ll benessere dei pesci o “fish welfare” sta riscuotendo negli ultimi anni sempre maggiore interesse nell’opinione pubblica e di conseguenza nel mondo della ricerca, dell’industria e dei governi. In allevamento, i pesci sono sottoposti molto spesso a condizioni stressanti (manipolazione, selezione, densità , trasporto, condizioni di pre-macellazione e tecniche di macellazione), condizioni alle quali non possono sottrarsi dato il confinamento. La risposta allo stress nei pesci è analoga a quella dei cosiddetti vertebrati superiori e, se lo stress si prolunga nel tempo, determina crescita ridotta, immunosoppressione e deficit riproduttivi. Gli stressori in acquacoltura sono in molti casi inevitabili ma la riduzione dello stress e dei suoi deleteri effetti è fondamentale sia per il welfare che per la produttività . Nel presente studio, si è utilizzato il cortisolo per identificare pratiche più idonee al benessere di due specie d’interesse commerciale: la trota iridea e la spigola. In particolare, si sono valutati gli effetti di diete con percentuali diverse di farina proteica vegetale e di diversi metodi di macellazione sullo stress nella trota e di condizioni diverse di densità di stoccaggio e ossigeno disciolto durante le fasi di pre-macellazione nella spigola. Date le problematiche legate al dosaggio del cortisolo nel plasma e alle modalità di prelievo, negli animali adulti lo steroide è stato valutato anche in altre matrici quali muco, muscolo, pinna e contenuto intestinale. I risultati ottenuti dalle sperimentazioni hanno suggerito tempi di diffusione diversi dello steroide nelle diverse matrici e pertanto si è condotta una verifica di questa ipotesi sottoponendo spigole ad uno stress di esposizione all’aria. Infine, data la fragilità delle prime fasi di sviluppo e l’effetto deleterio del cortisolo, si è valutata la risposta allo stress termico in larve di spigola nei primi quindici giorni di vita. La sperimentazione sulla trota ha messo in evidenza che, in questa specie, le diete testate sono ininfluenti sulla risposta allo stress e che, alla macellazione, l’elettrostordimento è da preferire all’asfissia all’aria. Per quanto riguarda la spigola si è visto che le condizioni di densità di stoccaggio e di ossigeno disciolto testate sembrano ininfluenti sulla concentrazione di cortisolo rispetto alle pratiche di pesca e trasferimento che le fasi di pre-macellazione comportano e quindi è soprattutto questa fase che va pianificata con cura per ridurre il lo stress agli animali. Lo studio dell’ontogenesi della risposta allo stress nella stessa specie ha evidenziato una precoce capacità di secrezione endogena del cortisolo che impone agli allevatori una attenta cura a partire dalle primissime fasi di vita della spigola. La valutazione del cortisolo in matrici diverse dal plasma si è rivelata, nella maggior parte dei casi, uno strumento utile per monitorare lo stato di stress oltre che in pesci macellati, in cui il prelievo di sangue non è possibile, anche in animali ai quali non sia possibile ridurre lo stress prodotto dalle pratiche di pesca e manipolazione
Il cortisolo come indicatore di stress in specie ittiche d'interesse commerciale
BERTOTTO, DANIELA
2011
Abstract
ll benessere dei pesci o “fish welfare” sta riscuotendo negli ultimi anni sempre maggiore interesse nell’opinione pubblica e di conseguenza nel mondo della ricerca, dell’industria e dei governi. In allevamento, i pesci sono sottoposti molto spesso a condizioni stressanti (manipolazione, selezione, densità , trasporto, condizioni di pre-macellazione e tecniche di macellazione), condizioni alle quali non possono sottrarsi dato il confinamento. La risposta allo stress nei pesci è analoga a quella dei cosiddetti vertebrati superiori e, se lo stress si prolunga nel tempo, determina crescita ridotta, immunosoppressione e deficit riproduttivi. Gli stressori in acquacoltura sono in molti casi inevitabili ma la riduzione dello stress e dei suoi deleteri effetti è fondamentale sia per il welfare che per la produttività . Nel presente studio, si è utilizzato il cortisolo per identificare pratiche più idonee al benessere di due specie d’interesse commerciale: la trota iridea e la spigola. In particolare, si sono valutati gli effetti di diete con percentuali diverse di farina proteica vegetale e di diversi metodi di macellazione sullo stress nella trota e di condizioni diverse di densità di stoccaggio e ossigeno disciolto durante le fasi di pre-macellazione nella spigola. Date le problematiche legate al dosaggio del cortisolo nel plasma e alle modalità di prelievo, negli animali adulti lo steroide è stato valutato anche in altre matrici quali muco, muscolo, pinna e contenuto intestinale. I risultati ottenuti dalle sperimentazioni hanno suggerito tempi di diffusione diversi dello steroide nelle diverse matrici e pertanto si è condotta una verifica di questa ipotesi sottoponendo spigole ad uno stress di esposizione all’aria. Infine, data la fragilità delle prime fasi di sviluppo e l’effetto deleterio del cortisolo, si è valutata la risposta allo stress termico in larve di spigola nei primi quindici giorni di vita. La sperimentazione sulla trota ha messo in evidenza che, in questa specie, le diete testate sono ininfluenti sulla risposta allo stress e che, alla macellazione, l’elettrostordimento è da preferire all’asfissia all’aria. Per quanto riguarda la spigola si è visto che le condizioni di densità di stoccaggio e di ossigeno disciolto testate sembrano ininfluenti sulla concentrazione di cortisolo rispetto alle pratiche di pesca e trasferimento che le fasi di pre-macellazione comportano e quindi è soprattutto questa fase che va pianificata con cura per ridurre il lo stress agli animali. Lo studio dell’ontogenesi della risposta allo stress nella stessa specie ha evidenziato una precoce capacità di secrezione endogena del cortisolo che impone agli allevatori una attenta cura a partire dalle primissime fasi di vita della spigola. La valutazione del cortisolo in matrici diverse dal plasma si è rivelata, nella maggior parte dei casi, uno strumento utile per monitorare lo stato di stress oltre che in pesci macellati, in cui il prelievo di sangue non è possibile, anche in animali ai quali non sia possibile ridurre lo stress prodotto dalle pratiche di pesca e manipolazioneFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/110466
URN:NBN:IT:UNIPD-110466