La crescita dei servizi, in particolare di quelli ad alto contenuto di conoscenza (KIS – Knowledge Intensive Services), è un fenomeno complesso che investe a più livelli sia il sistema produttivo sia la società nel suo insieme. Tale crescita si manifesta sia con un crescente peso delle attività terziarie nella produzione del valore all’interno dell'impresa, sia con la tendenza delle aziende ad esternalizzare alcune fasi della catena del valore. In particolare, quando le società di servizi ad alta intensità di conoscenza hanno come clienti altre imprese vengono definite con il termine di KIBS (Knowledge Intensive Business Services). Questo concetto è stato introdotto per la prima volta da Miles e colleghi nel 1995 per indicare società private che svolgono attività di raccolta, analisi, generazione e o distribuzione di conoscenza, al fine di fornire prodotti o servizi che i clienti (altre imprese o organizzazioni) non sono in grado o non intendono sviluppare in proprio. Queste imprese, intervenendo attivamente in tutte le fasi della catena del valore, non solo contribuiscono alla competitività delle imprese clienti, ma ne promuovono la capacità innovativa, lo sviluppo tecnico e manageriale. Esempi di KIBS includono varie tipologie di servizi: consulenza manageriale e gestione delle risorse umane, marketing e pubblicità, informatica e servizi correlati, servizi legali, servizi tecnici, eccetera. Vari studi hanno ampiamente dimostrato come queste società rappresentino un elemento cruciale per la competitività d’interi sistemi economici. In particolare ai KIBS si riconosce la capacità di alimentare il potenziale innovativo di un sistema locale (ad es. in un distretto o in un network d’imprese), contribuendo in questo modo al suo sviluppo economico. Nonostante questo, in particolare in Italia, sono ancora poche le analisi empiriche sui KIBS e sul ruolo che questi svolgono a supporto dell’innovazione e all’interno dei business network. Di queste reti possono far parte non solo soggetti omogenei e territorialmente compresenti come le imprese, ma anche soggetti di natura diversa come associazioni di categoria, università, parchi scientifici e tecnologici, pubbliche amministrazioni, enti territoriali. D’altro canto, come espresso dalla logica dell’Open Innovation (Chesbrough, 2003), le reti dell’economia moderna sono tendenzialmente caratterizzate dalla mancanza di gerarchizzazione e sono aperte al flusso, all’interconnessione, alla libertà di accesso e di scambio. La linfa che scorre e anima il business network è la conoscenza. In questo lavoro, l’obiettivo è stato quello di comprendere come i KIBS svolgano la funzione di knowledge gatekeepers (Allen, 1997; Morrison, 2004) a supporto dell’innovazione all’interno di un sistema locale. Come si vedrà nel lavoro, per svolgere questa funzione un KIBS deve eseguire i processi di selezione e acquisizione all’esterno di conoscenza, quindi rielaborarla e poi trasferirla alle imprese clienti. Quest’obiettivo è stato indagato considerando alcuni casi di studio riguardanti una ventina di imprese d’informatica venete. Riguardo queste società si sono studiati vari temi: il ruolo svolto; i processi cognitivi esercitati; le fonti interne ed esterne di conoscenza utilizzate; le relazioni instaurate con i fornitori, i partner e i clienti; la prossimità geografica e cognitiva; l’apertura ai mercati internazionali.
Il ruolo dei Knowledge Intensive Business Services nelle reti di imprese: Il caso dei servizi informatici in Veneto
GASTALDON, MASSIMO
2010
Abstract
La crescita dei servizi, in particolare di quelli ad alto contenuto di conoscenza (KIS – Knowledge Intensive Services), è un fenomeno complesso che investe a più livelli sia il sistema produttivo sia la società nel suo insieme. Tale crescita si manifesta sia con un crescente peso delle attività terziarie nella produzione del valore all’interno dell'impresa, sia con la tendenza delle aziende ad esternalizzare alcune fasi della catena del valore. In particolare, quando le società di servizi ad alta intensità di conoscenza hanno come clienti altre imprese vengono definite con il termine di KIBS (Knowledge Intensive Business Services). Questo concetto è stato introdotto per la prima volta da Miles e colleghi nel 1995 per indicare società private che svolgono attività di raccolta, analisi, generazione e o distribuzione di conoscenza, al fine di fornire prodotti o servizi che i clienti (altre imprese o organizzazioni) non sono in grado o non intendono sviluppare in proprio. Queste imprese, intervenendo attivamente in tutte le fasi della catena del valore, non solo contribuiscono alla competitività delle imprese clienti, ma ne promuovono la capacità innovativa, lo sviluppo tecnico e manageriale. Esempi di KIBS includono varie tipologie di servizi: consulenza manageriale e gestione delle risorse umane, marketing e pubblicità, informatica e servizi correlati, servizi legali, servizi tecnici, eccetera. Vari studi hanno ampiamente dimostrato come queste società rappresentino un elemento cruciale per la competitività d’interi sistemi economici. In particolare ai KIBS si riconosce la capacità di alimentare il potenziale innovativo di un sistema locale (ad es. in un distretto o in un network d’imprese), contribuendo in questo modo al suo sviluppo economico. Nonostante questo, in particolare in Italia, sono ancora poche le analisi empiriche sui KIBS e sul ruolo che questi svolgono a supporto dell’innovazione e all’interno dei business network. Di queste reti possono far parte non solo soggetti omogenei e territorialmente compresenti come le imprese, ma anche soggetti di natura diversa come associazioni di categoria, università, parchi scientifici e tecnologici, pubbliche amministrazioni, enti territoriali. D’altro canto, come espresso dalla logica dell’Open Innovation (Chesbrough, 2003), le reti dell’economia moderna sono tendenzialmente caratterizzate dalla mancanza di gerarchizzazione e sono aperte al flusso, all’interconnessione, alla libertà di accesso e di scambio. La linfa che scorre e anima il business network è la conoscenza. In questo lavoro, l’obiettivo è stato quello di comprendere come i KIBS svolgano la funzione di knowledge gatekeepers (Allen, 1997; Morrison, 2004) a supporto dell’innovazione all’interno di un sistema locale. Come si vedrà nel lavoro, per svolgere questa funzione un KIBS deve eseguire i processi di selezione e acquisizione all’esterno di conoscenza, quindi rielaborarla e poi trasferirla alle imprese clienti. Quest’obiettivo è stato indagato considerando alcuni casi di studio riguardanti una ventina di imprese d’informatica venete. Riguardo queste società si sono studiati vari temi: il ruolo svolto; i processi cognitivi esercitati; le fonti interne ed esterne di conoscenza utilizzate; le relazioni instaurate con i fornitori, i partner e i clienti; la prossimità geografica e cognitiva; l’apertura ai mercati internazionali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/118288
URN:NBN:IT:UNIPD-118288