Obiettivo della tesi di dottorato è quello di delineare un modello teorico della creatività linguistica, laddove con creatività linguistica si intende la «disponibilità alla variazione delle forme di un sistema o di un codice semiologico, insita negli utenti del sistema o codice e riconoscibile come proprietà del sistema o codice stesso». [de Mauro 2011:53]. Il paradigma teorico adottato a tale scopo sarà quello della Grammatica delle Costruzioni [Fillmore, Kay & O’Connor 1988; Goldberg 1995, 2006, 2019; Booij 2010; Masini 2016 inter alia] e, in particolare, un ruolo fondamentale svolgeranno le nozioni di costruzione, costrutto, istanziazione e Costruzionario. Per poter portare avanti tale progetto si è resa necessaria una disamina del concetto di creatività linguistica, così come affrontato da una rosa selezionata di linguisti e semiologi. In particolare, l’indagine ha riguardato una serie di contributi dalla seconda metà del Novecento ad oggi, fra cui quelli di Chomsky [1964, 1965, 1966, 1968, 1972, 1975], de Mauro [1970, 1971, 1994, 2004, 2008, 2011], Eco [1971, 1984, 2004, 2007], Langacker [1987, 2013], Goldberg [1995, 2006, 2016, 2019], Carter [1999, 2004; Carter & McCarthy 1995, 2004] e Maybin [2015; Maybin & Swann 2007]. Una volta ricapitolato il dibattito teorico in merito alla creatività linguistica, il passo successivo è stato quello di passare in rassegna i capisaldi fondamentali del Costruzionismo, partendo dalla nozione di costruzione [Goldberg 1995] e affrontando le nozioni di costrutto, istanziazione e unificazione, continuum lessico-sintassi [Croft 2001] e Costruzionario. Alla terminologia costruzionista, inoltre, sono stati affiancati concetti provenienti da paradigmi non-costruzionisti (ma utili ai fini della nostra dissertazione) come quello di analogia [Saussure 1916; Itkonen 2005], relazione associativa [Saussure 1916] e coercion [Pustejovsky & Ježek 2008] A partire da tali nozioni e dalle precedenti riflessioni teoriche, si è giunti alla sintesi e all’esposizione del modello teorico della creatività linguistica, da intendersi come segue: Un atto creativo è una variazione su una costruzione di partenza A (che chiameremo modello o matrice) che istanzia un costrutto A’. Oggetto di variazione in A sono le singole costruzioni che la compongono (in minuscolo a, b, c ecc.), che variano venendo sostituite o estese seguendo le relazioni paradigmatiche che la singola costruzione a, b, c, ecc. intrattiene con altre costruzioni immagazzinate nel Costruzionario. L’intera operazione è considerabile come un’estensione analogica che può accompagnarsi, sul piano semantico, ad una forzatura. La validità di tale modello teorico è stata testata attraverso due casi di studio, ambedue aventi come lingua d’indagine l’italiano. Il primo caso di studio ha interessato i casi di variazione grafematica dell’italiano: dopo aver passato in rassegna i principali concetti relativi alla dimensione grafematica [Iannàccaro 2013; Sebba 2007] ed aver avanzato un proposta di codifica dell’informazione grafematica nelle costruzioni, si è proceduto ad interrogare il corpus dell’italiano itTenTen16 [Jakubíček et al. 2013] attraverso lo strumento SketchEngine [Kilgarriff et al. 2014], registrando ed analizzando, sia dal punto di vista formale che semantico, tutti i casi di variazioni creative a livello grafematico. La medesima metodologia è stata adottata anche per il secondo caso di studio, concernente i casi di variazione creativa a livello delle espressioni multiparola [Zgusta 1967; Ježek 2016; Masini 2011 inter alia]. L’indagine sul corpus ha permesso di ricavare una lista di casi di variazioni creative di diverse espressioni multiparola dell’italiano, i quali, dove possibile, sono stati analizzati e discussi a fondo sia per quanto riguarda la loro origine, sia per quanto riguarda le relative proprietà semantiche e formali.
