La ricerca compiuta dalla Dottoranda Alice Grasso ha avuto ad oggetto l'esame degli 'omicidi di prossimità' giudicati dalle Corti di Assise di Appello della regione Sicilia nell'arco di tempo compreso tra l'anno 1995 e l'anno 2007. In particolare, con il termine 'omicidi di prossimità', che sostituisce quello di 'omicidi in famiglia', ci si riferisce ai delitti consumati o tentati nell'ambito di relazioni 'sentimentali, di vicinanza, di affezione o anche di semplice coabitazione' che implicano, o hanno implicato, legami stabili di carattere affettivo o anche di semplice necessità o utilità. Lo scopo dello studio si richiama ad una duplice prospettiva. Sul piano criminologico, dato per ammesso, sulla base dei dati forniti nel 2007 dal Ministro dell'Interno nel 'Rapporto sulla criminalità in Italia', l'aumento costante, dal 1992 al 2006, degli omicidi compiuti nell'ambito dei rapporti di convivenza, la ricerca mira ad individuare alcuni fattori che hanno favorito l'incremento di questa peculiare specie di criminalità. In secondo luogo, sul piano strettamente giuridico e della politica criminale, un'attenta analisi delle situazioni di patologia sociale in cui sono maturati gli 'omicidi di prossimità', nonché della risposta fornita dallo Stato con l'esercizio della giurisdizione penale, forniscono senz'altro spunti rilevanti per la comprensione delle ragioni della violenza e per l'apprestamento di presidi normativi, di tipo sia preventivo che repressivo, in grado di contrastare e di contenere tale fenomeno. L'analisi condotta, quindi, persegue gli scopi della ricerca approfondendo il tema da due distinti angoli prospettici: quello teorico, che trae la sua origine da una scrupolosa esegesi storica dell'omicidio di prossimità , con particolare riguardo alle legislazioni preunitarie e al Codice Zanardelli; quello empirico, basato sulla rilevazione dei dati emergenti dall'esperienza giudiziaria, in modo tale da potere cogliere il fenomeno nella sua manifestazione concreta e nella risposta ad esso offerta dall'ordinamento giudiziario. Nella seconda prospettiva sta il nucleo vitale della ricerca, in quanto analizza l'omicidio di prossimità attraverso lo studio e la comparazione di centoquarantadue sentenze relative ad altrettanti casi di omicidio di prossimità giunti alla cognizione delle Corti di Assise di Appello della regione Sicilia, nell'arco di tempo compreso tra il 1995 e il 2007. Preliminare alla valutazione è stato lo studio di ogni singola pronuncia attraverso delle tabelle che, mediante griglie di riferimento, hanno permesso di riassumere e mettere in evidenza gli aspetti fattuali, assiologici e processuali di maggior rilievo. Sullo sfondo di queste linee conduttrici, la ricerca si compone di quattro parti fondamentali. La prima parte è dedicata alla presentazione dell'oggetto dello studio condotto e trova il suo incipit nell'inquadramento dell'omicidio di prossimità all'interno del più ampio corpus normativo riguardante l'omicidio in generale. Una volta individuato il quadro di riferimento la Dottoranda ha compiuto l'esegesi storica di tale forma di criminalità, sia nella sua dimensione generale, sia nella forma del parricidio, del figlicidio e dell'ora abrogata fattispecie di omicidio per causa d'onore. Lo sguardo è stato poi rivolto alla rilevanza statistica che tale fenomeno ha assunto in Italia e nel mondo. Nella seconda parte il baricentro della ricerca si sposta sull'analisi delle centoquarantadue sentenze, di cui è stata estratta integrale copia, relative ad altrettanti casi di omicidio di prossimità giunti alla cognizione delle quattro Corti di Assise di Appello della Regione Sicilia, tra il 1995 e il 2007, procedendo allo studio dei casi attraverso la comparazione e l'approfondimento di ciascun aspetto, il confronto con studi di tipo sociologico e criminologico, l'osservazione di come trovino concreta attuazione alcuni dei più importanti istituti penalistici. Nella terza parte lo sguardo è stato posto sul trattamento sanzionatorio degli omicidi di prossimità , con l'individuazione di quegli elementi che più hanno influenzato la graduazione della pena, sia dal punto di vista procedurale che sostanziale, con particolare riferimento all'effetto abnorme provocato sulla dosimetria sanzionatoria dalla scelta del rito abbreviato, nonché dalla concessione delle circostanze attenuanti generiche e dall'esito del giudizio di bilanciamento tra circostanze eterogenee. La quarta ed ultima parte della ricerca è dedicata allo sviluppo di alcuni profili comparatistici con l'ordinamento tedesco, frutto di una permanenza presso il Max Planck Institut di Friburgo in Brisgovia, del quale vengono messi in risalto i principali tratti che lo contraddistinguono rispetto all'ordinamento italiano, sia dal punto di vista sostanziale che procedurale, con la descrizione di quattro recenti casi di omicidio di prossimità nella Repubblica federale di Germania. A conclusione di questo elaborato vengono proposte alcune chiavi interpretative che intendono fornire un principio di risposta al quesito circa la presenza di un effetto criminogeno intimamente collegato all'istituzione famigliare. Inoltre viene affrontato, in un quadro di politica criminale e di riforma, il tema dell'inadeguata configurazione normativa attuale. Infine, in ossequio alla singolarità che contraddistingue ogni caso concreto, la Dottoranda ha inserito in appendice all'elaborato le tabelle redatte ed utilizzate per svolgere l'analisi comparatistica, quale parte imprescindibile e continuo punto di riferimento per lo studio che è stato condotto.
