Sintesi della Tesi di Dottorato di Ricerca Scopo di questo lavoro è lo studio della funzione e del significato che la poesia lirica pastorale ha all’interno di alcune raccolte poetiche italiane del Cinquecento. Lo studio ha coinvolto soprattutto autori di origine veneta o lombarda e libri scritti o pubblicati fra gli anni ’30 e ’40 del secolo. Poiché la cultura italiana rinascimentale è in sostanza bilingue, si sono presi in considerazione opere sia in latino che in volgare italiano. Nell’Introduzione si svolgono alcune riflessioni di natura teorica sulla lirica pastorale come genere, si presentano alcune delle problematiche affrontate nel corso della tesi, si giustificano le scelte fatte a proposito degli autori e delle opere esaminate. Il Capitolo I affronta lo studio della prima raccolta poetica di Bernardo Tasso, il Libro primo degli Amori, riconoscendone la centralità: qui, per la prima volta, la lirica pastorale ha uno spazio definito all’interno di un canzoniere ed è investita della responsabilità di rinnovare la lingua e le forme della lirica italiana. Poiché il Tasso fa risalire al suo amico e mentore Antonio Brocardo la riflessione teorica da cui dipende il rilievo dato alla lirica pastorale, si sono analizzati anche i pochi testi bucolici composti da questo secondo poeta mettendone in rilievo la dipendenza dalla poesia latina contemporanea, in particolare dal nuovo genere del lusus pastoralis. Proseguendo nella ricerca degli ‘antefatti’ del Libro primo degli Amori, nel Capitolo II vengono studiate, attraverso i carmina di Andrea Navagero, Girolamo Fracastoro e Pietro Bembo, le ragioni teoriche e stilistiche che giustificano la nascita e lo sviluppo del lusus, il senso che questa forma acquista nelle raccolte di ciascuno dei tre autori citati. Con il Capitolo III si torna alla lirica volgare analizzando la presenza della poesia bucolica in alcune raccolte di rime. Si inizia dai pochi testi che ci sono rimasti di Giovanni Battista Della Torre, per passare poi a uno studio della poetica, dello stile e della struttura dei Tre libri degli Amori del Tasso. La conclusione vorrebbe indagare la presenza e l’influenza di un ipotetico ‘modello Tasso’ nella poesia: tale verifica è stata condotta tramite la lettura dei sonetti pastorali di tre canzonieri poco noti: quello di Giovanni Battista Schiafenato, di Matteo Bandello e infine di Giovanni Battista Giraldi Cinzio. Il Capitolo IV, ultimo della tesi, è interamente dedicato ai cicli di lusus che Marcantonio Flaminio scrisse fra il 1521 e il 1539, prima di dedicarsi esclusivamente ad argomenti spirituali connessi ai suoi legami con Valdès e agli ambienti riformistici entro la Chiesa cattolica. Con particolare attenzione è esaminato il quarto libro dei suoi carmina che contiene un singolare e famoso esempio di canzoniere pastorale in latino.
Dulces lusus. Lirica pastorale e libri di poesia nel Cinquecento
FERRONI, GIOVANNI
2010
Abstract
Sintesi della Tesi di Dottorato di Ricerca Scopo di questo lavoro è lo studio della funzione e del significato che la poesia lirica pastorale ha all’interno di alcune raccolte poetiche italiane del Cinquecento. Lo studio ha coinvolto soprattutto autori di origine veneta o lombarda e libri scritti o pubblicati fra gli anni ’30 e ’40 del secolo. Poiché la cultura italiana rinascimentale è in sostanza bilingue, si sono presi in considerazione opere sia in latino che in volgare italiano. Nell’Introduzione si svolgono alcune riflessioni di natura teorica sulla lirica pastorale come genere, si presentano alcune delle problematiche affrontate nel corso della tesi, si giustificano le scelte fatte a proposito degli autori e delle opere esaminate. Il Capitolo I affronta lo studio della prima raccolta poetica di Bernardo Tasso, il Libro primo degli Amori, riconoscendone la centralità: qui, per la prima volta, la lirica pastorale ha uno spazio definito all’interno di un canzoniere ed è investita della responsabilità di rinnovare la lingua e le forme della lirica italiana. Poiché il Tasso fa risalire al suo amico e mentore Antonio Brocardo la riflessione teorica da cui dipende il rilievo dato alla lirica pastorale, si sono analizzati anche i pochi testi bucolici composti da questo secondo poeta mettendone in rilievo la dipendenza dalla poesia latina contemporanea, in particolare dal nuovo genere del lusus pastoralis. Proseguendo nella ricerca degli ‘antefatti’ del Libro primo degli Amori, nel Capitolo II vengono studiate, attraverso i carmina di Andrea Navagero, Girolamo Fracastoro e Pietro Bembo, le ragioni teoriche e stilistiche che giustificano la nascita e lo sviluppo del lusus, il senso che questa forma acquista nelle raccolte di ciascuno dei tre autori citati. Con il Capitolo III si torna alla lirica volgare analizzando la presenza della poesia bucolica in alcune raccolte di rime. Si inizia dai pochi testi che ci sono rimasti di Giovanni Battista Della Torre, per passare poi a uno studio della poetica, dello stile e della struttura dei Tre libri degli Amori del Tasso. La conclusione vorrebbe indagare la presenza e l’influenza di un ipotetico ‘modello Tasso’ nella poesia: tale verifica è stata condotta tramite la lettura dei sonetti pastorali di tre canzonieri poco noti: quello di Giovanni Battista Schiafenato, di Matteo Bandello e infine di Giovanni Battista Giraldi Cinzio. Il Capitolo IV, ultimo della tesi, è interamente dedicato ai cicli di lusus che Marcantonio Flaminio scrisse fra il 1521 e il 1539, prima di dedicarsi esclusivamente ad argomenti spirituali connessi ai suoi legami con Valdès e agli ambienti riformistici entro la Chiesa cattolica. Con particolare attenzione è esaminato il quarto libro dei suoi carmina che contiene un singolare e famoso esempio di canzoniere pastorale in latino.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/110519
URN:NBN:IT:UNIPD-110519