La piastrinopenia indotta da eparina (HIT) è una rara e grave complicanza della terapia eparinica, caratterizzata da una marcata riduzione del numero delle piastrine (trombocitopenia) che può esere complicata nel 30-50% dei casi da episodi trombotici sia venosi che arteriosi (HITT). La letteratura al riguardo riporta che circa l’1% dei pazienti che ricevono Eparina standard o a basso peso molecolare sviluppano una trombocitopenia da eparina IgG-mediata. L’eziologia della HIT dipende dalla formazione di anticorpi (Abs) rivolti contro un complesso formato da eparina (H), a dosi terapeutiche, e fattore piastrinico 4 (PF4). Gli immunocomplessi H/PF4/Abs che si legano al recettore piastrinico FcγRIIA, inducono attivazione piastrinica e aggregazione, modulando l’affinità della GpIIb/IIIa per il fibrinogeno. PECAM1 regola negativamente l’attivazione piastrinica mediata da FcγRIIA, anche se i meccanismi di tale inibizione non sono ancora stati del tutto chiariti. Le piastrine ricoperte da IgG sono poi riconosciute e rimosse dai macrofagi splenici per mezzo del recettore FcγRIIIA. La HIT e la HITT non si sviluppano in tutti i pazienti che ricevano eparina, numerosi fattori potrebbero giocare un ruolo nella patogenesi: il tipo di eparina utilizzata, l’eterogeneità degli anticorpi, variazioni genetiche interindividuali (polimorfismi) e altri cofattori come stati infiammatori del paziente. In questo studio si sono presi in considerazione in particolare quattro differenti polimorfismi genetici che si trovano sui recettori precedentemente citati: FcγRIIA-H131R, GpIIb/IIIa-HPA1, PECAM1-L125V (in linkage disequilibrium con S563N e R670G) e FcγRIIIA-F158V. L’obiettivo del presente lavoro, combinando studi immunologici, funzionali e genetici, è determinare se i polimorfismi genetici di alcuni recettori piastrinici e monocitari siano implicati nell’insorgenza della HIT o nelle complicanze trombotiche di questa patologia, a parità di presenza di anticorpi E’ stato utilizzato un test ELISA per determinare la presenza degli anticorpi H/PF4 nel plasma dei pazienti e successivamente un test HIPA per determinare se tali anticorpi fossero funzionalmente in grado di attivare le piastrine di donatori in vitro. Utilizzando lo score clinico delle 4T e i risultati dei test immunologico e funzionale, sono stati definiti tre gruppi di pazienti: 51 pazienti H/PF4/Ab, con anticorpi non in grado di attivare le piastrine, senza trombocitopenia. 50 pazienti HIT, con anticorpi funzionalmente in grado di attivare le piastrine e trombocitopenia. 53 pazienti HITT, con anticorpi funzionalmente in grado di attivare le piastrine, trombocitopenia e trombosi. Per determinare il genotipo di tutti i pazienti per i quattro polimorfismi in analisi, sono state utilizzate diverse tecniche di biologia molecolare: per FcγRIIA-H131R, PECAM1-L125V e FcγRIIIA-F158V è stata messa a punto una PCR allele-specifica, per il polimorfismo HPA1, invece, una discriminazione allelica in real time PCR, utilizzando sonde Taqman. Le differenze tra le frequenze alleliche e genotipiche dei tre gruppi di pazienti sono state analizzate con il test statistico del χ2 . Successivamente è stata utilizzata una Multiple Regression Analysis per il confronto tra polimorfismi multipli. Prima di procedere all’analisi statistica è stato testato l’equilibrio di Hardy-Weinberg per ogni polimorfismo. Sono emerse alcune differenze significative confrontando le frequenze dei polimorfismi tra i tre gruppi di pazienti (H/PF4/Ab;HIT;HITT), in particolare tra il gruppo HIT e HITT. La frequenza del genotipo R/R (FcγRIIA) è aumentata nel gruppo HITT (p<0,05), così come la frequenza del genotipo a/b (GpIIIa-HPA1) (p<0,05). Anche la frequenza del setting polimorfico VNG (V/V125-N/N563-G/G670) per il recettore PECAM1 è aumentata nel gruppo HITT rispetto agli altri gruppi, anche se non in modo statisticamente significativo. L’analisi multivariata ha mostrato che l’associazione tra R/R131 e a/b-HPA1 è in relazione con il gruppo HITT, con una p vicina alla significatività statistica (0,07). Non sono state invece rilevate differenze significative per i quattro polimorfismi analizzati tra il gruppo HIT e il gruppo H/PF4/Ab. Possiamo quindi supporre che le piastrine R/R (per il recettore FcγRIIA), eliminate in modo meno efficace delle H/H, rimangano in circolo più a lungo, portando ad un rischio trombotico maggiore nella HIT; tale rischio è aumentato anche dall’allele b di HPA1 (polimorfismo protrombotico per diverse patologie). Si può inoltre ipotizzare che il setting VNG per PECAM 1 possa avere un minor effetto inibitorio sul recettore FcγRIIA. Insieme questi polimorfismi potrebbero creare un setting genetico che porti una maggior frequenza trombotica nella Trombocitopenia da eparina. Per l’associazione dei genotipi R/R e a/b con la HITT, abbiamo ottenuto un valore p=0,07 vicino alla significatività (Multivariate regression analysis); possiamo quindi supporre che aumentando la nostra casistica potremo riuscire ad ottenere un’associazione statisticamente significativa (p<0,05).
