La Teacher Agency (di seguito TA), ossia l’agentività in relazione alla professione docente è stata al centro del simposio internazionale “Teacher agency for Inclusive Education: An Interdisciplinary Perspective”, svoltosi nel luglio 2017 presso l’Università degli Studi di Salerno. Gli atti del convegno sono confluiti nel volume “Lo sviluppo professionale dei docenti. Ragionare di agentività per una scuola inclusiva” a cura di Maurizio Sibilio e Paola Aiello, in cui diversi autori riflettono sul nesso fra agency e inclusione, delineando possibili piste di ricerca volte all’esplorazione dell’agency con particolare riferimento alle figure che caratterizzano il sistema scolastico italiano. Ad esempio, Perla e Agrati (2018) espongono i risultati parziali di uno studio misto sull’agentività del Coordinatore per l’inclusione, figura introdotta con la legge 107 del 13 luglio 2015 che ha il compito di supportare il Dirigente scolastico, coordinando le attività volte a promuovere l’inclusione a scuola. Da più parti si è poi sottolineata la mancanza di studi empirici sulla TA, e in particolare, sull’agency dell’insegnante di sostegno, nonostante esso eserciti una funzione centrale e innovativa e rappresenti un aspetto di unicità del sistema scolastico italiano. L’Italia fu infatti tra i primi paesi ad avviare il percorso che portò dapprima all’inserimento e successivamente all’integrazione e all’inclusione ‒ ancorché imperfetta ‒ delle/degli alunne/i con disabilità nelle scuole regolari (Lascioli, 2012, 2014). La chiusura delle scuole speciali e l’abolizione delle classi differenziali fu possibile grazie all’introduzione dell’insegnante di sostegno, che ad oggi rappresenta uno dei capisaldi della cosiddetta via italiana all’inclusione scolastica. Nonostante sia riconosciuto da più parti quale figura di sistema strategica e perno dell’inclusione scolastica (ad esempio, Canevaro et al., 2021; Cottini, 2014; Ianes & Canevaro, 2015), l’insegnante di sostegno incontra numerose barriere e, come ampiamente documentato in letteratura (Associazione TreeLLLe et al., 2011; Canevaro & Ianes, 2019; Canevaro et al., 2011, 2021; Devecchi et al., 2012; Fiorucci, 2016; Ianes et al., 2011), non sempre riesce a esercitare con efficacia la sua azione educativa. A questo proposito, la ricerca sulla TA può fornire nuovi elementi e chiavi di lettura per la comprensione dei processi inclusivi, poiché consente di esaminare l’operato del singolo docente e contemporaneamente le sinergie/strozzature esistenti nell’ambiente scolastico. Questo approccio ecologico è particolarmente indicato per l’analisi dei processi inclusivi, dal momento che essi procedono sul doppio binario della presa in carico collettiva dell’alunno/a con disabilità da una parte, mentre dall’altra prendono le mosse dalla relazione che la/il docente di sostegno instaura con le/gli alunne/i e con le loro famiglie. Questo progetto di dottorato ha l’obiettivo di indagare la TA degli insegnanti di sostegno attraverso un approccio a metodi misti: una revisione sistematica della letteratura, una survey contenente un’indagine quantitativa e una domanda aperta e, infine, 12 interviste semi-strutturate con altrettanti insegnanti di sostegno. La revisione della letteratura fotografa lo stato dell’arte della ricerca internazionale sulla TA inclusiva degli insegnanti. Lo studio quantitativo è relativo agli orientamenti valoriali delle/degli insegnanti, analizzati attraverso la Scala dei Valori Lavorativi (QVL); la domanda aperta è inerente l’analisi tematica delle esperienze in cui le/i docenti hanno percepito di aver fatto la differenza a scuola; le interviste, infine, approfondiscono i vissuti, le esperienze, le disposizioni delle/degli insegnanti per il sostegno. Questa ricerca ha anzitutto consentito di esplorare le idee e i valori lavorativi connessi alla TA dell’insegnante di sostegno, individuando anche alcune specifiche posture interiori quali la propensione alla collaborazione e la proattività nell’attivazione di risorse e nella risoluzione dei problemi. Attraverso l’analisi dei dati raccolti, è stato inoltre possibile portare alla luce: 1) i fattori che influenzano la TA dell’insegnante di sostegno; 2) le strategie che attua per superare le barriere che ostacolano i processi inclusivi; 3) in cosa consiste la funzione trasformativa, ossia l’agency delle/degli insegnanti di sostegno e come viene raggiunta; 4) la relazione fra agency individuale e agency collettiva; 5) la sovrapposizione esistente fra il concetto di TA e altri costrutti indagati anche in ambito pedagogico, come la leadership e la resilienza; 6) la necessità di rafforzare la credibilità professionale delle/degli insegnanti di sostegno, valorizzando anche il bagaglio di competenze e esperienze acquisite al di fuori del mondo della scuola; 7) l’importanza dell’”accreditamento”, inteso come quell’insieme di attività che consentono all’insegnante di sostegno di guadagnare la fiducia degli altri attori della scuola in cui opera al fine di favorire la collaborazione fra tutti nell’interesse delle/degli alunne/i con disabilità. Il lavoro si conclude evidenziando le implicazioni per la formazione degli insegnanti di sostegno e suggerendo possibili rilanci di ricerca per approfondire i risultati emersi.

