Premessa: Sino ad ora, nessuna tecnica diagnostica non invasiva appare soddisfacente nel differenziare la Miocardiopatia Ipertrofica (HCM) dalla Cardiopatia ipertensiva (H-LVH). Abbiamo ipotizzato che nella HCM la presenza di peculiari e localizzate alterazioni tessutali causi una significativa riduzione della deformazione sistolica regionale e della riflettività tessutale, nonostante la funzione sistolica globale possa apparire normale. Metodi: Venti pazienti con HCM non ostruttiva, 20 pazienti ipertesi (HTN) e 15 controlli sani (NTN), tutti simili per età e sesso, sono stati sottoposti ad acquisizione ecocardiografica standard e mirata all’acquisizione dei segnali in radiofrequenza e dei segnali doppler tessutali dalle tre camere apicali, seguendo un modello ventricolare sinistro a 16 segmenti. In seguito, per ciascun segmento sono state ottenute curve di deformazione ad elevata risoluzione e curve di Integrated Backscatter. Risultati: I pazienti HCM hanno presentato valori medi di strain sistolico (Ssys), strain rate sistolico (SR) e di variazioni cicliche dell’Integrated Backscatter (CVIB) significativamente ridotti rispetto ai soggetti ipertesi o normotesi, anche se si è evidenziata una rilevante sovrapposizione tra i valori dei segmenti HCM e dei segmenti HTN. Tuttavia, quando si sono identificati segmenti con deformazione quasi assente (segmenti ND con Ssys>-5.68%), si sono riscontrati almeno 2 segmenti ND in ciascun soggetto HCM, eterogeneamente distribuiti nel ventricolo sinistro, mentre nessun HTN o NTN ne possedeva alcuno. Inoltre, nei pazienti HCM, Ssys, SR e CVIB dei segmenti medio-basali del setto interventricolare e della parete posteriore non correlavano con i relativi spessori tele-diastolici rilevati in M-mode dalla parasternale asse-lungo (analisi di regressione lineare), dimostrando che non vi sono differenze nella performance cardiaca tra i pattern asimmetrico e concentrico di HCM. Nel complesso, i pazienti HTN hanno presentato valori di Ssys, SR e CVIB lievemente ma significativamente ridotti rispetto ai controlli, con le riduzioni più importanti a livello del setto basale. Inoltre, la presenza di strain post-sistolico è risultato essere un fenomeno rilevante che può contribuire alla disfunzione sistolica e diastolica nell’ipertrofia ventricolare sinistra patologica. Oltretutto, un’analisi di regressione lineare ha evidenziato la correlazione tra Ssys e CVIB (R=0.54, P<0.0001). Conclusioni: L’analisi della deformazione e delle riflettività tessutale può facilmente discriminare HCM da H-LVH. In particolare, HCM è caratterizzata in modo esclusivo dalla presenza di segmenti con deformazione quasi assente, distribuiti in modo non uniforme nel ventricolo sinistro ed indipendenti dal grado o dal pattern di ipertrofia ventricolare.
DIFFERENTIATION BETWEEN HYPERTROPHIC CARDIOMYOPATHY AND HYPERTENSIVE LEFT VENTRICULAR HYPERTROPHY: THE ROLE OF STRAIN RATE IMAGING STUDY AND INTEGRATED BACKSCATTER ANALYSIS
ORLANDO, SILVIA
2010
Abstract
Premessa: Sino ad ora, nessuna tecnica diagnostica non invasiva appare soddisfacente nel differenziare la Miocardiopatia Ipertrofica (HCM) dalla Cardiopatia ipertensiva (H-LVH). Abbiamo ipotizzato che nella HCM la presenza di peculiari e localizzate alterazioni tessutali causi una significativa riduzione della deformazione sistolica regionale e della riflettività tessutale, nonostante la funzione sistolica globale possa apparire normale. Metodi: Venti pazienti con HCM non ostruttiva, 20 pazienti ipertesi (HTN) e 15 controlli sani (NTN), tutti simili per età e sesso, sono stati sottoposti ad acquisizione ecocardiografica standard e mirata all’acquisizione dei segnali in radiofrequenza e dei segnali doppler tessutali dalle tre camere apicali, seguendo un modello ventricolare sinistro a 16 segmenti. In seguito, per ciascun segmento sono state ottenute curve di deformazione ad elevata risoluzione e curve di Integrated Backscatter. Risultati: I pazienti HCM hanno presentato valori medi di strain sistolico (Ssys), strain rate sistolico (SR) e di variazioni cicliche dell’Integrated Backscatter (CVIB) significativamente ridotti rispetto ai soggetti ipertesi o normotesi, anche se si è evidenziata una rilevante sovrapposizione tra i valori dei segmenti HCM e dei segmenti HTN. Tuttavia, quando si sono identificati segmenti con deformazione quasi assente (segmenti ND con Ssys>-5.68%), si sono riscontrati almeno 2 segmenti ND in ciascun soggetto HCM, eterogeneamente distribuiti nel ventricolo sinistro, mentre nessun HTN o NTN ne possedeva alcuno. Inoltre, nei pazienti HCM, Ssys, SR e CVIB dei segmenti medio-basali del setto interventricolare e della parete posteriore non correlavano con i relativi spessori tele-diastolici rilevati in M-mode dalla parasternale asse-lungo (analisi di regressione lineare), dimostrando che non vi sono differenze nella performance cardiaca tra i pattern asimmetrico e concentrico di HCM. Nel complesso, i pazienti HTN hanno presentato valori di Ssys, SR e CVIB lievemente ma significativamente ridotti rispetto ai controlli, con le riduzioni più importanti a livello del setto basale. Inoltre, la presenza di strain post-sistolico è risultato essere un fenomeno rilevante che può contribuire alla disfunzione sistolica e diastolica nell’ipertrofia ventricolare sinistra patologica. Oltretutto, un’analisi di regressione lineare ha evidenziato la correlazione tra Ssys e CVIB (R=0.54, P<0.0001). Conclusioni: L’analisi della deformazione e delle riflettività tessutale può facilmente discriminare HCM da H-LVH. In particolare, HCM è caratterizzata in modo esclusivo dalla presenza di segmenti con deformazione quasi assente, distribuiti in modo non uniforme nel ventricolo sinistro ed indipendenti dal grado o dal pattern di ipertrofia ventricolare.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/118345
URN:NBN:IT:UNIPD-118345