Nel corso degli ultimi 30 anni sia l‘opinione pubblica che la comunità scientifica hanno dimostrato un crescente interesse verso il benessere animale, che si è tradotto in un aumento delle pubblicazioni scientifiche su questo tema, nonché nella emanazione di svariate leggi e linee guida da parte dei legislatori, ed una maggiore attenzione da parte del consumatore nella scelta dei propri alimenti. Le leggi emanate dall‘UE hanno mirato alla massimizzazione della produzione degli allevamenti, assicurando al contempo appropriati standard di benessere agli animali; questo progresso permetterà di ottenere un miglioramento nella qualità dei prodotti finali (es. carne). All‘interno della comunità europea l‘allevamento del vitello da carne è meno estensivo rispetto all‘allevamento di suini ed avicoli, tuttavia molte fasi nel processo produttivo potrebbero potenzialmente incidere sul benessere animale, come per esempio le condizioni climatiche estreme, la castrazione, la decornazione, il trasporto, la manipolazione e l‘abbattimento. Inoltre alti livelli di stress possono ridurre l‘efficacia della risposta del sistema immunitario, favorendo l‘insorgenza di patologie. Queste malattie possono poi causare perdite economiche, legate alle spese veterinarie, scarse performances di crescita, abbattimenti e riforma anticipata. La fase di ingrasso, specialmente nelle aziende di tipo intensivo ed industriale, predispone ulteriormente gli animali ad altre potenziali fonti di stress, quali uno scarsa disponibilità di spazio/capo, un ristretto fronte mangiatoia, pavimentazioni innaturali e non confortevoli, microclima e relazioni uomo-animale non ottimali. Sulla base di questo background lo scopo generale di questa tesi è stato quello di approfondire il tema del sistema di ingrasso del vitellone da carne, per comprendere quali siano i metodi di allevamento che maggiormente incidono sul benessere di questi animali, provando ad identificare i sistemi di allevamento in grado di garantire un maggior benessere agli animali e una migliore sostenibilità economica agli allevatori. L‘obiettivo dei primi 3 contributi di questa tesi è stato il valutare come la pavimentazione e la fase del ciclo di ingrasso potessero influire sulle performances di crescita, livello di pulizia, comportamento e parametri clinici in vitelloni ingrassati intensivamente. Il primo ed il secondo lavoro sono stati basati sulla comparazione tra lettiera permanente e pavimentazione in grigliato; questi due tipi di pavimentazione sono i più frequentemente utilizzati nell‘allevamento del vitellone da carne a livello europeo. Il terzo contributo ha avuto come scopo quello di approfondire le conoscenze sull‘utilizzo di potenziali soluzioni alternative al grigliato semplice a stecche, valutando gli effetti di tre tipi di pavimentazione discontinua: grigliato a stecche, grigliato a fori e grigliato a fori coperto da un tappetino in gomma. Lo stato sanitario degli animali è stato valutato attraverso la registrazione della presenza di alcuni indicatori, quali lesioni tegumentali, scolo nasale e oculare, tosse, zoppia e bursiti e altri segni clinici di patologie. E‘ stata inoltre effettuata una dettagliata osservazione comportamentale, annotando la posizione di ruminazione, l‘atteggiamento di decubito, il comportamento sociale e la distanza di fuga alla mangiatoia. Sono poi state considerate alcuni indici produttivi, quali l‘ingestione alimentare, l‘incremento giornaliero medio, il tasso di riforma e la mortalità. Ad ogni animale è stato inoltre attribuito un punteggio che esprimesse il grado di pulizia del mantello. I risultati hanno dimostrato come il grigliato influenzi negativamente sia i parametri clinici che comportamentali. I bovini allevati su grigliato sono risultati maggiormente soggetti a riforma anticipata a causa di affezioni locomotorie, mentre per la lettiera permanente la riforma sembra per lo più legata a patologie respiratorie. Il confronto tra tipi di pavimentazioni discontinue ha mostrano come le performances di accrescimento dei vitelloni stabulati