Obiettivi. Il presente studio è stato finalizzato a valutare l’abilità delle cellule progenitrici endoteliali nel predire le complicanze croniche micro a macro-vascolari dei pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2. Metodi. Una coorte di 187 pazienti affetti da diabete di tipo 2 è stata seguita durante un follow-up mediano di 3.3 e 6.1 anni per la valutazione delle complicanze micro e macro-vascolari, rispettivamente. L’outcome primario era rappresentato dalla nuova insorgenza o dalla progressione di una qualsiasi forma di microangiopatia o dal tempo al primo evento cardiovascolare (CV). Inoltre, abbiamo meta-analizzato tutti gli studi che riportavano il ruolo prognostico dei livelli di CPC/EPC nel predire lo sviluppo di eventi CV o la morte, in una coorte eterogenea di 4451 pazienti ad alto rischio CV. Risultati. Settanta pazienti hanno sperimentato l’insorgenza o la progressione della microangiopatia (9.5% per anno). Dopo l’aggiustamento per il false discovery rate (FDR), il livello basale di CD34+ CPCs e di EPCs era significativamente inferiore nei pazienti che andavano incontro ad insorgenza o progressione di microalbuminuria o dell’end point composito di una qualsiasi forma di microangiopatia. I pazienti con valori basali di CD34+ CPC o CD133+KDR+ EPC inferiori alla mediana presentavano un rischio più elevato di peggioramento della microangiopatia, rispetto a quelli con valori più elevati di cellule. Nell’analisi statistica multivariata, i livelli di CD34+ erano in grado di predire lo sviluppo/progressione di microalbuminuria, retinopatia e dell’end point costituito da una qualsiasi forma di microangiopatia. Quarantotto pazienti hanno sviluppato un evento CV durante il periodo di follow-up (4.5% per anno). I pazienti con evento CV avevano livelli di cellule CD34+ e CD34+CD133+ significativamente più bassi rispetto ai pazienti senza eventi. I pazienti con livelli basali di CD34+ e CD34+CD133+ inferiori al valore mediano, presentavano un maggior rischio di eventi CV. Nell’analisi di sopravvivenza di Cox, un ridotto numero di CD34+ e CD34+CD133+ rappresentava un predittore indipendente di futuri eventi CV. L’inserimento dei livelli di CD34+ all’interno dell’UKPDS risk engine model, migliorava significativamente la capacità predittiva del modello. Nella meta-analisi, un ridotto livello di CPC/EPC era associato ad un raddoppio del rischio di sviluppare futuri eventi CV e di morte CV, e i fenotipi cellulari maggiormente predittivi erano il CD34+ e il CD34+CD133+. Conclusioni. Nei pazienti con diabete mellito di tipo 2, un ridotto livello basale di cellule progenitrici CD34+, è in grado di predire a lungo termine la progressione della microangiopatia e lo sviluppo di eventi CV. La meta-analisi suggerisce che l’impatto prognostico del ridotto numero di cellule progenitrici sembra essere simile nei pazienti diabetici e non diabetici.
CIRCULATING PROGENITOR CELLS: A NOVEL BIOMARKER OF MICROVASCULAR AND MACROVASCULAR DISEASE IN TYPE 2 DIABETIC PATIENTS
RIGATO, MAURO
2018
Abstract
Obiettivi. Il presente studio è stato finalizzato a valutare l’abilità delle cellule progenitrici endoteliali nel predire le complicanze croniche micro a macro-vascolari dei pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2. Metodi. Una coorte di 187 pazienti affetti da diabete di tipo 2 è stata seguita durante un follow-up mediano di 3.3 e 6.1 anni per la valutazione delle complicanze micro e macro-vascolari, rispettivamente. L’outcome primario era rappresentato dalla nuova insorgenza o dalla progressione di una qualsiasi forma di microangiopatia o dal tempo al primo evento cardiovascolare (CV). Inoltre, abbiamo meta-analizzato tutti gli studi che riportavano il ruolo prognostico dei livelli di CPC/EPC nel predire lo sviluppo di eventi CV o la morte, in una coorte eterogenea di 4451 pazienti ad alto rischio CV. Risultati. Settanta pazienti hanno sperimentato l’insorgenza o la progressione della microangiopatia (9.5% per anno). Dopo l’aggiustamento per il false discovery rate (FDR), il livello basale di CD34+ CPCs e di EPCs era significativamente inferiore nei pazienti che andavano incontro ad insorgenza o progressione di microalbuminuria o dell’end point composito di una qualsiasi forma di microangiopatia. I pazienti con valori basali di CD34+ CPC o CD133+KDR+ EPC inferiori alla mediana presentavano un rischio più elevato di peggioramento della microangiopatia, rispetto a quelli con valori più elevati di cellule. Nell’analisi statistica multivariata, i livelli di CD34+ erano in grado di predire lo sviluppo/progressione di microalbuminuria, retinopatia e dell’end point costituito da una qualsiasi forma di microangiopatia. Quarantotto pazienti hanno sviluppato un evento CV durante il periodo di follow-up (4.5% per anno). I pazienti con evento CV avevano livelli di cellule CD34+ e CD34+CD133+ significativamente più bassi rispetto ai pazienti senza eventi. I pazienti con livelli basali di CD34+ e CD34+CD133+ inferiori al valore mediano, presentavano un maggior rischio di eventi CV. Nell’analisi di sopravvivenza di Cox, un ridotto numero di CD34+ e CD34+CD133+ rappresentava un predittore indipendente di futuri eventi CV. L’inserimento dei livelli di CD34+ all’interno dell’UKPDS risk engine model, migliorava significativamente la capacità predittiva del modello. Nella meta-analisi, un ridotto livello di CPC/EPC era associato ad un raddoppio del rischio di sviluppare futuri eventi CV e di morte CV, e i fenotipi cellulari maggiormente predittivi erano il CD34+ e il CD34+CD133+. Conclusioni. Nei pazienti con diabete mellito di tipo 2, un ridotto livello basale di cellule progenitrici CD34+, è in grado di predire a lungo termine la progressione della microangiopatia e lo sviluppo di eventi CV. La meta-analisi suggerisce che l’impatto prognostico del ridotto numero di cellule progenitrici sembra essere simile nei pazienti diabetici e non diabetici.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/119581
URN:NBN:IT:UNIPD-119581