Obiettivo della ricerca è stato quello di validare un nuovo strumento, l’Autobiographical Implicit Association Test (aIAT), basato su misure indirette, il cui scopo è verficare la veridicità di un evento autobiografico. L’aIAT, stabilisce l’associazione fra la descrizione verbale di un evento (e un contro-evento) e la dimensione logica vero-falso. Compito del soggetto è quello di classificare delle frasi, che vengono presentate al centro di uno schermo, il più velocemente possibile. Ai partecipanti vengono presentati in ordine casuale item relativi a quattro concetti, due concetti target (evento-contro evento) e la dimensione logica (vero-falso); il compito dei partecipanti è quello di classificare gli item mediante due tasti; le risposte possibili del soggetto sono solamente due, in modo tale che i quattro concetti vengano associati a coppie. L’assunto di base prevede che i partecipanti siano più veloci nel compito di classificazione quando i concetti associati richiedono la medesima risposta (compito congruente). Al contrario, quando i due concetti associati richiedono risposte differenti, i tempi di reazione saranno relativamente più lenti (compito incongruente). Tale procedura è stata validata mediante una serie di esperimenti (Capitolo 2) il cui scopo era discriminare: -quale fra due carte è stata scelta da un partecipante, aIAT carte. -fra due gruppi di partecipanti, coloro che hanno commesso un crimine da partecipanti che hanno letto un articolo di giornale, aIAT mock crime -fra soggetti a cui è stata ritirata la patente per guida in stato d’ebbrezza e soggetti a cui non è mai stata ritirata la patente, aIAT guida in stato d’ebbrezza. I tempi di reazione delle situazioni congruenti sono significativamente più veloci dei tempi di reazione delle situazioni incongruenti. Studi successivi (Capitolo 3) hanno dimostrato come sia possibile utilizzare delle contromisure al test, ma queste stesse contromisure possono essere facilmente rintracciabili sulla base del pattern di tempi di reazione. Un ulteriore milgioramento del test è stato effettuaato attraverso alcuni studi (Capitolo 4) che hanno dimostrato che l’utilizzo di frasi ed etichette nella forma negativa riduca l’accuratezza del test. Infine l’aIAT è stato applicato allo studio delle intenzioni (Capitolo 5) e si è dimostrato in grado di individuare non solo gli eventi autobiografici accaduti in passato, ma anche le intenzioni future. Lo studio delle intenzioni è stato effettuato anche mediante la tecnica dei potenziali evocati che ha identificato una diversa componente tardiva (late positive component, LPC) nel blocco congruente ed incongruente, in particolare si è trovata una LPC ridotta nel blocco incongruente rispetto a quello congruente. La riduzione della LPC è stato associato in letteratura al controllo cognitivo, indicando quindi la necessità di un maggiore controllo mentre il partecipante svolge il blocco incongruente.
The autobiographical IAT: a new technique for memory detection
AGOSTA, SARA
2009
Abstract
Obiettivo della ricerca è stato quello di validare un nuovo strumento, l’Autobiographical Implicit Association Test (aIAT), basato su misure indirette, il cui scopo è verficare la veridicità di un evento autobiografico. L’aIAT, stabilisce l’associazione fra la descrizione verbale di un evento (e un contro-evento) e la dimensione logica vero-falso. Compito del soggetto è quello di classificare delle frasi, che vengono presentate al centro di uno schermo, il più velocemente possibile. Ai partecipanti vengono presentati in ordine casuale item relativi a quattro concetti, due concetti target (evento-contro evento) e la dimensione logica (vero-falso); il compito dei partecipanti è quello di classificare gli item mediante due tasti; le risposte possibili del soggetto sono solamente due, in modo tale che i quattro concetti vengano associati a coppie. L’assunto di base prevede che i partecipanti siano più veloci nel compito di classificazione quando i concetti associati richiedono la medesima risposta (compito congruente). Al contrario, quando i due concetti associati richiedono risposte differenti, i tempi di reazione saranno relativamente più lenti (compito incongruente). Tale procedura è stata validata mediante una serie di esperimenti (Capitolo 2) il cui scopo era discriminare: -quale fra due carte è stata scelta da un partecipante, aIAT carte. -fra due gruppi di partecipanti, coloro che hanno commesso un crimine da partecipanti che hanno letto un articolo di giornale, aIAT mock crime -fra soggetti a cui è stata ritirata la patente per guida in stato d’ebbrezza e soggetti a cui non è mai stata ritirata la patente, aIAT guida in stato d’ebbrezza. I tempi di reazione delle situazioni congruenti sono significativamente più veloci dei tempi di reazione delle situazioni incongruenti. Studi successivi (Capitolo 3) hanno dimostrato come sia possibile utilizzare delle contromisure al test, ma queste stesse contromisure possono essere facilmente rintracciabili sulla base del pattern di tempi di reazione. Un ulteriore milgioramento del test è stato effettuaato attraverso alcuni studi (Capitolo 4) che hanno dimostrato che l’utilizzo di frasi ed etichette nella forma negativa riduca l’accuratezza del test. Infine l’aIAT è stato applicato allo studio delle intenzioni (Capitolo 5) e si è dimostrato in grado di individuare non solo gli eventi autobiografici accaduti in passato, ma anche le intenzioni future. Lo studio delle intenzioni è stato effettuato anche mediante la tecnica dei potenziali evocati che ha identificato una diversa componente tardiva (late positive component, LPC) nel blocco congruente ed incongruente, in particolare si è trovata una LPC ridotta nel blocco incongruente rispetto a quello congruente. La riduzione della LPC è stato associato in letteratura al controllo cognitivo, indicando quindi la necessità di un maggiore controllo mentre il partecipante svolge il blocco incongruente.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/111207
URN:NBN:IT:UNIPD-111207