su tappetino siano più elevate rispetto a quelle degli animali allevati su grigliato semplice, sia esso a stecche o forato. Il contatto diretto con una superficie dura e discontinua ha causato un aumento di incidenza di bursiti, di lesioni cutanee zoppie. Gli animali allevati su lettiera hanno mostrato una minor frequenza di lesioni tegumentali, ma dal lato opposto il loro grado di pulizia è risultato inadeguato, probabilmente a causa di una cattiva gestione della lettiera. Gli animali stabulati su tappetino hanno evidenziato un sovraccrescimento anomalo degli unghioni, legato all‘insufficiente consumo e usura dello zoccolo contro la superficie troppo liscia della gomma; nel caso ipotetico di un allungamento del ciclo di ingrasso questa alterazione potrebbe predisporre all‘insorgenza di zoppie. Gli animali stabulati su grigliato hanno mostrato una alterazione comportamentale, specialmente a carico di quei comportamenti che richiedano un buon equilibrio ed una adeguata tenuta del piede sul pavimento, come monte e transizioni dal decubito alla stazione e vice versa. La copertura in gomma ha notevolmente ridotto la frequenza di alcuni comportamenti anomali, come scivolamenti, coricamenti infruttuosi o anormali, permettendo agli animali di manifestare in maniera più naturale i comportamenti del proprio etogramma. Per quanto riguarda gli effetti esercitati dalla fase di ingrasso sugli indicatori di benessere presi in esame, gli animali più giovani e leggeri sono risultati essere maggiormente suscettibili alle patologie respiratorie e aree alopeciche, verosimilmente perchè maggiormente stressati dall‘adattamento al nuovo ambiente di allevamento; tali animali hanno inoltre dimostrato una maggiore distanza di fuga all‘avvicinamento da parte di un essere umano. Gli animali valutati alla fine del ciclo di ingrasso, quindi più pesanti, sono risultati essere più attivi e maggiormente soggetti a lesioni cutanee e ad un grado di pulizia minore. I risultati di questi primi tre contributi hanno dimostrato come l‘utilizzo di materassini in gomma comportino un significativo miglioramento del benessere dei vitelloni allevati intensivamente, sebbene il consumo dello zoccolo garantito da questo rivestimento non sia risultato sufficiente. La lettiera permanente resta la scelta più rispettosa del benessere degli animali su di essa stabulati, ma solo a condizione che sia efficacemente gestita, il che comporta l‘utilizzo di una quantità adeguata di materiale da lettiera ed un suo frequente rinnovo. L‘ultimo contributo si discosta nettamente dai precedenti: in questo caso il modello di allevamento è stato il sistema intensivo nord-americano, basato sull‘ingrasso di manzi all‘aperto, in grandi box privi di pavimentazione e tetto (feedlots). L‘obiettivo di tale lavoro è stato quello di ottenere un quadro generale sull‘entità del problema ―zoppia‖ a livello di box infermeria, confrontando poi i risultati con quelli di altri problemi sanitari che comunemente affliggono i bovini in questa realtà produttiva. Un ulteriore obiettivo è stato quello di valutare come la zoppia incida sulla produttività di questi bovini da carne. L‘importanza della zoppia nel sistema nord-americano è stata confermata dai risultati della nostra ricerca, dove la prevalenza media della zoppia nell‘ambito dei box infermeria è stata stimata pari al 37%, interessando più frequentemente gli arti posteriori. Gli animali zoppi tendono a trascorrere un maggior tempo coricati o fermi in stazione, a cui consegue una diminuzione dell‘ingestione di alimenti e dell‘assunzione di acqua; le performances di crescita risultano quindi diminuite. Quando confrontati con gli animali ricoverati in box infermeria per problemi di salute di altra natura, gli animali affetti da zoppia hanno fatto infatti registrare un calo significativo dei propri incrementi ponderali. Uno stato di lieve disidratazione può inoltre giustificare il riscontro di valori di RBC; HTC e HGB ematici più elevati negli animali zoppi. I bovini trattati per zoppia hanno però evidenziato valori più