Questa tesi si propone di mettere in evidenza e analizzare i lavori degli architetti e ingegneri italiani attivi a Smirne dalla seconda metà dell’Ottocento agli anni Trenta del Novecento. La presenza degli architetti italiani nell’Impero Ottomano risale alle riforme ottocentesche denominate Tanzimat (1839), che diedero un impulso fondamentale alla trasformazione urbanistica in senso occidentale. Perché ciò avvenisse, era indispensabile invitare architetti e ingegneri occidentali per costruire nuovi edifici secondo lo stile in voga in Europa, e progettare l’apertura di strade in modo da permettere prolungamenti e futuri ampliamenti delle città. Questo lavoro si focalizza soprattutto su quattro architetti e ingegneri italiani, che furono attivi a Smirne, quali sono Luigi Storari (1821-1894), Stefano Molli (1858-1917), Luigi Rossetti (1876-1949) e Giulio Mongeri (1873-1953).
L'Impero Ottomano e l'Italia, le relazioni in architettura: Il caso di Smirne
BERKANT, CENK
2011
Abstract
Questa tesi si propone di mettere in evidenza e analizzare i lavori degli architetti e ingegneri italiani attivi a Smirne dalla seconda metà dell’Ottocento agli anni Trenta del Novecento. La presenza degli architetti italiani nell’Impero Ottomano risale alle riforme ottocentesche denominate Tanzimat (1839), che diedero un impulso fondamentale alla trasformazione urbanistica in senso occidentale. Perché ciò avvenisse, era indispensabile invitare architetti e ingegneri occidentali per costruire nuovi edifici secondo lo stile in voga in Europa, e progettare l’apertura di strade in modo da permettere prolungamenti e futuri ampliamenti delle città. Questo lavoro si focalizza soprattutto su quattro architetti e ingegneri italiani, che furono attivi a Smirne, quali sono Luigi Storari (1821-1894), Stefano Molli (1858-1917), Luigi Rossetti (1876-1949) e Giulio Mongeri (1873-1953).File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/110418
URN:NBN:IT:UNIPD-110418