La presente tesi si inquadra nel contesto della perdita di servizi ecosistemici – in particolare l’erosione del suolo, la deforestazione e la perdita di biodiversità – nei paesi in via di sviluppo e dal presupposto che una disponibilità di stime affidabili del valore di tali servizi è essenziale nell’individuare opportuni strumenti di politica e indirizzare la gestione delle risorse verso una maggiore sostenibilità. Nella costatazione vi è una generalizzata scarsa qualità degli studi di valutazione condotti nei paesi in via di sviluppo, come dimostrato da diverse evidenze empiriche, la tesi si propone di migliorare l’affidabilità dei metodi basati sulle Preferenze Dichiarate e ne affronta gli aspetti critici in quattro articoli indipendenti che impiegano tre diverse indagini relative alla valutazione di servizi ecosistemici nel bacino del Nilo Blu. La tesi si pone le seguenti tre research questions: 1) quali tipi incentivi si possono impiegare per motivare gli agricoltori a partecipare ad un progetto di gestione integrata individuale-collettiva allo scopo di ridurre l’erosione del suolo sia off-site che on-site? 2) qual è la disponibilità a pagare da parte degli utenti dei servizi idrici nel bacino del Nilo Blu ? e 3) come si possono migliorare i metodi delle Preferenze Dichiarate per ottenere stime affidabili ? L’articolo N. 1 ha come obiettivo l’identificazione di incentivi per indurre agricoltori, pastori ed altri utilizzatori dei terreni a partecipare ad un programma innovativo di gestione integrata individuale-collettiva negli altipiani etiopici del bacino dell’Alto Nilo Blu. Il lavoro ha stimato la disponibilità da un lato a contribuire con ore-lavoro e dall’altro ad accettare incentivi di diverso tipo: l’accesso al credito agevolato, una riforma agraria dei pascoli che migliori le opportunità per l’allevamento e l’erogazione di assistenza tecnica per implementare e monitorare attività di gestione del bacino idrico. Tramite un modello a classi latenti, ci si è soffermati a considerare le preferenze di quegli agricoltori che optano sempre per lo status quo, che sono risultati essere prevalentemente agricoltori anziani e donne. Si è anche visto che l’analfabetismo, che caratterizza la metà della popolazione di riferimento, non determina invece la scelta dello status quo. Lo studio ha anche rivelato l’esistenza di due classi (oltre a quella dei non aderenti) che mostrano opinioni diverse sulle strategie di gestione del bestiame. Gli agricoltori appartenenti alla prima classe preferiscono un sistema basato sullo sfalcio dei prati, mentre quelli appartenenti alla seconda optano per un sistema di pascolamento libero. I risultati dello studio indicano inoltre omogeneità di preferenze a livello di unità spaziale per quanto riguarda le modalità di gestione del bacino idrico, suggerendo che gli interventi e i servizi di assistenza tecnica possono essere erogati con costi operativi relativamente bassi, dato che agricoltori che operano nella stessa area hanno le medesime preferenze. Nell’articolo N. 2 si è impiegato un modello integrato avanzato ‘scelta e variabili latenti’, adattato tramite una specificazione della componente relativa all’errore parametrico randomizzato al fine di stimare il valore di un contenimento degli episodi di interruzione di corrente e quello della relativa associata gestione del bacino idrico. Il modello ha analizzato la sfiducia dei cittadini nei riguardi dell’azione del governo nella fornitura di energia elettrica e lo scetticismo relativo al nesso causa-effetto tra la gestione del bacino e la produzione di energia idroelettrica. Entrambi gli aspetti sono stati trattati come variabili latenti ed è stata usata una scala Likert a cinque livelli per rilevare dati attitudinali e percettivi che definiscano le variabili latenti ‘sfiducia’ e ‘scetticismo’. I risultati rivelano che entrambe le variabili latenti sono determinanti significative della disponibilità a pagare per la riduzione delle interruzioni di corrente e della associata gestione del bacino idrico. Nell’articolo N. 3 si è esplorato come gli agricoltori che hanno recentemente aderito ad un programma di agricoltura irrigua, e sono quindi ancora inesperti, ritengano che un aspetto determinante del programma sia l’affidabilità nell’erogazione dell’acqua. Poiché il progetto è di recente implementazione, nello studio si è fatto riferimento alle aspettative degli agricoltori