L’analisi dei principi e degli istituti connessi alla tutela del contribuente nelle odierne democrazie rappresentative è stata orientata al raggiungimento di vari obiettivi, tra loro logicamente connessi e fondati su di un’unica premessa: l’indiscutibile importanza e l’assoluta attualità, sotto il profilo costituzionale, del tema riguardante il nuovo ruolo che il contribuente dovrebbe assumere come esito dell’evoluzione dello Stato costituzionale contemporaneo, da suddito a cittadino, da partner a customer. La complessità degli eventi storico-economici che oggi incidono direttamente nel rapporto tra Stato e cittadino e le implicazioni istituzionali degli ormai così noti taxpayers’ rights impongono, infatti, ora più che mai, nuove riflessioni sul ruolo stesso del contribuente onesto e sulle sue preferenze, divenute, oramai, non più sacrificabili. La prospettiva costituzionale, attraverso il metodo comparatistico, ha portato, innanzitutto, ad analizzare due diverse legislazioni in materia di diritti del contribuente, quella statunitense e quella italiana. Ciò, sia per l’importanza che le Taxpayers’ Charters hanno acquisito a livello internazionale, sia per lo scopo collaterale di valutarne gli standards di best practice raggiunti attraverso gli specifici processi di modernizzazione messi in atto per aggiornare relazione tra fisco e contribuente. L’analisi comparata ha messo, poi, in evidenza le specifiche modalità attuative delle due diverse famiglie, di civil e di common law. (Parte Prima, Le Carte dei Diritti del contribuente: mera enumerazione dei taxpayers’ rights o strumenti di implementazione di service standards?). Di qui il tentativo, consapevolmente arduo, di trasporre la tematica della soddisfazione del contribuente e delle sue esigenze, in contesto altro rispetto a quello strettamente tributario o, più precipuamente, commerciale: quello del diritto costituzionale. O meglio, del diritto costituzionale comparato. L’analisi delle due esperienze normative è stata dunque orientata alla verifica della compatibilità di esse con l’idea di contribuente-cliente e, quindi, con la configurabilità di una particolare situazione giuridica soggettiva di libertà in capo ad esso. Sono risultate imprescindibili determinate condizioni. Da un lato, la rivisitazione del principio di responsabilità in capo a chi governa e opera nel settore, e l’obiettivo di creare un network di relazioni (Parte Seconda, Verso nuovi servizi e ‘politiche di qualità’ nell’ottica della ‘soddisfazione’ del taxpayer customer). Dall’altro, la valorizzazione di forme di coinvolgimento e interazione del contribuente attraverso un approccio ampiamente garantistico della “libertà di scelta” all’interno di un ordinamento responsabilmente organizzato (Parte Terza, Per un’idea di libertà nello ‘Stato fiscale’ : modelli di taxpayers’ choice per i nuovi orizzonti del respectful approach e della customer satisfaction). In questo contesto, è emersa la centralità della relazione tra Garante del contribuente e fisco sia per l’individuazione di un punto di equilibrio nella tutela dei taxpayers’ rights, sia per la realizzazione di modelli applicativi fondati sulla scelta del contribuente (TCM Model 2012-2013).
I Taxpayers' Rights e il principio costiuzionale di responsabilità alle radici della forma di Stato costituzionale. Il contribuente customer
TIEGHI, GIOVANNA
2013
Abstract
L’analisi dei principi e degli istituti connessi alla tutela del contribuente nelle odierne democrazie rappresentative è stata orientata al raggiungimento di vari obiettivi, tra loro logicamente connessi e fondati su di un’unica premessa: l’indiscutibile importanza e l’assoluta attualità, sotto il profilo costituzionale, del tema riguardante il nuovo ruolo che il contribuente dovrebbe assumere come esito dell’evoluzione dello Stato costituzionale contemporaneo, da suddito a cittadino, da partner a customer. La complessità degli eventi storico-economici che oggi incidono direttamente nel rapporto tra Stato e cittadino e le implicazioni istituzionali degli ormai così noti taxpayers’ rights impongono, infatti, ora più che mai, nuove riflessioni sul ruolo stesso del contribuente onesto e sulle sue preferenze, divenute, oramai, non più sacrificabili. La prospettiva costituzionale, attraverso il metodo comparatistico, ha portato, innanzitutto, ad analizzare due diverse legislazioni in materia di diritti del contribuente, quella statunitense e quella italiana. Ciò, sia per l’importanza che le Taxpayers’ Charters hanno acquisito a livello internazionale, sia per lo scopo collaterale di valutarne gli standards di best practice raggiunti attraverso gli specifici processi di modernizzazione messi in atto per aggiornare relazione tra fisco e contribuente. L’analisi comparata ha messo, poi, in evidenza le specifiche modalità attuative delle due diverse famiglie, di civil e di common law. (Parte Prima, Le Carte dei Diritti del contribuente: mera enumerazione dei taxpayers’ rights o strumenti di implementazione di service standards?). Di qui il tentativo, consapevolmente arduo, di trasporre la tematica della soddisfazione del contribuente e delle sue esigenze, in contesto altro rispetto a quello strettamente tributario o, più precipuamente, commerciale: quello del diritto costituzionale. O meglio, del diritto costituzionale comparato. L’analisi delle due esperienze normative è stata dunque orientata alla verifica della compatibilità di esse con l’idea di contribuente-cliente e, quindi, con la configurabilità di una particolare situazione giuridica soggettiva di libertà in capo ad esso. Sono risultate imprescindibili determinate condizioni. Da un lato, la rivisitazione del principio di responsabilità in capo a chi governa e opera nel settore, e l’obiettivo di creare un network di relazioni (Parte Seconda, Verso nuovi servizi e ‘politiche di qualità’ nell’ottica della ‘soddisfazione’ del taxpayer customer). Dall’altro, la valorizzazione di forme di coinvolgimento e interazione del contribuente attraverso un approccio ampiamente garantistico della “libertà di scelta” all’interno di un ordinamento responsabilmente organizzato (Parte Terza, Per un’idea di libertà nello ‘Stato fiscale’ : modelli di taxpayers’ choice per i nuovi orizzonti del respectful approach e della customer satisfaction). In questo contesto, è emersa la centralità della relazione tra Garante del contribuente e fisco sia per l’individuazione di un punto di equilibrio nella tutela dei taxpayers’ rights, sia per la realizzazione di modelli applicativi fondati sulla scelta del contribuente (TCM Model 2012-2013).File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/110826
URN:NBN:IT:UNIPD-110826