Questa ricerca fa parte di un più ampio progetto finalizzato a verificare l’attività di zone riparie atte a rimuovere l’eccesso di azoto combinato nel fiume Zero, con il fine ultimo di ridurre l’imput di nutrienti nella Laguna di Venezia. Obiettivo generale di questa ricerca è stato quello di aumentare le conoscenze relative ai processi che consentono alle zone riparie di agire come tamponi e identificare le strategie di gestione più appropriate per massimizzare l’efficienza di questi sistemi nel supportare le attività microbiche coinvolte. A questo scopo, sono stati perseguiti obiettivi specifici per determinare le fluttuazioni stagionali delle popolazioni microbiche nei suoli/acque della fascia tampone. Le comunità microbiche sono state determinate tramite un approccio combinato che ha previsto la coltivazione, tecniche microscopiche e tecniche molecolari al fine di caratterizzare sia la comunità microbica coltivabile sia quella totale, all’interno e all’esterno della fascia tampone. Le analisi ARDRA e DGGE di suoli raccolti a diverse profondità, mostrano una chiara diminuzione della diversità microbica negli orizzonti più profondi rispetto agli strati intermedi e superficiali. Il confronto tra suoli raccolti nella fascia tampone e suoli raccolti in una zona indisturbata esterna, indicano che questo effetto può essere osservato anche all’esterno sebbene una maggiore diversità microbica sia sempre rilevabile all’interno. Indagine DGGE e elaborazioni statistiche con PCA, sia delle proprietà genetiche che di quelle chimiche dei campioni d’acqua, hanno indicato che le popolazioni microbiche presenti nelle scoline sono ricche di denitrificanti e sono il frutto del rimescolamento delle comunità microbiche del fiume Zero con quelle già presenti nei suoli della fascia tampone. Nel complesso, questi risultati confermano quanto dimostrato da altre analisi fisico-chimiche: la fascia tampone messa a punto per il biorimedio delle acque (rimozione dell’azoto dal fiume Zero), sta effettivamente funzionando come risultato delle speciali condizioni che favoriscono specifiche popolazioni microbiche. Le analisi microbiologiche qui riportate possono inoltre contribuire alla comprensione delle dinamiche di popolazioni in suoli agricoli convertiti in fasce tampone e fornire indicazioni chiave per la gestione di siti di fitorimedio.
Microbial biodiversity in a wooded riparian zone specifically designed for enhancing denitrification process
RAHMAN, MD MIZANUR
2011
Abstract
Questa ricerca fa parte di un più ampio progetto finalizzato a verificare l’attività di zone riparie atte a rimuovere l’eccesso di azoto combinato nel fiume Zero, con il fine ultimo di ridurre l’imput di nutrienti nella Laguna di Venezia. Obiettivo generale di questa ricerca è stato quello di aumentare le conoscenze relative ai processi che consentono alle zone riparie di agire come tamponi e identificare le strategie di gestione più appropriate per massimizzare l’efficienza di questi sistemi nel supportare le attività microbiche coinvolte. A questo scopo, sono stati perseguiti obiettivi specifici per determinare le fluttuazioni stagionali delle popolazioni microbiche nei suoli/acque della fascia tampone. Le comunità microbiche sono state determinate tramite un approccio combinato che ha previsto la coltivazione, tecniche microscopiche e tecniche molecolari al fine di caratterizzare sia la comunità microbica coltivabile sia quella totale, all’interno e all’esterno della fascia tampone. Le analisi ARDRA e DGGE di suoli raccolti a diverse profondità, mostrano una chiara diminuzione della diversità microbica negli orizzonti più profondi rispetto agli strati intermedi e superficiali. Il confronto tra suoli raccolti nella fascia tampone e suoli raccolti in una zona indisturbata esterna, indicano che questo effetto può essere osservato anche all’esterno sebbene una maggiore diversità microbica sia sempre rilevabile all’interno. Indagine DGGE e elaborazioni statistiche con PCA, sia delle proprietà genetiche che di quelle chimiche dei campioni d’acqua, hanno indicato che le popolazioni microbiche presenti nelle scoline sono ricche di denitrificanti e sono il frutto del rimescolamento delle comunità microbiche del fiume Zero con quelle già presenti nei suoli della fascia tampone. Nel complesso, questi risultati confermano quanto dimostrato da altre analisi fisico-chimiche: la fascia tampone messa a punto per il biorimedio delle acque (rimozione dell’azoto dal fiume Zero), sta effettivamente funzionando come risultato delle speciali condizioni che favoriscono specifiche popolazioni microbiche. Le analisi microbiologiche qui riportate possono inoltre contribuire alla comprensione delle dinamiche di popolazioni in suoli agricoli convertiti in fasce tampone e fornire indicazioni chiave per la gestione di siti di fitorimedio.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Final_RAHMAN.pdf
accesso aperto
Dimensione
15.26 MB
Formato
Adobe PDF
|
15.26 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/111015
URN:NBN:IT:UNIPD-111015