La struttura fonologica varia tra le lingue. I sistemi neurali nel cervello umano che sottostanno la percezione del linguaggio parlato vengono strutturati mediante l’esposizione precoce e la lunga esperienza con la lingua nativa, in modo che la sensibilità a specifici segnali acustici che sono pertinenti in quella lingua si sviluppi in modo ottimale ed estremamente efficiente. Tale processo adattivo di plasticità cerebrale facilita il riconoscimento dei fonemi e l’acquisizione degli indizi prosodici nella lingua nativa. D’altro canto, lo stesso processo aumenta la difficoltà di percepire alcuni segnali linguistici in lingue straniere. La presente tesi presenta degli studi effettuati per indagare l’elaborazione corticale delle componenti segmentali e soprasegmentali del linguaggio parlato utilizzando le tecniche di potenziali evento-relati (ERP). Nello Studio I, sono stati condotti due esperimenti sulla percezione uditiva delle vocali che appartengono o non appartengono all'inventario fonemico della lingua nativa dei soggetti. La Mismatch Negativity (MMN) è una componente di ERP che riflette la rilevazione pre-attentiva della devianza acustica dello stimolo attuale rispetto alla rappresentazione integrata dello stimolo standard nella memoria sensoriale (Näätänen, 2007; Kujala et al., 2007) ed è stata utilizzata anche per sondare le rappresentazioni lingua-specifiche nella memoria a lungo termine (Näätänen, 1997; Cheour et al., 1998; Winkler et al., 1999a). Una sequenza uditiva è stata costruita con quattro vocali (una standard e tre devianti), ciascuna pronunciata da tre parlanti diverse, ed è stata presentata ai soggetti nelle condizioni di ascolto attivo e passivo. Quando tutte le vocali erano distintive nell'inventario della lingua nativa, la MMN è stata generata da ciascuna vocale deviante indipendentemente dalla variabilità delle parlanti, dimostrando la categorizzazione pre-attentiva basata sulle rappresentazioni nella memoria a lungo termine (Esperimento 1). Al contrario, quando una parte delle vocali non apparteneva all'inventario fonemico nativo, la MMN è stata generata da nessuna delle vocali devianti, che indica la mancanza di categorizzazione automatica (Esperimento 2). Inoltre, la variabilità dovuta alle parlanti ha interagito con la categoria vocale nella condizione di ascolto attivo, come risulta dai dati comportamentali e dalle componenti cognitive di ERP, quando il deviante per discriminare è fisicamente simile allo standard (Esperimento 1) oppure non è supportato dall'inventario nella lingua nativa (Esperimento 2), suggerendo che l’analisi acustica consapevole ed altre strategie cognitive sono impiegate per categorizzare i devianti acusticamente difficili o ambigui. Nello Studio II (Esperimento 3), è stata indagata la percezione dei cambiamenti piccoli e grandi di altezza tonale (pitch) immessi nelle frasi parlate nella lingua nativa degli ascoltatori, jabberwocky o in una lingua straniera. Sono state analizzate le prestazioni in un compito di rilevazione delle incongruenze prosodiche e gli ERP generati dai cambiamenti di altezza tonale (una componente negativa precoce e una positività più tardiva). I risultati hanno dimostrato che i soggetti sono più efficienti ad elaborare l’altezza tonale nel contesto frasale della loro lingua nativa che della lingua straniera, mentre i risultati per le frasi in jabberwocky erano intermedi, suggerendo che sia la prosodia familiare che il contesto naturale e semanticamente interpretabile della lingua nativa aiutano gli ascoltatori a rilevare i cambiamenti sottili di altezza tonale. I risultati globali di questi studi hanno confermato che la lunga esperienza con la lingua nativa ha un impatto sull’elaborazione uditiva nella corteccia fin dagli stadi precoci della percezione del linguaggio parlato, di conseguenza modulando la percezione cosciente degli stimoli parlati in lingue diverse.