Sentieri della creatività. Proposta per un modello costruzionista dell’innovazione linguistica
FABIO, LOIODICE
2021
Abstract
Obiettivo della tesi di dottorato è quello di delineare un modello teorico della creatività linguistica, laddove con creatività linguistica si intende la «disponibilità alla variazione delle forme di un sistema o di un codice semiologico, insita negli utenti del sistema o codice e riconoscibile come proprietà del sistema o codice stesso». [de Mauro 2011:53]. Il paradigma teorico adottato a tale scopo sarà quello della Grammatica delle Costruzioni [Fillmore, Kay & O’Connor 1988; Goldberg 1995, 2006, 2019; Booij 2010; Masini 2016 inter alia] e, in particolare, un ruolo fondamentale svolgeranno le nozioni di costruzione, costrutto, istanziazione e Costruzionario. Per poter portare avanti tale progetto si è resa necessaria una disamina del concetto di creatività linguistica, così come affrontato da una rosa selezionata di linguisti e semiologi. In particolare, l’indagine ha riguardato una serie di contributi dalla seconda metà del Novecento ad oggi, fra cui quelli di Chomsky [1964, 1965, 1966, 1968, 1972, 1975], de Mauro [1970, 1971, 1994, 2004, 2008, 2011], Eco [1971, 1984, 2004, 2007], Langacker [1987, 2013], Goldberg [1995, 2006, 2016, 2019], Carter [1999, 2004; Carter & McCarthy 1995, 2004] e Maybin [2015; Maybin & Swann 2007]. Una volta ricapitolato il dibattito teorico in merito alla creatività linguistica, il passo successivo è stato quello di passare in rassegna i capisaldi fondamentali del Costruzionismo, partendo dalla nozione di costruzione [Goldberg 1995] e affrontando le nozioni di costrutto, istanziazione e unificazione, continuum lessico-sintassi [Croft 2001] e Costruzionario. Alla terminologia costruzionista, inoltre, sono stati affiancati concetti provenienti da paradigmi non-costruzionisti (ma utili ai fini della nostra dissertazione) come quello di analogia [Saussure 1916; Itkonen 2005], relazione associativa [Saussure 1916] e coercion [Pustejovsky & Ježek 2008] A partire da tali nozioni e dalle precedenti riflessioni teoriche, si è giunti alla sintesi e all’esposizione del modello teorico della creatività linguistica, da intendersi come segue: Un atto creativo è una variazione su una costruzione di partenza A (che chiameremo modello o matrice) che istanzia un costrutto A’. Oggetto di variazione in A sono le singole costruzioni che la compongono (in minuscolo a, b, c ecc.), che variano venendo sostituite o estese seguendo le relazioni paradigmatiche che la singola costruzione a, b, c, ecc. intrattiene con altre costruzioni immagazzinate nel Costruzionario. L’intera operazione è considerabile come un’estensione analogica che può accompagnarsi, sul piano semantico, ad una forzatura. La validità di tale modello teorico è stata testata attraverso due casi di studio, ambedue aventi come lingua d’indagine l’italiano. Il primo caso di studio ha interessato i casi di variazione grafematica dell’italiano: dopo aver passato in rassegna i principali concetti relativi alla dimensione grafematica [Iannàccaro 2013; Sebba 2007] ed aver avanzato un proposta di codifica dell’informazione grafematica nelle costruzioni, si è proceduto ad interrogare il corpus dell’italiano itTenTen16 [Jakubíček et al. 2013] attraverso lo strumento SketchEngine [Kilgarriff et al. 2014], registrando ed analizzando, sia dal punto di vista formale che semantico, tutti i casi di variazioni creative a livello grafematico. La medesima metodologia è stata adottata anche per il secondo caso di studio, concernente i casi di variazione creativa a livello delle espressioni multiparola [Zgusta 1967; Ježek 2016; Masini 2011 inter alia]. L’indagine sul corpus ha permesso di ricavare una lista di casi di variazioni creative di diverse espressioni multiparola dell’italiano, i quali, dove possibile, sono stati analizzati e discussi a fondo sia per quanto riguarda la loro origine, sia per quanto riguarda le relative proprietà semantiche e formali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/119507
URN:NBN:IT:UNIPV-119507