Per la maggior parte degli elementi minerali presenti anche in traccia nel sistema suolo-vite, risultano ancora poco noti il ruolo biologico e i livelli di concentrazione nelle piante. L’analisi del profilo degli elementi minerali è considerata una tecnica promettente per la determinazione dell’origine geografica/geologica dei prodotti agro-alimentari. Questa ricerca si propone di quantificare il contenuto di più di 50 elementi minerali anche in traccia in campioni di suolo, acqua del suolo, essudato xilematico, foglie e bacche, di descrivere con un modello matematico la cinetica di accumulo nella bacca per ogni elemento durante lo sviluppo e la maturazione e di definire come essi si ripartiscano all’interno dell’acino. Si propone inoltre di verificare l’esistenza di una correlazione tra la composizione minerale del suolo e dell’uva per arrivare alla tracciabilità dell’origine di questo prodotto. Il primo step della ricerca ha riguardato l’ottimizzazione dei metodi di preparazione e di analisi mediante ICP-MS. Nel 2006 in 2 vigneti pedo-climaticamente diversi ma omogenei per cultivar, sistema di allevamento e gestione, sono stati prelevati durante tutta la stagione vegetativa campioni di foglie e bacche, suddivise, nell’ultima fase della maturazione, nelle porzioni della buccia e dei semi. Campioni di foglie e bacche sono stati raccolti, alla vendemmia, anche in altri 9 vigneti trentini e tale campionamento è stato parzialmente ripetuto su 2 anni. In ogni vigneto sono stati prelevati dei campioni di suolo per la determinazione del contenuto minerale estraibile in acqua regia e quello biodisponibile per la valutazione del quale sono stati confrontati 4 diversi metodi estrattivi utilizzanti acetato di ammonio 1M a pH 7, ammonio nitrato 1M, DTPA 0.005M+CaCl2 0.01M (per suoli basici) o EDTA 0.02M+ammonio acetato 0.5M (per suoli acidi) e acido citrico 0.1 mM. In base ai diversi comportamenti di accumulo e di ripartizione nella bacca indagati in 2 vigneti con pH basico, è possibile suddividere gli elementi minerali in traccia studiati in 3 gruppi. Gli elementi presenti principalmente nei semi che si accumulano nell’acino prima dell’invaiatura, gli elementi localizzati soprattutto nella polpa che si accumulano durante tutto lo sviluppo e la maturazione della bacca e gli altri elementi, con caratteristiche intermedie, che risultano localizzati in maggiore quantità nella buccia o equamente distribuiti in buccia e polpa e mostrano un accumulo soprattutto prima dell’invaiatura con una più lenta traslocazione durante la maturazione. Tra i diversi metodi di estrazione del suolo testati, quello con acetato di ammonio permette di ottenere un estratto con composizione mediamente meglio correlata a quella delle bacche. Mediante un modello di regressione che lega i contenuti di 10 elementi nel suolo estratto con acetato di ammonio e nella bacca è possibile stimare, a partire dalla concentrazione di tali elementi nell’acino, quella del suolo di origine. La robustezza del modello è stata verificata utilizzando 7 ulteriori campioni di uve che sono risultati correttamente associabili ai suoli d’origine.
Elementi minerali anche in traccia nel sistema suolo-vite: accumulo e distribuzione nelle bacche e tracciabilità geografica delle uve
Daniela, Bertoldi
2009
Abstract
Per la maggior parte degli elementi minerali presenti anche in traccia nel sistema suolo-vite, risultano ancora poco noti il ruolo biologico e i livelli di concentrazione nelle piante. L’analisi del profilo degli elementi minerali è considerata una tecnica promettente per la determinazione dell’origine geografica/geologica dei prodotti agro-alimentari. Questa ricerca si propone di quantificare il contenuto di più di 50 elementi minerali anche in traccia in campioni di suolo, acqua del suolo, essudato xilematico, foglie e bacche, di descrivere con un modello matematico la cinetica di accumulo nella bacca per ogni elemento durante lo sviluppo e la maturazione e di definire come essi si ripartiscano all’interno dell’acino. Si propone inoltre di verificare l’esistenza di una correlazione tra la composizione minerale del suolo e dell’uva per arrivare alla tracciabilità dell’origine di questo prodotto. Il primo step della ricerca ha riguardato l’ottimizzazione dei metodi di preparazione e di analisi mediante ICP-MS. Nel 2006 in 2 vigneti pedo-climaticamente diversi ma omogenei per cultivar, sistema di allevamento e gestione, sono stati prelevati durante tutta la stagione vegetativa campioni di foglie e bacche, suddivise, nell’ultima fase della maturazione, nelle porzioni della buccia e dei semi. Campioni di foglie e bacche sono stati raccolti, alla vendemmia, anche in altri 9 vigneti trentini e tale campionamento è stato parzialmente ripetuto su 2 anni. In ogni vigneto sono stati prelevati dei campioni di suolo per la determinazione del contenuto minerale estraibile in acqua regia e quello biodisponibile per la valutazione del quale sono stati confrontati 4 diversi metodi estrattivi utilizzanti acetato di ammonio 1M a pH 7, ammonio nitrato 1M, DTPA 0.005M+CaCl2 0.01M (per suoli basici) o EDTA 0.02M+ammonio acetato 0.5M (per suoli acidi) e acido citrico 0.1 mM. In base ai diversi comportamenti di accumulo e di ripartizione nella bacca indagati in 2 vigneti con pH basico, è possibile suddividere gli elementi minerali in traccia studiati in 3 gruppi. Gli elementi presenti principalmente nei semi che si accumulano nell’acino prima dell’invaiatura, gli elementi localizzati soprattutto nella polpa che si accumulano durante tutto lo sviluppo e la maturazione della bacca e gli altri elementi, con caratteristiche intermedie, che risultano localizzati in maggiore quantità nella buccia o equamente distribuiti in buccia e polpa e mostrano un accumulo soprattutto prima dell’invaiatura con una più lenta traslocazione durante la maturazione. Tra i diversi metodi di estrazione del suolo testati, quello con acetato di ammonio permette di ottenere un estratto con composizione mediamente meglio correlata a quella delle bacche. Mediante un modello di regressione che lega i contenuti di 10 elementi nel suolo estratto con acetato di ammonio e nella bacca è possibile stimare, a partire dalla concentrazione di tali elementi nell’acino, quella del suolo di origine. La robustezza del modello è stata verificata utilizzando 7 ulteriori campioni di uve che sono risultati correttamente associabili ai suoli d’origine.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/120642
URN:NBN:IT:UNIPD-120642