Segmental and supra-segmental aspects of speech perception in familiar and unfamiliar languages: Influence of the listener's native language as revealed by Event-related potentials (ERPs)

DEGUCHI, CHIZURU
2011

Abstract

La struttura fonologica varia tra le lingue. I sistemi neurali nel cervello umano che sottostanno la percezione del linguaggio parlato vengono strutturati mediante l’esposizione precoce e la lunga esperienza con la lingua nativa, in modo che la sensibilità a specifici segnali acustici che sono pertinenti in quella lingua si sviluppi in modo ottimale ed estremamente efficiente. Tale processo adattivo di plasticità cerebrale facilita il riconoscimento dei fonemi e l’acquisizione degli indizi prosodici nella lingua nativa. D’altro canto, lo stesso processo aumenta la difficoltà di percepire alcuni segnali linguistici in lingue straniere. La presente tesi presenta degli studi effettuati per indagare l’elaborazione corticale delle componenti segmentali e soprasegmentali del linguaggio parlato utilizzando le tecniche di potenziali evento-relati (ERP). Nello Studio I, sono stati condotti due esperimenti sulla percezione uditiva delle vocali che appartengono o non appartengono all'inventario fonemico della lingua nativa dei soggetti. La Mismatch Negativity (MMN) è una componente di ERP che riflette la rilevazione pre-attentiva della devianza acustica dello stimolo attuale rispetto alla rappresentazione integrata dello stimolo standard nella memoria sensoriale (Näätänen, 2007; Kujala et al., 2007) ed è stata utilizzata anche per sondare le rappresentazioni lingua-specifiche nella memoria a lungo termine (Näätänen, 1997; Cheour et al., 1998; Winkler et al., 1999a). Una sequenza uditiva è stata costruita con quattro vocali (una standard e tre devianti), ciascuna pronunciata da tre parlanti diverse, ed è stata presentata ai soggetti nelle condizioni di ascolto attivo e passivo. Quando tutte le vocali erano distintive nell'inventario della lingua nativa, la MMN è stata generata da ciascuna vocale deviante indipendentemente dalla variabilità delle parlanti, dimostrando la categorizzazione pre-attentiva basata sulle rappresentazioni nella memoria a lungo termine (Esperimento 1). Al contrario, quando una parte delle vocali non apparteneva all'inventario fonemico nativo, la MMN è stata generata da nessuna delle vocali devianti, che indica la mancanza di categorizzazione automatica (Esperimento 2). Inoltre, la variabilità dovuta alle parlanti ha interagito con la categoria vocale nella condizione di ascolto attivo, come risulta dai dati comportamentali e dalle componenti cognitive di ERP, quando il deviante per discriminare è fisicamente simile allo standard (Esperimento 1) oppure non è supportato dall'inventario nella lingua nativa (Esperimento 2), suggerendo che l’analisi acustica consapevole ed altre strategie cognitive sono impiegate per categorizzare i devianti acusticamente difficili o ambigui. Nello Studio II (Esperimento 3), è stata indagata la percezione dei cambiamenti piccoli e grandi di altezza tonale (pitch) immessi nelle frasi parlate nella lingua nativa degli ascoltatori, jabberwocky o in una lingua straniera. Sono state analizzate le prestazioni in un compito di rilevazione delle incongruenze prosodiche e gli ERP generati dai cambiamenti di altezza tonale (una componente negativa precoce e una positività più tardiva). I risultati hanno dimostrato che i soggetti sono più efficienti ad elaborare l’altezza tonale nel contesto frasale della loro lingua nativa che della lingua straniera, mentre i risultati per le frasi in jabberwocky erano intermedi, suggerendo che sia la prosodia familiare che il contesto naturale e semanticamente interpretabile della lingua nativa aiutano gli ascoltatori a rilevare i cambiamenti sottili di altezza tonale. I risultati globali di questi studi hanno confermato che la lunga esperienza con la lingua nativa ha un impatto sull’elaborazione uditiva nella corteccia fin dagli stadi precoci della percezione del linguaggio parlato, di conseguenza modulando la percezione cosciente degli stimoli parlati in lingue diverse.
28-gen-2011
Inglese
speech perception, cross-linguistic, ERP
Università degli studi di Padova
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/110490
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-110490