Una ricerca a metodi misti per l’esplorazione della teacher agency dell’insegnante di sostegno

ANDREOLI, MARCO
2024

Abstract

La Teacher Agency (di seguito TA), ossia l’agentività in relazione alla professione docente è stata al centro del simposio internazionale “Teacher agency for Inclusive Education: An Interdisciplinary Perspective”, svoltosi nel luglio 2017 presso l’Università degli Studi di Salerno. Gli atti del convegno sono confluiti nel volume “Lo sviluppo professionale dei docenti. Ragionare di agentività per una scuola inclusiva” a cura di Maurizio Sibilio e Paola Aiello, in cui diversi autori riflettono sul nesso fra agency e inclusione, delineando possibili piste di ricerca volte all’esplorazione dell’agency con particolare riferimento alle figure che caratterizzano il sistema scolastico italiano. Ad esempio, Perla e Agrati (2018) espongono i risultati parziali di uno studio misto sull’agentività del Coordinatore per l’inclusione, figura introdotta con la legge 107 del 13 luglio 2015 che ha il compito di supportare il Dirigente scolastico, coordinando le attività volte a promuovere l’inclusione a scuola. Da più parti si è poi sottolineata la mancanza di studi empirici sulla TA, e in particolare, sull’agency dell’insegnante di sostegno, nonostante esso eserciti una funzione centrale e innovativa e rappresenti un aspetto di unicità del sistema scolastico italiano. L’Italia fu infatti tra i primi paesi ad avviare il percorso che portò dapprima all’inserimento e successivamente all’integrazione e all’inclusione ‒ ancorché imperfetta ‒ delle/degli alunne/i con disabilità nelle scuole regolari (Lascioli, 2012, 2014). La chiusura delle scuole speciali e l’abolizione delle classi differenziali fu possibile grazie all’introduzione dell’insegnante di sostegno, che ad oggi rappresenta uno dei capisaldi della cosiddetta via italiana all’inclusione scolastica. Nonostante sia riconosciuto da più parti quale figura di sistema strategica e perno dell’inclusione scolastica (ad esempio, Canevaro et al., 2021; Cottini, 2014; Ianes & Canevaro, 2015), l’insegnante di sostegno incontra numerose barriere e, come ampiamente documentato in letteratura (Associazione TreeLLLe et al., 2011; Canevaro & Ianes, 2019; Canevaro et al., 2011, 2021; Devecchi et al., 2012; Fiorucci, 2016; Ianes et al., 2011), non sempre riesce a esercitare con efficacia la sua azione educativa. A questo proposito, la ricerca sulla TA può fornire nuovi elementi e chiavi di lettura per la comprensione dei processi inclusivi, poiché consente di esaminare l’operato del singolo docente e contemporaneamente le sinergie/strozzature esistenti nell’ambiente scolastico. Questo approccio ecologico è particolarmente indicato per l’analisi dei processi inclusivi, dal momento che essi procedono sul doppio binario della presa in carico collettiva dell’alunno/a con disabilità da una parte, mentre dall’altra prendono le mosse dalla relazione che la/il docente di sostegno instaura con le/gli alunne/i e con le loro famiglie. Questo progetto di dottorato ha l’obiettivo di indagare la TA degli insegnanti di sostegno attraverso un approccio a metodi misti: una revisione sistematica della letteratura, una survey contenente un’indagine quantitativa e una domanda aperta e, infine, 12 interviste semi-strutturate con altrettanti insegnanti di sostegno. La revisione della letteratura fotografa lo stato dell’arte della ricerca internazionale sulla TA inclusiva degli insegnanti. Lo studio quantitativo è relativo agli orientamenti valoriali delle/degli insegnanti, analizzati attraverso la Scala dei Valori Lavorativi (QVL); la domanda aperta è inerente l’analisi tematica delle esperienze in cui le/i docenti hanno percepito di aver fatto la differenza a scuola; le interviste, infine, approfondiscono i vissuti, le esperienze, le disposizioni delle/degli insegnanti per il sostegno. Questa ricerca ha anzitutto consentito di esplorare le idee e i valori lavorativi connessi alla TA dell’insegnante di sostegno, individuando anche alcune specifiche posture interiori quali la propensione alla collaborazione e la proattività nell’attivazione di risorse e nella risoluzione dei problemi. Attraverso l’analisi dei dati raccolti, è stato inoltre possibile portare alla luce: 1) i fattori che influenzano la TA dell’insegnante di sostegno; 2) le strategie che attua per superare le barriere che ostacolano i processi inclusivi; 3) in cosa consiste la funzione trasformativa, ossia l’agency delle/degli insegnanti di sostegno e come viene raggiunta; 4) la relazione fra agency individuale e agency collettiva; 5) la sovrapposizione esistente fra il concetto di TA e altri costrutti indagati anche in ambito pedagogico, come la leadership e la resilienza; 6) la necessità di rafforzare la credibilità professionale delle/degli insegnanti di sostegno, valorizzando anche il bagaglio di competenze e esperienze acquisite al di fuori del mondo della scuola; 7) l’importanza dell’”accreditamento”, inteso come quell’insieme di attività che consentono all’insegnante di sostegno di guadagnare la fiducia degli altri attori della scuola in cui opera al fine di favorire la collaborazione fra tutti nell’interesse delle/degli alunne/i con disabilità. Il lavoro si conclude evidenziando le implicazioni per la formazione degli insegnanti di sostegno e suggerendo possibili rilanci di ricerca per approfondire i risultati emersi.
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Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIVR-115858