Il trapianto di rene è gravato da numerose complicanze cliniche. L’osteoporosi è una delle più frequenti e rilevanti. La patogenesi dell’osteoporosi dopo trapianto di rene è multifattoriale e la persistenza di iperparatiroidismo secondario (SHPT) costituisce un ulteriore fattore di rischio di danni scheletrici di tipo osteoporotico. La presente tesi si compone di due parti. Nella prima parte (STUDIO TRASVERSALE) scopo dello studio è stato indagare i parametri clinici, metabolici e genetici, con particolare riguardo allo stato vitaminico D ed al polimorfismo del recettore sensore del calcio (CaSR), che possono influenzare l’SHPT in una popolazione di 125 pazienti (87 M, 38 F, età 51±11) trapiantati di rene da 1 a 120 mesi, con creatininemia ≤227 μmol/L. Il 40 % dei pazienti è risultato carente di vitamina D (25OH-D3 <= 30 nmol/L). I livelli di 25OH-D3 rappresentano un fattore predittivo significativamente associato a persistenza di iperparatiroidismo secondario. Il polimorfismo del CaSR non sembra giocare un ruolo centrale nella patogenesi della persistenza di iperparatiroidismo. Nella seconda parte (STUDIO LONGITUDINALE) scopo dello studio è stato quello di valutare come si modificano i livelli di PTH dopo terapia con colecalciferolo (30 gocce settimanali pari a 7500 U.I./settimana) in un sottogruppo di 51 pazienti (39 M, 12 F, età 53±11). Dopo 8 mesi di terapia solo 11 pazienti (22%) hanno raggiunto un valore di 25-idrossicalciferolo maggiore di 80 nmol/l, indicativo di un quadro di sufficienza. Per quanto riguarda i livelli di PTH sono state osservate lievi ma significative riduzioni dei valori ematici. Questi risultati dimostrano che l’ipovitaminosi D risulta estremamente frequente nei pazienti trapiantati di rene e costituisce un ulteriore fattore di rischio per la persistenza di alti valori di PTH. La supplementazione con colecalciferolo riduce i livelli sierici di PTH.
Iperparatiroidismo secondario persistente dopo trapianto di rene: fattori eziopatogenici e possibili interventi terapeutici
Matteo, Ciuffreda
2011
Abstract
Il trapianto di rene è gravato da numerose complicanze cliniche. L’osteoporosi è una delle più frequenti e rilevanti. La patogenesi dell’osteoporosi dopo trapianto di rene è multifattoriale e la persistenza di iperparatiroidismo secondario (SHPT) costituisce un ulteriore fattore di rischio di danni scheletrici di tipo osteoporotico. La presente tesi si compone di due parti. Nella prima parte (STUDIO TRASVERSALE) scopo dello studio è stato indagare i parametri clinici, metabolici e genetici, con particolare riguardo allo stato vitaminico D ed al polimorfismo del recettore sensore del calcio (CaSR), che possono influenzare l’SHPT in una popolazione di 125 pazienti (87 M, 38 F, età 51±11) trapiantati di rene da 1 a 120 mesi, con creatininemia ≤227 μmol/L. Il 40 % dei pazienti è risultato carente di vitamina D (25OH-D3 <= 30 nmol/L). I livelli di 25OH-D3 rappresentano un fattore predittivo significativamente associato a persistenza di iperparatiroidismo secondario. Il polimorfismo del CaSR non sembra giocare un ruolo centrale nella patogenesi della persistenza di iperparatiroidismo. Nella seconda parte (STUDIO LONGITUDINALE) scopo dello studio è stato quello di valutare come si modificano i livelli di PTH dopo terapia con colecalciferolo (30 gocce settimanali pari a 7500 U.I./settimana) in un sottogruppo di 51 pazienti (39 M, 12 F, età 53±11). Dopo 8 mesi di terapia solo 11 pazienti (22%) hanno raggiunto un valore di 25-idrossicalciferolo maggiore di 80 nmol/l, indicativo di un quadro di sufficienza. Per quanto riguarda i livelli di PTH sono state osservate lievi ma significative riduzioni dei valori ematici. Questi risultati dimostrano che l’ipovitaminosi D risulta estremamente frequente nei pazienti trapiantati di rene e costituisce un ulteriore fattore di rischio per la persistenza di alti valori di PTH. La supplementazione con colecalciferolo riduce i livelli sierici di PTH.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/120705
URN:NBN:IT:UNIPD-120705