Il Roman de la Violette de Gerbert de Montreuil è un testo dell'inizio del XIII secolo che appartiene al ciclo della scommessa e della donna ingiustamente accusata, volto a glorificare le virtù femminili e dedicato a Maria, contessa di Ponthieu. L'autore, che fa uso la tecnica dell'enchâssement di frammenti lirici nella narrazione, inscrive questo romanzo di origine popolare, incentrato sulle disavventure di una giovane coppia di eroi, in uno schema di erranza tipicamente arturiana, una solida struttura di supporto per lo sviluppo di particolari tematiche. Da un lato quindi il susseguirsi delle varie avventure fondate sul canovaccio narrativo della quête consente all'autore di interrogare a più riprese il mondo della corte e i suoi abitanti. Dall'altro poi, gli inserti lirici che l'autore sceglie nel repertorio di poeti, trovatori e trovieri di prima e seconda generazione, danno voce alla parola amorosa dei personaggi e percorrono il testo suscitando molteplici effetti. L'autore, che interroga perciò al contempo il sistema di valori arturiano e la tradizionale retorica cortese, alimenta un gioco sottile e complice con il suo pubblico, fondato sul rinnovamento di un orizzonte d'attesa costantemente disatteso, con una distanza cosciente e divertita dai suoi modelli. Così, glorificando la sua mecenate e manifestando una viva opposizione contro qualsiasi usurpazione legata alla terra, cosa di cui Maria di Ponthieu era stata vittima dopo la battaglia di Bouvines, Gerbert esprime con il suo romanzo una posizione originale sulla letteratura del suo tempo perché spesso, dietro la mise à mal di alcuni codici e tradizioni, si intravede il suo sorriso ironico.
Un roman chansonnier dans les marges du monde arthurien: le 'Roman de la Violette' de Gerbert de Montreuil
TRAMET, MARINA
2011
Abstract
Il Roman de la Violette de Gerbert de Montreuil è un testo dell'inizio del XIII secolo che appartiene al ciclo della scommessa e della donna ingiustamente accusata, volto a glorificare le virtù femminili e dedicato a Maria, contessa di Ponthieu. L'autore, che fa uso la tecnica dell'enchâssement di frammenti lirici nella narrazione, inscrive questo romanzo di origine popolare, incentrato sulle disavventure di una giovane coppia di eroi, in uno schema di erranza tipicamente arturiana, una solida struttura di supporto per lo sviluppo di particolari tematiche. Da un lato quindi il susseguirsi delle varie avventure fondate sul canovaccio narrativo della quête consente all'autore di interrogare a più riprese il mondo della corte e i suoi abitanti. Dall'altro poi, gli inserti lirici che l'autore sceglie nel repertorio di poeti, trovatori e trovieri di prima e seconda generazione, danno voce alla parola amorosa dei personaggi e percorrono il testo suscitando molteplici effetti. L'autore, che interroga perciò al contempo il sistema di valori arturiano e la tradizionale retorica cortese, alimenta un gioco sottile e complice con il suo pubblico, fondato sul rinnovamento di un orizzonte d'attesa costantemente disatteso, con una distanza cosciente e divertita dai suoi modelli. Così, glorificando la sua mecenate e manifestando una viva opposizione contro qualsiasi usurpazione legata alla terra, cosa di cui Maria di Ponthieu era stata vittima dopo la battaglia di Bouvines, Gerbert esprime con il suo romanzo una posizione originale sulla letteratura del suo tempo perché spesso, dietro la mise à mal di alcuni codici e tradizioni, si intravede il suo sorriso ironico.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/118282
URN:NBN:IT:UNIPD-118282