tipologie di neoplasie maligne, in cui l’eccessiva attività di questa macchina molecolare consente il mantenimento della vitalità delle cellule trasformate, pur in presenza di gravi alterazioni del genoma e del tradotto proteico. Da ricordare inoltre, l’implicazione di questa proteina in patologie neurodegenerative quali la malattia di Alzheimer e di Parkinson e, da recenti scoperte, anche nella sclerosi multipla e nell’atrofia muscolare spinale e bulbare. Questo progetto mira ad indagare lo chaperone mediante metodologie computazionali, con fine ultimo quello di potersi inserire all’interno di un processo di drug discovery, che possa portare allo sviluppo di nuove molecole, o al recupero di molecole già esistenti, con attività inibitoria nei confronti di questa proteina. Per fare questo, ho cercato di ottimizzare un protocollo di virtual screening che fosse in grado di trovare, nel caso fossero presenti all’interno dei database analizzati, delle molecole attive sul bersaglio. Inoltre ho adottato alcune strategie innovative per andare a selezionare i database di ligandi in modo da massimizzare le possibilità di successo. Sono stati applicati metodi di analisi delle similarità topologiche delle proteine ed è stata parametrizzata una scoring function specificamente su Hsp90. Tutto questo è stato permesso dalla grande abbondanza di dati sulle strutture cristallografiche risolte ai raggi X, che da un lato hanno favorito il lavoro, mettendo a disposizione le strutture di molti inibitori noti; ma dall’altro hanno reso complessa la scelta di un modello di partenza, su cui basare in seguito il protocollo di docking molecolare.
Sviluppo in silico di inibitori dello chaperone Hsp90 a potenziale interesse terapeutico
STRAGLIOTTO, STEFANO
2011
Abstract
Lo chaperone Hsp90 si è affermato in questi ultimi anni come un interessante bersaglio terapeutico per svariate patologie umane. Tra tutte, molte tipologie di neoplasie maligne, in cui l’eccessiva attività di questa macchina molecolare consente il mantenimento della vitalità delle cellule trasformate, pur in presenza di gravi alterazioni del genoma e del tradotto proteico. Da ricordare inoltre, l’implicazione di questa proteina in patologie neurodegenerative quali la malattia di Alzheimer e di Parkinson e, da recenti scoperte, anche nella sclerosi multipla e nell’atrofia muscolare spinale e bulbare. Questo progetto mira ad indagare lo chaperone mediante metodologie computazionali, con fine ultimo quello di potersi inserire all’interno di un processo di drug discovery, che possa portare allo sviluppo di nuove molecole, o al recupero di molecole già esistenti, con attività inibitoria nei confronti di questa proteina. Per fare questo, ho cercato di ottimizzare un protocollo di virtual screening che fosse in grado di trovare, nel caso fossero presenti all’interno dei database analizzati, delle molecole attive sul bersaglio. Inoltre ho adottato alcune strategie innovative per andare a selezionare i database di ligandi in modo da massimizzare le possibilità di successo. Sono stati applicati metodi di analisi delle similarità topologiche delle proteine ed è stata parametrizzata una scoring function specificamente su Hsp90. Tutto questo è stato permesso dalla grande abbondanza di dati sulle strutture cristallografiche risolte ai raggi X, che da un lato hanno favorito il lavoro, mettendo a disposizione le strutture di molti inibitori noti; ma dall’altro hanno reso complessa la scelta di un modello di partenza, su cui basare in seguito il protocollo di docking molecolare.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/110237
URN:NBN:IT:UNIPD-110237