riguardo alla produttività futura delle colture irrigue. Si è utilizzato un modello integrato ‘scelta e variabili latenti’ e si sono confrontate le stime del modello integrato con quelle dei modelli classici: i risultati indicano che questi ultimi hanno azione distorsiva sulla varianza della media e sulla disponibilità a pagare aggregata. Nell’Articolo N. 4 sono stati infine valutati gli impatti delle assunzioni di indipendenza riguardo alla scelta del veicolo di pagamento nella stima dell’utilità. Sono stati considerati due diversi veicoli di pagamento: in moneta e in ore-lavoro. Il contesto di riferimento è sempre quello dei paesi in via di sviluppo; in particolare è stato utilizzato come caso empirico uno studio di valutazione nel bacino del Koga (Alto Nilo Blu). I risultati ottenuti mostrano come le assunzioni di esogeneità del veicolo di pagamento nella valutazione contingente portano a distorsioni nei coefficienti stimati e a conclusioni errate circa gli effetti di trade-off tra diversi veicoli. Dalla tesi di dottorato si possono trarre tre conclusioni generali al riguardo delle esternalità relative ai servizi di gestione dei bacini idrici e alle applicazioni di metodi basati sulle Preferenze Dichiarate nel contesto dei paesi in via di sviluppo: 1. Non esiste un incentivo uniforme per indurre i produttori di servizi ecosistemici ad implementare strategie di uso del suolo tali da ridurre gli impatti sia on-site che off-site. Pertanto, gli strumenti di politica indirizzati ad affrontare gli effetti sia on-site che off-site negli altopiani etiopici dell’Alto Nilo Blu dovranno tenere conto delle eterogeneità delle preferenze riguardo il tipo di incentivo da parte di diversi gruppi di agricoltori 2. I cittadini sono disposti a pagare considerevoli somme di denaro per i servizi ambientali. I nostri risultati mostrano tuttavia che la disponibilità a pagare complessiva per i servizi ambientali è sottostimata 3. I metodi basati sulle Preferenze Dichiarate possono produrre stime affidabili nel contesto dei paesi in via di sviluppo. Tuttavia, diversi sono gli aspetti che devono essere attentamente considerati sia nel disegno dello strumento di indagine che nell’analisi dei dati

Advances in stated preference studies for valuing and managing the environment : a developing country context

Habtamu Tilahun, Kassahun
2014

Abstract

La presente tesi si inquadra nel contesto della perdita di servizi ecosistemici – in particolare l’erosione del suolo, la deforestazione e la perdita di biodiversità – nei paesi in via di sviluppo e dal presupposto che una disponibilità di stime affidabili del valore di tali servizi è essenziale nell’individuare opportuni strumenti di politica e indirizzare la gestione delle risorse verso una maggiore sostenibilità. Nella costatazione vi è una generalizzata scarsa qualità degli studi di valutazione condotti nei paesi in via di sviluppo, come dimostrato da diverse evidenze empiriche, la tesi si propone di migliorare l’affidabilità dei metodi basati sulle Preferenze Dichiarate e ne affronta gli aspetti critici in quattro articoli indipendenti che impiegano tre diverse indagini relative alla valutazione di servizi ecosistemici nel bacino del Nilo Blu. La tesi si pone le seguenti tre research questions: 1) quali tipi incentivi si possono impiegare per motivare gli agricoltori a partecipare ad un progetto di gestione integrata individuale-collettiva allo scopo di ridurre l’erosione del suolo sia off-site che on-site? 2) qual è la disponibilità a pagare da parte degli utenti dei servizi idrici nel bacino del Nilo Blu ? e 3) come si possono migliorare i metodi delle Preferenze Dichiarate per ottenere stime affidabili ? L’articolo N. 1 ha come obiettivo l’identificazione di incentivi per indurre agricoltori, pastori ed altri utilizzatori dei terreni a partecipare ad un programma innovativo di gestione integrata individuale-collettiva negli altipiani etiopici del bacino dell’Alto Nilo Blu. Il lavoro ha stimato la disponibilità da un lato a contribuire con ore-lavoro e dall’altro ad accettare incentivi di diverso tipo: l’accesso al credito agevolato, una riforma agraria dei pascoli che migliori le opportunità per l’allevamento e l’erogazione di assistenza tecnica per implementare e monitorare attività di gestione del bacino idrico. Tramite un modello a classi latenti, ci si è soffermati a considerare le preferenze di quegli agricoltori