Il lavoro di ricerca esposto nella presente tesi riguarda la produzione di componenti porosi mediante l’uso di polimeri preceramici quali precursori iniziali. Durante una fase preliminare del lavoro di ricerca, sulla quale si è basata la produzione di ceramici cellulari derivati da polimeri, sono state studiate varie composizioni. Ceramici cellulari di SiOC aventi una morfologia complessa sono stati realizzati usando tre diversi tipi di precursori polisilossanici. La formazione di pori è stata attribuita alle differenti strutture dei polimeri, che hanno comportato differenti comportamenti durante la pirolisi (maggiore perdita in peso, diminuzione del volume e sviluppo di gas). In tale contesto, precursori polisilossanici sono stati reticolati, ridotti in polvere, setacciati e pressati al fine di ottenere campioni risultanti in monoliti di SiOC poroso, mediante pirolisi. I campioni ceramici cosí ottenuti esibivano valori di resistenza a compressione fino a 37,4 MPa (con una porosità pari a circa il 53% in volume). La pressatura isostatica a caldo ha consentito la formazione di campioni di SiOC(N) aventi piezoresistivitá estremamente elevata, compresa tra 100 e 1700 ad alte temperature (700-1000°C). Utilizzando un precursore polisilazanico, sono state prodotte schiume microcellulari di SiOCN e macrocellulari di SiCN, mediante l’impiego di fillers sacrificali o di un agente schiumante fisico. Le schiume presentavano una porosità prevalentemente interconnessa compresa tra ~60 e 80 vol% ed una resistenza a compressione compresa tra ~1 e 11 MPa. Utilizzando procedimenti simili, sono stati inoltre prodotti campioni monolitici porosi (70 vol%) di PDC contenenti boro. Al fine di produrre componenti ceramici derivati da polimeri, dotati di porosità gerarchica e di elevata area superficiale specifica (SSA), particelle di PMO (Periodic Mesoporous Organosilica) sono state immerse in un polimero polisilossanico schiumato e, mediante pirolisi, sono stati ottenuti campioni monolitici di SiOC permeabili dotati di una elevata SSA, pari a 137 m2/g. Mediante tale metodo, pirolisi catalizzata assistita (CAP), nanofili di nitruro di silicio, di ossinitruro di silicio o di carburo di silicio sono stati formati direttamente durante la pirolisi di campioni monolitici altamente porosi. L’aumento della temperatura di pirolisi ha provocato un aumento nella lunghezza e nella quantità di nanostrutture prodotte. Il meccanismo di crescita dei nanofili dipende dalle condizioni di pirolisi e dal tipo di catalizzatore. La presenza dei nanofili ha permesso di raggiugere elevati valori di SSA nei ceramici macroporosi, compresa tra 10 e 110 m2/g. Le diversità in tali valori sono state spiegate in termini di morfologia e quantità dei nanofili prodotti impiegando due diversi catalizzatori (Co e Fe). L’ablazione superficiale (etching) ad elevate temperature di ceramici di SiCN ha condotto a materiali contenenti carbonio amorfo o grafitico dotati di una struttura gerarchica bimodale dei pori (micro-mesopori con dimensione media dei pori di 3-11 nm) ed elevata SSA, fino a 2400 m2/g. La porosità risultante (dimensione dei pori, PSD e SSA) dipendeva fortemente dall’evoluzione della fase nanostrutturale del materiale PDC, nonché dalle condizioni di etching. La dimensione media dei pori aumentava all’aumentare della temperatura di pirolisi.
FABRICATION AND CHARACTERIZATION OF POROUS CERAMICS WITH HIERARCHICAL POROSITY
VAKIFAHMETOGLU, CEKDAR
2010
Abstract
Il lavoro di ricerca esposto nella presente tesi riguarda la produzione di componenti porosi mediante l’uso di polimeri preceramici quali precursori iniziali. Durante una fase preliminare del lavoro di ricerca, sulla quale si è basata la produzione di ceramici cellulari derivati da polimeri, sono state studiate varie composizioni. Ceramici cellulari di SiOC aventi una morfologia complessa sono stati realizzati usando tre diversi tipi di precursori polisilossanici. La formazione di pori è stata attribuita alle differenti strutture dei polimeri, che hanno comportato differenti comportamenti durante la pirolisi (maggiore perdita in peso, diminuzione del volume e sviluppo di gas). In tale contesto, precursori polisilossanici sono stati reticolati, ridotti in polvere, setacciati e pressati al fine di ottenere campioni risultanti in monoliti di SiOC poroso, mediante pirolisi. I campioni ceramici cosí ottenuti esibivano valori di resistenza a compressione fino a 37,4 MPa (con una porosità pari a circa il 53% in volume). La pressatura isostatica a caldo ha consentito la formazione di campioni di SiOC(N) aventi piezoresistivitá estremamente elevata, compresa tra 100 e 1700 ad alte temperature (700-1000°C). Utilizzando un precursore polisilazanico, sono state prodotte schiume microcellulari di SiOCN e macrocellulari di SiCN, mediante l’impiego di fillers sacrificali o di un agente schiumante fisico. Le schiume presentavano una porosità prevalentemente interconnessa compresa tra ~60 e 80 vol% ed una resistenza a compressione compresa tra ~1 e 11 MPa. Utilizzando procedimenti simili, sono stati inoltre prodotti campioni monolitici porosi (70 vol%) di PDC contenenti boro. Al fine di produrre componenti ceramici derivati da polimeri, dotati di porosità gerarchica e di elevata area superficiale specifica (SSA), particelle di PMO (Periodic Mesoporous Organosilica) sono state immerse in un polimero polisilossanico schiumato e, mediante pirolisi, sono stati ottenuti campioni monolitici di SiOC permeabili dotati di una elevata SSA, pari a 137 m2/g. Mediante tale metodo, pirolisi catalizzata assistita (CAP), nanofili di nitruro di silicio, di ossinitruro di silicio o di carburo di silicio sono stati formati direttamente durante la pirolisi di campioni monolitici altamente porosi. L’aumento della temperatura di pirolisi ha provocato un aumento nella lunghezza e nella quantità di nanostrutture prodotte. Il meccanismo di crescita dei nanofili dipende dalle condizioni di pirolisi e dal tipo di catalizzatore. La presenza dei nanofili ha permesso di raggiugere elevati valori di SSA nei ceramici macroporosi, compresa tra 10 e 110 m2/g. Le diversità in tali valori sono state spiegate in termini di morfologia e quantità dei nanofili prodotti impiegando due diversi catalizzatori (Co e Fe). L’ablazione superficiale (etching) ad elevate temperature di ceramici di SiCN ha condotto a materiali contenenti carbonio amorfo o grafitico dotati di una struttura gerarchica bimodale dei pori (micro-mesopori con dimensione media dei pori di 3-11 nm) ed elevata SSA, fino a 2400 m2/g. La porosità risultante (dimensione dei pori, PSD e SSA) dipendeva fortemente dall’evoluzione della fase nanostrutturale del materiale PDC, nonché dalle condizioni di etching. La dimensione media dei pori aumentava all’aumentare della temperatura di pirolisi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/110808
URN:NBN:IT:UNIPD-110808