Questa ricerca consiste in una parziale biografia del leader politico italiano Riccardo Lombardi (Regalbuto, Enna, 1901 – Roma 1984). La figura di Lombardi viene studiata dal punto di vista tanto dell’azione politica quanto dell’attività intellettuale. Ci si focalizza soprattutto sulla prima fase, finora poco conosciuta, del suo impegno politico, che va dal 1919 al 1949, ovvero dalla militanza giovanile nella sinistra popolare alla sua partecipazione alle vicende della Resistenza e del secondo dopoguerra nel Partito d’Azione, sino al suo ingresso nel Partito socialista. Attraverso l’analisi di numerose fonti sia a stampa che d’archivio si cerca di mettere in luce la peculiarità di Lombardi rispetto ai filoni principali della sinistra in Italia e, al tempo stesso, la sua irriducibilità ad un modello di sinistra troppo spesso genericamente inteso come “socialdemocratico” o “riformista”. Il primo capitolo si concentra sulla militanza nelle organizzazioni sindacali di ispirazione cattolica, nel Partito popolare e nel piccolo Partito cristiano del lavoro, che contribuisce a fondare nel 1921 insieme a personalità come Romano Cocchi e Giuseppe Speranzini. Successivamente si analizza il suo impegno nella lotta clandestina contro il regime fascista, condotta prima insieme ai comunisti e poi nel gruppo di Giustizia e Libertà. Nel secondo capitolo si ricostruiscono le vicende che lo vedono protagonista nella Resistenza e nell’immediato dopoguerra. Lombardi svolge in questi anni un ruolo rilevante nella definizione del programma e della strategia del Partito d’Azione, anche perché viene considerato un mediatore tra l’anima liberale e quella socialista del partito. Dopo aver partecipato alle trattative per la resa di Mussolini nell’aprile del 1945, Lombardi assume la carica di prefetto di Milano, che tiene sino alla caduta del governo Parri e alla formazione del nuovo governo De Gasperi, nel quale entra come ministro dei trasporti. Il terzo capitolo è dedicato al periodo della Costituente. Lombardi ricopre per un anno, dal luglio 1946 al giugno 1947, la carica di segretario del Partito d’Azione. Viene messo in evidenza l’impegno di Lombardi a favore di una politica economica, la sua critica della politica di collaborazione di socialisti e comunisti con la Democrazia cristiana e il suo tentativo di promuovere un rinnovamento del Partito socialista. Il lavoro termina con l’inizio della militanza socialista di Lombardi, dall’entrata nel partito (ottobre 1947) sino alla sconfitta della sua mozione politica un anno e mezzo dopo. Dal luglio 1948 Lombardi assume la direzione del quotidiano del partito nei difficili mesi della “restaurazione liberista”, dello scoppio della “guerra fredda” e della battaglia contro l’entrata dell’Italia nel Patto atlantico, e difende una linea che pur rifiutando la prosecuzione del Fronte con i comunisti, si oppone fermamente al governo De Gasperi e respinge l’entrata dell’Italia nel Patto atlantico
La giovinezza politica di Riccardo Lombardi (1919-1949)
BUFARALE, LUCA
2012
Abstract
Questa ricerca consiste in una parziale biografia del leader politico italiano Riccardo Lombardi (Regalbuto, Enna, 1901 – Roma 1984). La figura di Lombardi viene studiata dal punto di vista tanto dell’azione politica quanto dell’attività intellettuale. Ci si focalizza soprattutto sulla prima fase, finora poco conosciuta, del suo impegno politico, che va dal 1919 al 1949, ovvero dalla militanza giovanile nella sinistra popolare alla sua partecipazione alle vicende della Resistenza e del secondo dopoguerra nel Partito d’Azione, sino al suo ingresso nel Partito socialista. Attraverso l’analisi di numerose fonti sia a stampa che d’archivio si cerca di mettere in luce la peculiarità di Lombardi rispetto ai filoni principali della sinistra in Italia e, al tempo stesso, la sua irriducibilità ad un modello di sinistra troppo spesso genericamente inteso come “socialdemocratico” o “riformista”. Il primo capitolo si concentra sulla militanza nelle organizzazioni sindacali di ispirazione cattolica, nel Partito popolare e nel piccolo Partito cristiano del lavoro, che contribuisce a fondare nel 1921 insieme a personalità come Romano Cocchi e Giuseppe Speranzini. Successivamente si analizza il suo impegno nella lotta clandestina contro il regime fascista, condotta prima insieme ai comunisti e poi nel gruppo di Giustizia e Libertà. Nel secondo capitolo si ricostruiscono le vicende che lo vedono protagonista nella Resistenza e nell’immediato dopoguerra. Lombardi svolge in questi anni un ruolo rilevante nella definizione del programma e della strategia del Partito d’Azione, anche perché viene considerato un mediatore tra l’anima liberale e quella socialista del partito. Dopo aver partecipato alle trattative per la resa di Mussolini nell’aprile del 1945, Lombardi assume la carica di prefetto di Milano, che tiene sino alla caduta del governo Parri e alla formazione del nuovo governo De Gasperi, nel quale entra come ministro dei trasporti. Il terzo capitolo è dedicato al periodo della Costituente. Lombardi ricopre per un anno, dal luglio 1946 al giugno 1947, la carica di segretario del Partito d’Azione. Viene messo in evidenza l’impegno di Lombardi a favore di una politica economica, la sua critica della politica di collaborazione di socialisti e comunisti con la Democrazia cristiana e il suo tentativo di promuovere un rinnovamento del Partito socialista. Il lavoro termina con l’inizio della militanza socialista di Lombardi, dall’entrata nel partito (ottobre 1947) sino alla sconfitta della sua mozione politica un anno e mezzo dopo. Dal luglio 1948 Lombardi assume la direzione del quotidiano del partito nei difficili mesi della “restaurazione liberista”, dello scoppio della “guerra fredda” e della battaglia contro l’entrata dell’Italia nel Patto atlantico, e difende una linea che pur rifiutando la prosecuzione del Fronte con i comunisti, si oppone fermamente al governo De Gasperi e respinge l’entrata dell’Italia nel Patto atlanticoFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/110925
URN:NBN:IT:UNIPD-110925