Questa ricerca esamina il concetto di autocoscienza (svasamvedana: rang rig) come è stato sviluppato nella tradizione buddista indo-tibetana. L'autocoscienza, cioè la conoscenza che la mente ha di se stessa, è un concetto che presenta un alto livello di complessità e tecnicità all’interno della filosofia buddista e, poiché interseca questioni fondamentali relative alla natura della coscienza, rappresenta un argomento cruciale di dibattito tra i vari studiosi della tradizione. D’altra parte l'esegesi moderna non ha ancora esaminato completamente questo campo, nonostante la riflessione contemporanea sull'autoconsapevolezza e sulla natura dell’esperienza soggettiva potrebbe senza dubbio giovarsi delle intuizioni che la tradizione contemplativa buddhista offre. Approfondendo le diverse concezioni della nozione buddhista di autocoscienza, questa dissertazione esamina principalmente i suoi sviluppi nella filosofia tibetana, sia alla luce del retaggio filosofico indiano, sia considerando il contributo che essi possono offrire a un discorso universale sull'autocoscienza e sulla natura dell’esperienza, attraverso il dialogo con la filosofia della mente contemporanea.
Self-awareness in tibetan buddhism. A study of the philosophical relevance of rang rig and its contribution to the contemporary debates on the nature of consciousness
MASCARELLO, CHIARA
2018
Abstract
Questa ricerca esamina il concetto di autocoscienza (svasamvedana: rang rig) come è stato sviluppato nella tradizione buddista indo-tibetana. L'autocoscienza, cioè la conoscenza che la mente ha di se stessa, è un concetto che presenta un alto livello di complessità e tecnicità all’interno della filosofia buddista e, poiché interseca questioni fondamentali relative alla natura della coscienza, rappresenta un argomento cruciale di dibattito tra i vari studiosi della tradizione. D’altra parte l'esegesi moderna non ha ancora esaminato completamente questo campo, nonostante la riflessione contemporanea sull'autoconsapevolezza e sulla natura dell’esperienza soggettiva potrebbe senza dubbio giovarsi delle intuizioni che la tradizione contemplativa buddhista offre. Approfondendo le diverse concezioni della nozione buddhista di autocoscienza, questa dissertazione esamina principalmente i suoi sviluppi nella filosofia tibetana, sia alla luce del retaggio filosofico indiano, sia considerando il contributo che essi possono offrire a un discorso universale sull'autocoscienza e sulla natura dell’esperienza, attraverso il dialogo con la filosofia della mente contemporanea.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/111149
URN:NBN:IT:UNIPD-111149