bassi di alcune componenti ematiche appartenenti alla serie bianca (WBCM MONO e GRAN), risultati elevati nei soggetti trattati per patologie respiratorie, normalmente più generalizzate. Gli animali trattati per patologie respiratorie semplici o associate a zoppie hanno ricevuto un maggior numero di trattamenti rispetto agli animali affetti da altre categorie di patologie. Gli animali affetti da malattie respiratorie e zoppia concomitanti sono stati generalmente trattati ad un numero di giorni dopo il loro arrivo inferiore rispetto alle altre categorie, mentre per le altre patologie il momento dell‘insorgenza è risultato essere più tardivo (fase media e finale del ciclo di ingrasso). Gli animali affetti da patologie respiratorie o da zoppie in forma semplice sono stati generalmente trattati la prima volta nella fase intermedia del loro ciclo di ingrasso. Questo ultimo studio ha permesso di ottenere un quadro generale del problema delle zoppie nei feedlots nord-americani, problema che è probabilmente sottostimato da parte degli allevatori e delle industrie, mentre l‘opinione pubblica ne è fortemente sensibilizzata. L‘interesse degli allevatori andrebbe comunque convogliato verso la riduzione dell‘incidenza di zoppie in allevamento, mosso dalle ingenti perdite economiche legate alle ridotte performance produttive, al maggiore riforma e ai costi addizionali per le cure mediche. L‘introduzione di un piano d‘azione per ridurre le zoppie ed altri fattori di rischio per il benessere dei bovini da carne potrebbe essere inoltre un modo per promuovere futuri accordi commerciali, che potrebbero consentire all‘industria canadese l‘esportazione delle proprie carni verso partner internazionali come l‘Unione Europea, da tempo indirizzata verso sistemi produttivi che sostengano il benessere animale.

Impact of housing system on intensive beef cattle welfare and production

TESSITORE, ELENA
2011

Abstract

Nel corso degli ultimi 30 anni sia l‘opinione pubblica che la comunità scientifica hanno dimostrato un crescente interesse verso il benessere animale, che si è tradotto in un aumento delle pubblicazioni scientifiche su questo tema, nonché nella emanazione di svariate leggi e linee guida da parte dei legislatori, ed una maggiore attenzione da parte del consumatore nella scelta dei propri alimenti. Le leggi emanate dall‘UE hanno mirato alla massimizzazione della produzione degli allevamenti, assicurando al contempo appropriati standard di benessere agli animali; questo progresso permetterà di ottenere un miglioramento nella qualità dei prodotti finali (es. carne). All‘interno della comunità europea l‘allevamento del vitello da carne è meno estensivo rispetto all‘allevamento di suini ed avicoli, tuttavia molte fasi nel processo produttivo potrebbero potenzialmente incidere sul benessere animale, come per esempio le condizioni climatiche estreme, la castrazione, la decornazione, il trasporto, la manipolazione e l‘abbattimento. Inoltre alti livelli di stress possono ridurre l‘efficacia della risposta del sistema immunitario, favorendo l‘insorgenza di patologie. Queste malattie possono poi causare perdite economiche, legate alle spese veterinarie, scarse performances di crescita, abbattimenti e riforma anticipata. La fase di ingrasso, specialmente nelle aziende di tipo intensivo ed industriale, predispone ulteriormente gli animali ad altre potenziali fonti di stress, quali uno scarsa disponibilità di spazio/capo, un ristretto fronte mangiatoia, pavimentazioni innaturali e non confortevoli, microclima e relazioni uomo-animale non ottimali. Sulla base di questo background lo scopo generale di questa tesi è stato quello di approfondire il tema del sistema di ingrasso del vitellone da carne, per comprendere quali siano i metodi di allevamento che maggiormente incidono sul benessere di questi animali, provando ad identificare i sistemi di allevamento in grado di garantire un maggior benessere agli animali e una migliore sostenibilità economica agli allevatori. L‘obiettivo dei primi 3 contributi di questa tesi è stato il