Lo scopo di questo lavoro, è stato quello di contribuire con lo studio di diverse aree di monitoraggio permanente alla definizione delle strutture spaziali che caratterizzano alcuni popolamenti forestali, attraverso tecniche di analisi spaziale riconducibili all’analisi delle distribuzioni (Point Pattern Analysis) e analisi della struttura spaziale (Geostatistical data analysis). L’analisi univariata delle distribuzioni ha evidenziato per tutte le aree una generale tendenza all’aggregazione tra le piante che compongono i popolamenti, mentre l’analisi disaggregata per specie e classi dimensionali e quella bivariata hanno permesso di rilevare particolari interazioni positive e negative tra piante di specie e classi dimensionali diverse. In particolare è stata più volte individuata la repulsione tra le giovani piante di abete rosso e le piante della stessa specie del piano dominante. Si sono poi definiti alcuni processi di sostituzione ecologica tra piante adulte e rinnovazione, quali ad esempio la rinnovazione delle giovani piante di cembro al di sotto di piante di larice di grandi dimensioni e la rinnovazione incrociata di abete rosso sotto il piano dominante di abete bianco e viceversa. La suddivisione del dato per classi dimensionali ha permesso di determinare una progressiva riduzione del livello di aggregazione all’aumentare delle dimensioni. Attraverso l’analisi della struttura in tutte le aree oggetto di studio è stato individuato almeno un gradiente collegato alla presenza di due aree con caratteristiche diverse, il che conferma che le aree da 1 a 4 ha costituiscono un livello di mesoscala cha consente di rilevare questo tipo di processi. Nelle aree sottoposte a gestione i gradienti e le aree con caratteristiche omogenee, risultato di interventi antropici più o meno invasivi hanno dimensioni rilevanti e confini piuttosto netti mentre nelle aree nelle quali non vi è stata attività antropica e si verificano disturbi di tipo esclusivamente naturale la struttura si mostra sempre molto più complessa ed articolata. I risultati ottenuti dall’applicazione della teoria dei grafi, connettendo ogni pianta alla sua vicina più prossima hanno evidenziato una relazione inversa tra dimensioni e numerosità, i gruppi più numerosi sono quelli costituiti da solo due piante mentre all’aumentare dei soggetti coinvolti la numerosità si riduce. E’ stata poi evidenziata la variazione di parametri biometrici e di distanza in base alle dimensioni dei singoli gruppi e alla posizione occupata all’interno del gruppo da ogni singola pianta. Questo studio così come molti altri condotti negli ultimi anni conferma le caratteristiche di complessità attribuibili alla struttura di un popolamento forestale, la quale è molto più di una semplice variazione nella dimensione o nell’età delle piante che lo compongono. Le foreste sono un complesso di strutture tridimensionali, molte delle quali collegate tra loro attraverso processi di crescita, disturbo, e regressione. La struttura varia nel tempo e nello spazio ed è estremamente sensibile alla storia dei disturbi che l’hanno interessata.
Studio delle strutture e delle dinamiche spazio temporali in popolamenti forestali attraverso il monitoraggio di lungo periodo
Luca, Soraruf
2008
Abstract
Lo scopo di questo lavoro, è stato quello di contribuire con lo studio di diverse aree di monitoraggio permanente alla definizione delle strutture spaziali che caratterizzano alcuni popolamenti forestali, attraverso tecniche di analisi spaziale riconducibili all’analisi delle distribuzioni (Point Pattern Analysis) e analisi della struttura spaziale (Geostatistical data analysis). L’analisi univariata delle distribuzioni ha evidenziato per tutte le aree una generale tendenza all’aggregazione tra le piante che compongono i popolamenti, mentre l’analisi disaggregata per specie e classi dimensionali e quella bivariata hanno permesso di rilevare particolari interazioni positive e negative tra piante di specie e classi dimensionali diverse. In particolare è stata più volte individuata la repulsione tra le giovani piante di abete rosso e le piante della stessa specie del piano dominante. Si sono poi definiti alcuni processi di sostituzione ecologica tra piante adulte e rinnovazione, quali ad esempio la rinnovazione delle giovani piante di cembro al di sotto di piante di larice di grandi dimensioni e la rinnovazione incrociata di abete rosso sotto il piano dominante di abete bianco e viceversa. La suddivisione del dato per classi dimensionali ha permesso di determinare una progressiva riduzione del livello di aggregazione all’aumentare delle dimensioni. Attraverso l’analisi della struttura in tutte le aree oggetto di studio è stato individuato almeno un gradiente collegato alla presenza di due aree con caratteristiche diverse, il che conferma che le aree da 1 a 4 ha costituiscono un livello di mesoscala cha consente di rilevare questo tipo di processi. Nelle aree sottoposte a gestione i gradienti e le aree con caratteristiche omogenee, risultato di interventi antropici più o meno invasivi hanno dimensioni rilevanti e confini piuttosto netti mentre nelle aree nelle quali non vi è stata attività antropica e si verificano disturbi di tipo esclusivamente naturale la struttura si mostra sempre molto più complessa ed articolata. I risultati ottenuti dall’applicazione della teoria dei grafi, connettendo ogni pianta alla sua vicina più prossima hanno evidenziato una relazione inversa tra dimensioni e numerosità, i gruppi più numerosi sono quelli costituiti da solo due piante mentre all’aumentare dei soggetti coinvolti la numerosità si riduce. E’ stata poi evidenziata la variazione di parametri biometrici e di distanza in base alle dimensioni dei singoli gruppi e alla posizione occupata all’interno del gruppo da ogni singola pianta. Questo studio così come molti altri condotti negli ultimi anni conferma le caratteristiche di complessità attribuibili alla struttura di un popolamento forestale, la quale è molto più di una semplice variazione nella dimensione o nell’età delle piante che lo compongono. Le foreste sono un complesso di strutture tridimensionali, molte delle quali collegate tra loro attraverso processi di crescita, disturbo, e regressione. La struttura varia nel tempo e nello spazio ed è estremamente sensibile alla storia dei disturbi che l’hanno interessata.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/119302
URN:NBN:IT:UNIPD-119302