Studio dei fattori di rischio genetico nella Trombocitopenia da Eparina
SCARPARO, PAMELA
2010
Abstract
La piastrinopenia indotta da eparina (HIT) è una rara e grave complicanza della terapia eparinica, caratterizzata da una marcata riduzione del numero delle piastrine (trombocitopenia) che può esere complicata nel 30-50% dei casi da episodi trombotici sia venosi che arteriosi (HITT). La letteratura al riguardo riporta che circa l’1% dei pazienti che ricevono Eparina standard o a basso peso molecolare sviluppano una trombocitopenia da eparina IgG-mediata. L’eziologia della HIT dipende dalla formazione di anticorpi (Abs) rivolti contro un complesso formato da eparina (H), a dosi terapeutiche, e fattore piastrinico 4 (PF4). Gli immunocomplessi H/PF4/Abs che si legano al recettore piastrinico FcγRIIA, inducono attivazione piastrinica e aggregazione, modulando l’affinità della GpIIb/IIIa per il fibrinogeno. PECAM1 regola negativamente l’attivazione piastrinica mediata da FcγRIIA, anche se i meccanismi di tale inibizione non sono ancora stati del tutto chiariti. Le piastrine ricoperte da IgG sono poi riconosciute e rimosse dai macrofagi splenici per mezzo del recettore FcγRIIIA. La HIT e la HITT non si sviluppano in tutti i pazienti che ricevano eparina, numerosi fattori potrebbero giocare un ruolo nella patogenesi: il tipo di eparina utilizzata, l’eterogeneità degli anticorpi, variazioni genetiche interindividuali (polimorfismi) e altri cofattori come stati infiammatori del paziente. In questo studio si sono presi in considerazione in particolare quattro differenti polimorfismi genetici che si trovano sui recettori precedentemente citati: FcγRIIA-H131R, GpIIb/IIIa-HPA1, PECAM1-L125V (in linkage disequilibrium con S563N e R670G) e FcγRIIIA-F158V. L’obiettivo del presente lavoro, combinando studi immunologici, funzionali e genetici, è determinare se i polimorfismi genetici di alcuni recettori piastrinici e monocitari siano implicati nell’insorgenza della HIT o nelle complicanze trombotiche di questa patologia, a parità di presenza di anticorpi E’ stato utilizzato un test ELISA per determinare la presenza degli anticorpi H/PF4 nel plasma dei pazienti e successivamente un test HIPA per determinare se tali anticorpi fossero funzionalmente in grado di attivare le piastrine di donatori in vitro. Utilizzando lo score clinico delle 4T e i risultati dei test immunologico e funzionale, sono stati definiti tre gruppi di pazienti: 51 pazienti H/PF4/Ab, con anticorpi non in grado di attivare le piastrine, senza trombocitopenia. 50 pazienti HIT, con anticorpi funzionalmente in grado di attivare le piastrine e trombocitopenia. 53 pazienti HITT, con anticorpi funzionalmente in grado di attivare le piastrine, trombocitopenia e trombosi. Per determinare il genotipo di tutti i pazienti per i quattro polimorfismi in analisi, sono state utilizzate diverse tecniche di biologia molecolare: per FcγRIIA-H131R, PECAM1-L125V e FcγRIIIA-F158V è stata messa a punto una PCR allele-specifica, per il polimorfismo HPA1, invece, una discriminazione allelica in real time PCR, utilizzando sonde Taqman. Le differenze tra le frequenze alleliche e genotipiche dei tre gruppi di pazienti sono state analizzate con il test statistico del χ2 . Successivamente è stata utilizzata una Multiple Regression Analysis per il confronto tra polimorfismi multipli. Prima di procedere all’analisi statistica è stato testato l’equilibrio di Hardy-Weinberg per ogni polimorfismo. Sono emerse alcune differenze significative confrontando le frequenze dei polimorfismi tra i tre gruppi di pazienti (H/PF4/Ab;HIT;HITT), in particolare tra il gruppo HIT e HITT. La frequenza del genotipo R/R (FcγRIIA) è aumentata nel gruppo HITT (p<0,05), così come la frequenza del genotipo a/b (GpIIIa-HPA1) (p<0,05). Anche la frequenza del setting polimorfico VNG (V/V125-N/N563-G/G670) per il recettore PECAM1 è aumentata nel gruppo HITT rispetto agli altri gruppi, anche se non in modo statisticamente significativo. L’analisi multivariata ha mostrato che l’associazione tra R/R131 e a/b-HPA1 è in relazione con il gruppo HITT, con una p vicina alla significatività statistica (0,07). Non sono state invece rilevate differenze significative per i quattro polimorfismi analizzati tra il gruppo HIT e il gruppo H/PF4/Ab. Possiamo quindi supporre che le piastrine R/R (per il recettore FcγRIIA), eliminate in modo meno efficace delle H/H, rimangano in circolo più a lungo, portando ad un rischio trombotico maggiore nella HIT; tale rischio è aumentato anche dall’allele b di HPA1 (polimorfismo protrombotico per diverse patologie). Si può inoltre ipotizzare che il setting VNG per PECAM 1 possa avere un minor effetto inibitorio sul recettore FcγRIIA. Insieme questi polimorfismi potrebbero creare un setting genetico che porti una maggior frequenza trombotica nella Trombocitopenia da eparina. Per l’associazione dei genotipi R/R e a/b con la HITT, abbiamo ottenuto un valore p=0,07 vicino alla significatività (Multivariate regression analysis); possiamo quindi supporre che aumentando la nostra casistica potremo riuscire ad ottenere un’associazione statisticamente significativa (p<0,05).File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/118175
URN:NBN:IT:UNIPD-118175