valutare come la pavimentazione e la fase del ciclo di ingrasso potessero influire sulle performances di crescita, livello di pulizia, comportamento e parametri clinici in vitelloni ingrassati intensivamente. Il primo ed il secondo lavoro sono stati basati sulla comparazione tra lettiera permanente e pavimentazione in grigliato; questi due tipi di pavimentazione sono i più frequentemente utilizzati nell‘allevamento del vitellone da carne a livello europeo. Il terzo contributo ha avuto come scopo quello di approfondire le conoscenze sull‘utilizzo di potenziali soluzioni alternative al grigliato semplice a stecche, valutando gli effetti di tre tipi di pavimentazione discontinua: grigliato a stecche, grigliato a fori e grigliato a fori coperto da un tappetino in gomma. Lo stato sanitario degli animali è stato valutato attraverso la registrazione della presenza di alcuni indicatori, quali lesioni tegumentali, scolo nasale e oculare, tosse, zoppia e bursiti e altri segni clinici di patologie. E‘ stata inoltre effettuata una dettagliata osservazione comportamentale, annotando la posizione di ruminazione, l‘atteggiamento di decubito, il comportamento sociale e la distanza di fuga alla mangiatoia. Sono poi state considerate alcuni indici produttivi, quali l‘ingestione alimentare, l‘incremento giornaliero medio, il tasso di riforma e la mortalità. Ad ogni animale è stato inoltre attribuito un punteggio che esprimesse il grado di pulizia del mantello. I risultati hanno dimostrato come il grigliato influenzi negativamente sia i parametri clinici che comportamentali. I bovini allevati su grigliato sono risultati maggiormente soggetti a riforma anticipata a causa di affezioni locomotorie, mentre per la lettiera permanente la riforma sembra per lo più legata a patologie respiratorie. Il confronto tra tipi di pavimentazioni discontinue ha mostrano come le performances di accrescimento dei vitelloni stabulati su tappetino siano più elevate rispetto a quelle degli animali allevati su grigliato semplice, sia esso a stecche o forato. Il contatto diretto con una superficie dura e discontinua ha causato un aumento di incidenza di bursiti, di lesioni cutanee zoppie. Gli animali allevati su lettiera hanno mostrato una minor frequenza di lesioni tegumentali, ma dal lato opposto il loro grado di pulizia è risultato inadeguato, probabilmente a causa di una cattiva gestione della lettiera. Gli animali stabulati su tappetino hanno evidenziato un sovraccrescimento anomalo degli unghioni, legato all‘insufficiente consumo e usura dello zoccolo contro la superficie troppo liscia della gomma; nel caso ipotetico di un allungamento del ciclo di ingrasso questa alterazione potrebbe predisporre all‘insorgenza di zoppie. Gli animali stabulati su grigliato hanno mostrato una alterazione comportamentale, specialmente a carico di quei comportamenti che richiedano un buon equilibrio ed una adeguata tenuta del piede sul pavimento, come monte e transizioni dal decubito alla stazione e vice versa. La copertura in gomma ha notevolmente ridotto la frequenza di alcuni comportamenti anomali, come scivolamenti, coricamenti infruttuosi o anormali, permettendo agli animali di manifestare in maniera più naturale i comportamenti del proprio etogramma. Per quanto riguarda gli effetti esercitati dalla fase di ingrasso sugli indicatori di benessere presi in esame, gli animali più giovani e leggeri sono risultati essere maggiormente suscettibili alle patologie respiratorie e aree alopeciche, verosimilmente perchè maggiormente stressati dall‘adattamento al nuovo ambiente di allevamento; tali animali hanno inoltre dimostrato una maggiore distanza di fuga all‘avvicinamento da parte di un essere umano. Gli animali valutati alla fine del ciclo di ingrasso, quindi più pesanti, sono risultati essere più attivi e maggiormente soggetti a lesioni cutanee e ad un grado di pulizia minore. I risultati di questi primi tre contributi hanno dimostrato come l‘utilizzo di materassini in gomma comportino un significativo miglioramento del benessere dei vitelloni allevati