L'omicidio di prossimità. Profili criminologici e penalistici delineati dalle sentenze dei distretti giudiziari siciliani negli anni 1995-2007
GRASSO, ALICE
2011
Abstract
La ricerca compiuta dalla Dottoranda Alice Grasso ha avuto ad oggetto l'esame degli 'omicidi di prossimità' giudicati dalle Corti di Assise di Appello della regione Sicilia nell'arco di tempo compreso tra l'anno 1995 e l'anno 2007. In particolare, con il termine 'omicidi di prossimità', che sostituisce quello di 'omicidi in famiglia', ci si riferisce ai delitti consumati o tentati nell'ambito di relazioni 'sentimentali, di vicinanza, di affezione o anche di semplice coabitazione' che implicano, o hanno implicato, legami stabili di carattere affettivo o anche di semplice necessità o utilità. Lo scopo dello studio si richiama ad una duplice prospettiva. Sul piano criminologico, dato per ammesso, sulla base dei dati forniti nel 2007 dal Ministro dell'Interno nel 'Rapporto sulla criminalità in Italia', l'aumento costante, dal 1992 al 2006, degli omicidi compiuti nell'ambito dei rapporti di convivenza, la ricerca mira ad individuare alcuni fattori che hanno favorito l'incremento di questa peculiare specie di criminalità. In secondo luogo, sul piano strettamente giuridico e della politica criminale, un'attenta analisi delle situazioni di patologia sociale in cui sono maturati gli 'omicidi di prossimità', nonché della risposta fornita dallo Stato con l'esercizio della giurisdizione penale, forniscono senz'altro spunti rilevanti per la comprensione delle ragioni della violenza e per l'apprestamento di presidi normativi, di tipo sia preventivo che repressivo, in grado di contrastare e di contenere tale fenomeno. L'analisi condotta, quindi, persegue gli scopi della ricerca approfondendo il tema da due distinti angoli prospettici: quello teorico, che trae la sua origine da una scrupolosa esegesi storica dell'omicidio di prossimità , con particolare riguardo alle legislazioni preunitarie e al Codice Zanardelli; quello empirico, basato sulla rilevazione dei dati emergenti dall'esperienza giudiziaria, in modo tale da potere cogliere il fenomeno nella sua manifestazione concreta e nella risposta ad esso offerta dall'ordinamento giudiziario. Nella seconda prospettiva sta il nucleo vitale della ricerca, in quanto analizza l'omicidio di prossimità attraverso lo studio e la comparazione di centoquarantadue sentenze relative ad altrettanti casi di omicidio di prossimità giunti alla cognizione delle Corti di Assise di Appello della regione Sicilia, nell'arco di tempo compreso tra il 1995 e il 2007. Preliminare alla valutazione è stato lo studio di ogni singola pronuncia attraverso delle tabelle che, mediante griglie di riferimento, hanno permesso di riassumere e mettere in evidenza gli aspetti fattuali, assiologici e processuali di maggior rilievo. Sullo sfondo di queste linee conduttrici, la ricerca si compone di quattro parti fondamentali. La prima parte è dedicata alla presentazione dell'oggetto dello studio condotto e trova il suo incipit nell'inquadramento dell'omicidio di prossimità all'interno del più ampio corpus normativo riguardante l'omicidio in generale. Una volta individuato il quadro di riferimento la Dottoranda ha compiuto l'esegesi storica di tale forma di criminalità, sia nella sua dimensione generale, sia nella forma del parricidio, del figlicidio e dell'ora abrogata fattispecie di omicidio per causa d'onore. Lo sguardo è stato poi rivolto alla rilevanza statistica che tale fenomeno ha assunto in Italia e nel mondo. Nella seconda parte il baricentro della ricerca si sposta sull'analisi delle centoquarantadue sentenze, di cui è stata estratta integrale copia, relative ad altrettanti casi di omicidio di prossimità giunti alla cognizione delle quattro Corti di Assise di Appello della Regione Sicilia, tra il 1995 e il 2007, procedendo allo studio dei casi attraverso la comparazione e l'approfondimento di ciascun aspetto, il confronto con studi di tipo sociologico e criminologico, l'osservazione di come trovino concreta attuazione alcuni dei più importanti istituti penalistici. Nella terza parte lo sguardo è stato posto sul trattamento sanzionatorio degli omicidi di prossimità , con l'individuazione di quegli elementi che più hanno influenzato la graduazione della pena, sia dal punto di vista procedurale che sostanziale, con particolare riferimento all'effetto abnorme provocato sulla dosimetria sanzionatoria dalla scelta del rito abbreviato, nonché dalla concessione delle circostanze attenuanti generiche e dall'esito del giudizio di bilanciamento tra circostanze eterogenee. La quarta ed ultima parte della ricerca è dedicata allo sviluppo di alcuni profili comparatistici con l'ordinamento tedesco, frutto di una permanenza presso il Max Planck Institut di Friburgo in Brisgovia, del quale vengono messi in risalto i principali tratti che lo contraddistinguono rispetto all'ordinamento italiano, sia dal punto di vista sostanziale che procedurale, con la descrizione di quattro recenti casi di omicidio di prossimità nella Repubblica federale di Germania. A conclusione di questo elaborato vengono proposte alcune chiavi interpretative che intendono fornire un principio di risposta al quesito circa la presenza di un effetto criminogeno intimamente collegato all'istituzione famigliare. Inoltre viene affrontato, in un quadro di politica criminale e di riforma, il tema dell'inadeguata configurazione normativa attuale. Infine, in ossequio alla singolarità che contraddistingue ogni caso concreto, la Dottoranda ha inserito in appendice all'elaborato le tabelle redatte ed utilizzate per svolgere l'analisi comparatistica, quale parte imprescindibile e continuo punto di riferimento per lo studio che è stato condotto.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/110398
URN:NBN:IT:UNIPD-110398