La presente tesi dottorale, dal titolo “Rapporti tra lo statuto della persona umana e lo statuto del fedele nell’ordinamento canonico”, è il frutto di un lavoro quadriennale, sviluppato nell’ambito della Scuola di Dottorato in Giurisprudenza, indirizzo in Diritto Canonico, della Università degli Studi di Padova, Facoltà di Giurisprudenza. La tesi affronta le tematiche relative agli aspetti soggettivi riguardanti i diritti e i doveri dei fedeli nell’ordinamento canonico vigente, tentando di stabilire se, a partire da tali aspetti, sia possibile attribuire diritti e doveri anche a non battezzati all’interno dello stesso ordinamento ecclesiale. Il lavoro presenta dapprima alcuni degli sviluppi teologici, precedenti e conseguenti al Concilio Ecumenico Vaticano II, in quanto presupposti imprescindibili al tema oggetto della tesi. In particolare ci si è brevemente soffermati sui principali movimenti di riforma sorti nell’ambito della Chiesa cattolica durante gli anni precedenti il Concilio, per dare poi conto del pensiero teologico di alcuni dei principali autori che hanno ispirato le scelte conciliari. Si è poi dato conto dello sviluppo codificatorio ecclesiale, fissando l’attenzione su due dei principi che sono stati alla base della revisione codiciale del 1983: la intrinseca giuridicità del diritto canonico, e l’inserimento, nel Codice di Diritto Canonico, della tematica relativa ai diritti e doveri fondamentali dei fedeli. Il tema vero e proprio si sviluppa a partire dal capitolo terzo, nel quale si definisce la norma canonica, le sue caratteristiche, finalità ed efficacia. Si affronta quindi il tema relativo allo statuto del fedele nell’ordinamento canonico, delineando gli aspetti soggettivi di tale statuto, ed i tratti caratteristici dello stesso, che rendono il diritto canonico uno strumento giuridico assolutamente particolare ed unico. La parte finale del lavoro stabilisce quali possibilità può offrire l’ordinamento canonico, con tutte le sue peculiarità, all’uomo che, in quanto non battezzato, non fa parte a pieno titolo della Chiesa cattolica, ma che, in quanto creatura, possiede determinati diritti che l’ordinamento ecclesiale gli riconosce. Quest’ultima parte presenta l’evoluzione del magistero circa la tematica dei diritti umani, e dimostra come la norma canonica possa essere un valido strumento di giustizia per qualunque uomo. La bibliografia da conto della ampiezza dei riferimenti, sia teologici, che giuridici, che filosofici, che hanno guidato lo sviluppo della tesi; una pluralità di autori hanno infatti affrontato il tema del nostro lavoro in modo frammentario o sporadico. La presente tesi vuole tentare di dare una struttura organica a quanto prodotto in tal modo dalla dottrina canonistica.

Rapporti tra lo statuto della persona umana e lo statuto del fedele nell'ordinamento canonico

FABRIS, COSTANTINO MATTEO
2010

Abstract

La presente tesi dottorale, dal titolo “Rapporti tra lo statuto della persona umana e lo statuto del fedele nell’ordinamento canonico”, è il frutto di un lavoro quadriennale, sviluppato nell’ambito della Scuola di Dottorato in Giurisprudenza, indirizzo in Diritto Canonico, della Università degli Studi di Padova, Facoltà di Giurisprudenza. La tesi affronta le tematiche relative agli aspetti soggettivi riguardanti i diritti e i doveri dei fedeli nell’ordinamento canonico vigente, tentando di stabilire se, a partire da tali aspetti, sia possibile attribuire diritti e doveri anche a non battezzati all’interno dello stesso ordinamento ecclesiale. Il lavoro presenta dapprima alcuni degli sviluppi teologici, precedenti e conseguenti al Concilio Ecumenico Vaticano II, in quanto presupposti imprescindibili al tema oggetto della tesi. In particolare ci si è brevemente soffermati sui principali movimenti di riforma sorti nell’ambito della Chiesa cattolica durante gli anni precedenti il Concilio, per dare poi conto del pensiero teologico di alcuni dei principali autori che hanno ispirato le scelte conciliari. Si è poi dato conto dello sviluppo codificatorio ecclesiale, fissando l’attenzione su due dei principi che sono stati alla base della revisione codiciale del 1983: la intrinseca giuridicità del diritto canonico, e l’inserimento, nel Codice di Diritto Canonico, della tematica relativa ai diritti e doveri fondamentali dei fedeli. Il tema vero e proprio si sviluppa a partire dal capitolo terzo, nel quale si definisce la norma canonica, le sue caratteristiche, finalità ed efficacia. Si affronta quindi il tema relativo allo statuto del fedele nell’ordinamento canonico, delineando gli aspetti soggettivi di tale statuto, ed i tratti caratteristici dello stesso, che rendono il diritto canonico uno strumento giuridico assolutamente particolare ed unico. La parte finale del lavoro stabilisce quali possibilità può offrire l’ordinamento canonico, con tutte le sue peculiarità, all’uomo che, in quanto non battezzato, non fa parte a pieno titolo della Chiesa cattolica, ma che, in quanto creatura, possiede determinati diritti che l’ordinamento ecclesiale gli riconosce. Quest’ultima parte presenta l’evoluzione del magistero circa la tematica dei diritti umani, e dimostra come la norma canonica possa essere un valido strumento di giustizia per qualunque uomo. La bibliografia da conto della ampiezza dei riferimenti, sia teologici, che giuridici, che filosofici, che hanno guidato lo sviluppo della tesi; una pluralità di autori hanno infatti affrontato il tema del nostro lavoro in modo frammentario o sporadico. La presente tesi vuole tentare di dare una struttura organica a quanto prodotto in tal modo dalla dottrina canonistica.
15-gen-2010
Italiano
diritto canonico
Università degli studi di Padova
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/110249
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-110249