intensivamente, sebbene il consumo dello zoccolo garantito da questo rivestimento non sia risultato sufficiente. La lettiera permanente resta la scelta più rispettosa del benessere degli animali su di essa stabulati, ma solo a condizione che sia efficacemente gestita, il che comporta l‘utilizzo di una quantità adeguata di materiale da lettiera ed un suo frequente rinnovo. L‘ultimo contributo si discosta nettamente dai precedenti: in questo caso il modello di allevamento è stato il sistema intensivo nord-americano, basato sull‘ingrasso di manzi all‘aperto, in grandi box privi di pavimentazione e tetto (feedlots). L‘obiettivo di tale lavoro è stato quello di ottenere un quadro generale sull‘entità del problema ―zoppia‖ a livello di box infermeria, confrontando poi i risultati con quelli di altri problemi sanitari che comunemente affliggono i bovini in questa realtà produttiva. Un ulteriore obiettivo è stato quello di valutare come la zoppia incida sulla produttività di questi bovini da carne. L‘importanza della zoppia nel sistema nord-americano è stata confermata dai risultati della nostra ricerca, dove la prevalenza media della zoppia nell‘ambito dei box infermeria è stata stimata pari al 37%, interessando più frequentemente gli arti posteriori. Gli animali zoppi tendono a trascorrere un maggior tempo coricati o fermi in stazione, a cui consegue una diminuzione dell‘ingestione di alimenti e dell‘assunzione di acqua; le performances di crescita risultano quindi diminuite. Quando confrontati con gli animali ricoverati in box infermeria per problemi di salute di altra natura, gli animali affetti da zoppia hanno fatto infatti registrare un calo significativo dei propri incrementi ponderali. Uno stato di lieve disidratazione può inoltre giustificare il riscontro di valori di RBC; HTC e HGB ematici più elevati negli animali zoppi. I bovini trattati per zoppia hanno però evidenziato valori più bassi di alcune componenti ematiche appartenenti alla serie bianca (WBCM MONO e GRAN), risultati elevati nei soggetti trattati per patologie respiratorie, normalmente più generalizzate. Gli animali trattati per patologie respiratorie semplici o associate a zoppie hanno ricevuto un maggior numero di trattamenti rispetto agli animali affetti da altre categorie di patologie. Gli animali affetti da malattie respiratorie e zoppia concomitanti sono stati generalmente trattati ad un numero di giorni dopo il loro arrivo inferiore rispetto alle altre categorie, mentre per le altre patologie il momento dell‘insorgenza è risultato essere più tardivo (fase media e finale del ciclo di ingrasso). Gli animali affetti da patologie respiratorie o da zoppie in forma semplice sono stati generalmente trattati la prima volta nella fase intermedia del loro ciclo di ingrasso. Questo ultimo studio ha permesso di ottenere un quadro generale del problema delle zoppie nei feedlots nord-americani, problema che è probabilmente sottostimato da parte degli allevatori e delle industrie, mentre l‘opinione pubblica ne è fortemente sensibilizzata. L‘interesse degli allevatori andrebbe comunque convogliato verso la riduzione dell‘incidenza di zoppie in allevamento, mosso dalle ingenti perdite economiche legate alle ridotte performance produttive, al maggiore riforma e ai costi addizionali per le cure mediche. L‘introduzione di un piano d‘azione per ridurre le zoppie ed altri fattori di rischio per il benessere dei bovini da carne potrebbe essere inoltre un modo per promuovere futuri accordi commerciali, che potrebbero consentire all‘industria canadese l‘esportazione delle proprie carni verso partner internazionali come l‘Unione Europea, da tempo indirizzata verso sistemi produttivi che sostengano il benessere animale.
28-gen-2011
Inglese
vitellone/beef cattle; benessere animale/animal welfare; pavimentazione/type of floor; grigliato/slatted floor; lettiera permanente/deep litter; pavimento gomma/rubber floor
Università degli studi di Padova
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Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-111269