Quali sono le strategie progettuali da adottare in un periodo di importanti cambiamenti sociali-politici-climatici? L’ambiente costruito è capace di adattarsi ai mutamenti continui della società (sempre più imprevedibili) continuando a soddisfare le esigenze dell’abitare contemporaneo? Quali azioni noi architetti/ ricercatori, operanti nell’ambito dell’architettura e dell’edilizia, dobbiamo adottare per proporre un reale avanzamento della disciplina architettonica garantendo uno spazio sociale sostenibile? La presente ricerca non ha l’obiettivo di dare una risposta univoca e autoreferenziale a questi quesiti, ma vuole proporre e avviare un ragionamento critico in grado di cogliere la sfida del cambiamento. Si focalizza sull’indagine di una strategia progettuale che agisce nei processi di rigenerazione urbana attraverso un approccio scalare non convenzionale. Da un’analisi approfondita della materia - intesa come sostanza del progetto e componente del “pensiero progettante” insieme alla manualità, all’inventiva e intuito (Perriccioli, 2013) - si delineano nuovi modelli adattivi per le trasformazioni architettoniche e urbane, capaci di contrapporsi ai sistemi permanenti, statici e duri, specialistici e monodisciplinari. La vocazione sperimentale della tesi attribuisce un carattere inventivo alla tecnologia quando viene posta in stretta relazione con l’innovazione d’impresa e di produzione. Per questa ragione, individuato il tessuto innovativo I-Mesh® come la materialità da cui partire- che per peculiarità e rispondenza rappresenta i criteri esemplificati dalla strategia - si apre un dialogo progettuale, un discorso transdisciplinare, nell’esplorazione e nella realizzazione di sistemi tecnologici per l’architettura morbida. Quest’ultima, definita come un insieme di azioni puntuali agenti sull’ambiente costruito (Guazzo, 1984) che come un vestito (Toraldo di Francia, 2018) si poggia sulla pelle della città e si plasma a seconda delle esigenze sociali, temporali e climatiche, è anche una strategia che agisce nella costruzione degli habitat, nella trasformazione del paesaggio, con importanti ricadute nel settore delle costruzioni e nella produzione di componenti edilizi. Attraverso un approccio morbido si vuole sfatare la percezione di un’architettura fissa e al contempo si indaga una strategia capace di generare forme architettoniche che migliorano lo spazio dell’abitare, mettendo al centro del ragionamento le percezioni e il comfort ambientale (Olgyay, 1962). La ricerca riunisce con la pratica riferimenti architettonici della metà del Novecento e le considerazioni sulla città contemporanea, arrivando a proporre un elemento architettonico/tecnologico che rappresenta sia le traiettorie intraprese nell’esperienza di ricerca progettuale sia le tattiche della strategia morbida e al contempo, valorizza le peculiarità e proprietà della materia protagonista del ragionamento preso. Lo scopo ultimo di tale indagine non è solo quello di individuare sistemi tecnologici costruttivi versatili e innovativi per il materiale I-Mesh®, ma vuole ra!orzare e rendere sempre più interdipendente il legame tra ricerca e industria. Un’attività di “matching” quindi, basata sul saper fare, che favorisce l’incontro tra diversi modi di pensare, di strumenti e metodi in un contesto globale dinamico e mutevole
Architettura Morbida. Vita contemporanea tra nuovi spazi e tecnologie.
RIERA, DAJLA
2020
Abstract
Quali sono le strategie progettuali da adottare in un periodo di importanti cambiamenti sociali-politici-climatici? L’ambiente costruito è capace di adattarsi ai mutamenti continui della società (sempre più imprevedibili) continuando a soddisfare le esigenze dell’abitare contemporaneo? Quali azioni noi architetti/ ricercatori, operanti nell’ambito dell’architettura e dell’edilizia, dobbiamo adottare per proporre un reale avanzamento della disciplina architettonica garantendo uno spazio sociale sostenibile? La presente ricerca non ha l’obiettivo di dare una risposta univoca e autoreferenziale a questi quesiti, ma vuole proporre e avviare un ragionamento critico in grado di cogliere la sfida del cambiamento. Si focalizza sull’indagine di una strategia progettuale che agisce nei processi di rigenerazione urbana attraverso un approccio scalare non convenzionale. Da un’analisi approfondita della materia - intesa come sostanza del progetto e componente del “pensiero progettante” insieme alla manualità, all’inventiva e intuito (Perriccioli, 2013) - si delineano nuovi modelli adattivi per le trasformazioni architettoniche e urbane, capaci di contrapporsi ai sistemi permanenti, statici e duri, specialistici e monodisciplinari. La vocazione sperimentale della tesi attribuisce un carattere inventivo alla tecnologia quando viene posta in stretta relazione con l’innovazione d’impresa e di produzione. Per questa ragione, individuato il tessuto innovativo I-Mesh® come la materialità da cui partire- che per peculiarità e rispondenza rappresenta i criteri esemplificati dalla strategia - si apre un dialogo progettuale, un discorso transdisciplinare, nell’esplorazione e nella realizzazione di sistemi tecnologici per l’architettura morbida. Quest’ultima, definita come un insieme di azioni puntuali agenti sull’ambiente costruito (Guazzo, 1984) che come un vestito (Toraldo di Francia, 2018) si poggia sulla pelle della città e si plasma a seconda delle esigenze sociali, temporali e climatiche, è anche una strategia che agisce nella costruzione degli habitat, nella trasformazione del paesaggio, con importanti ricadute nel settore delle costruzioni e nella produzione di componenti edilizi. Attraverso un approccio morbido si vuole sfatare la percezione di un’architettura fissa e al contempo si indaga una strategia capace di generare forme architettoniche che migliorano lo spazio dell’abitare, mettendo al centro del ragionamento le percezioni e il comfort ambientale (Olgyay, 1962). La ricerca riunisce con la pratica riferimenti architettonici della metà del Novecento e le considerazioni sulla città contemporanea, arrivando a proporre un elemento architettonico/tecnologico che rappresenta sia le traiettorie intraprese nell’esperienza di ricerca progettuale sia le tattiche della strategia morbida e al contempo, valorizza le peculiarità e proprietà della materia protagonista del ragionamento preso. Lo scopo ultimo di tale indagine non è solo quello di individuare sistemi tecnologici costruttivi versatili e innovativi per il materiale I-Mesh®, ma vuole ra!orzare e rendere sempre più interdipendente il legame tra ricerca e industria. Un’attività di “matching” quindi, basata sul saper fare, che favorisce l’incontro tra diversi modi di pensare, di strumenti e metodi in un contesto globale dinamico e mutevoleFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/117210
URN:NBN:IT:UNICAM-117210