Il lavoro di ricerca ha avuto come tema principale l’analisi delle tracce da Remote Sensing interpretabili come costrutti stradali nell’area delle Valli Grandi Veronesi Meridionali. La zona è nota in letteratura come area centrale dell’”enclave” terramaricola delle Valli Grandi Veronesi e, in secondo luogo, per la presenza di un paesaggio di età romana di importanza marginale. Le particolari condizioni di visibilità da remoto delle strutture sepolte, conseguenti al prolungato abbandono dell’area dovuto ad estesi impaludamenti fino alle bonifiche della metà del XIX° secolo, configurano il territorio come particolarmente adatto allo sviluppo di tutte le metodologie di indagine di Remote Sensing e di Archeologia di Superficie. L’indagine da Remote Sensing è stata svolta sulla più estesa gamma di piattaforme disponibili (foto aeree attuali e storiche, ortofoto digitali, immagini satellitari, modelli digitali del terreno a varia risoluzione) sia attraverso il trattamento e il processamento d’immagine più raffinati (image enhancing, image processing), sia tramite l’utilizzo di programmi dedicati al riconoscimento automatico e semi-automatico delle anomalie. La metodologia di lettura, organizzazione e interpretazione delle features riconducibili ai costrutti stradali, ma anche a tutta una serie di tracce interpretabili come canali/canalette agrarie, incrociata con dati raccolti sul campo ha consentito di proporre una ricostruzione del paesaggio dell’età del bronzo di una complessità e di una estensione spaziale per certi versi inaspettata, quanto di difficile verifica a terra
Le "strade" delle Valli Grandi Veronesi Meridionali. Connettività e management idraulico nel quadro di un Paesaggio di Potere
BETTO, ANDREA
2013
Abstract
Il lavoro di ricerca ha avuto come tema principale l’analisi delle tracce da Remote Sensing interpretabili come costrutti stradali nell’area delle Valli Grandi Veronesi Meridionali. La zona è nota in letteratura come area centrale dell’”enclave” terramaricola delle Valli Grandi Veronesi e, in secondo luogo, per la presenza di un paesaggio di età romana di importanza marginale. Le particolari condizioni di visibilità da remoto delle strutture sepolte, conseguenti al prolungato abbandono dell’area dovuto ad estesi impaludamenti fino alle bonifiche della metà del XIX° secolo, configurano il territorio come particolarmente adatto allo sviluppo di tutte le metodologie di indagine di Remote Sensing e di Archeologia di Superficie. L’indagine da Remote Sensing è stata svolta sulla più estesa gamma di piattaforme disponibili (foto aeree attuali e storiche, ortofoto digitali, immagini satellitari, modelli digitali del terreno a varia risoluzione) sia attraverso il trattamento e il processamento d’immagine più raffinati (image enhancing, image processing), sia tramite l’utilizzo di programmi dedicati al riconoscimento automatico e semi-automatico delle anomalie. La metodologia di lettura, organizzazione e interpretazione delle features riconducibili ai costrutti stradali, ma anche a tutta una serie di tracce interpretabili come canali/canalette agrarie, incrociata con dati raccolti sul campo ha consentito di proporre una ricostruzione del paesaggio dell’età del bronzo di una complessità e di una estensione spaziale per certi versi inaspettata, quanto di difficile verifica a terraFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/118380
URN:NBN:IT:UNIPD-118380