che optano sempre per lo status quo, che sono risultati essere prevalentemente agricoltori anziani e donne. Si è anche visto che l’analfabetismo, che caratterizza la metà della popolazione di riferimento, non determina invece la scelta dello status quo. Lo studio ha anche rivelato l’esistenza di due classi (oltre a quella dei non aderenti) che mostrano opinioni diverse sulle strategie di gestione del bestiame. Gli agricoltori appartenenti alla prima classe preferiscono un sistema basato sullo sfalcio dei prati, mentre quelli appartenenti alla seconda optano per un sistema di pascolamento libero. I risultati dello studio indicano inoltre omogeneità di preferenze a livello di unità spaziale per quanto riguarda le modalità di gestione del bacino idrico, suggerendo che gli interventi e i servizi di assistenza tecnica possono essere erogati con costi operativi relativamente bassi, dato che agricoltori che operano nella stessa area hanno le medesime preferenze. Nell’articolo N. 2 si è impiegato un modello integrato avanzato ‘scelta e variabili latenti’, adattato tramite una specificazione della componente relativa all’errore parametrico randomizzato al fine di stimare il valore di un contenimento degli episodi di interruzione di corrente e quello della relativa associata gestione del bacino idrico. Il modello ha analizzato la sfiducia dei cittadini nei riguardi dell’azione del governo nella fornitura di energia elettrica e lo scetticismo relativo al nesso causa-effetto tra la gestione del bacino e la produzione di energia idroelettrica. Entrambi gli aspetti sono stati trattati come variabili latenti ed è stata usata una scala Likert a cinque livelli per rilevare dati attitudinali e percettivi che definiscano le variabili latenti ‘sfiducia’ e ‘scetticismo’. I risultati rivelano che entrambe le variabili latenti sono determinanti significative della disponibilità a pagare per la riduzione delle interruzioni di corrente e della associata gestione del bacino idrico. Nell’articolo N. 3 si è esplorato come gli agricoltori che hanno recentemente aderito ad un programma di agricoltura irrigua, e sono quindi ancora inesperti, ritengano che un aspetto determinante del programma sia l’affidabilità nell’erogazione dell’acqua. Poiché il progetto è di recente implementazione, nello studio si è fatto riferimento alle aspettative degli agricoltori riguardo alla produttività futura delle colture irrigue. Si è utilizzato un modello integrato ‘scelta e variabili latenti’ e si sono confrontate le stime del modello integrato con quelle dei modelli classici: i risultati indicano che questi ultimi hanno azione distorsiva sulla varianza della media e sulla disponibilità a pagare aggregata. Nell’Articolo N. 4 sono stati infine valutati gli impatti delle assunzioni di indipendenza riguardo alla scelta del veicolo di pagamento nella stima dell’utilità. Sono stati considerati due diversi veicoli di pagamento: in moneta e in ore-lavoro. Il contesto di riferimento è sempre quello dei paesi in via di sviluppo; in particolare è stato utilizzato come caso empirico uno studio di valutazione nel bacino del Koga (Alto Nilo Blu). I risultati ottenuti mostrano come le assunzioni di esogeneità del veicolo di pagamento nella valutazione contingente portano a distorsioni nei coefficienti stimati e a conclusioni errate circa gli effetti di trade-off tra diversi veicoli. Dalla tesi di dottorato si possono trarre tre conclusioni generali al riguardo delle esternalità relative ai servizi di gestione dei bacini idrici e alle applicazioni di metodi basati sulle Preferenze Dichiarate nel contesto dei paesi in via di sviluppo: 1. Non esiste un incentivo uniforme per indurre i produttori di servizi ecosistemici ad implementare strategie di uso del suolo tali da ridurre gli impatti sia on-site che off-site. Pertanto, gli strumenti di politica indirizzati ad affrontare gli effetti sia on-site che off-site negli altopiani etiopici dell’Alto Nilo Blu dovranno tenere conto delle eterogeneità delle preferenze riguardo il tipo di incentivo da parte di diversi gruppi di agricoltori 2. I cittadini sono disposti a pagare considerevoli somme di denaro per i servizi ambientali. I nostri risultati mostrano tuttavia che la disponibilità a pagare complessiva per i servizi ambientali è sottostimata 3. I metodi basati sulle Preferenze Dichiarate possono produrre stime affidabili nel contesto dei paesi in via di sviluppo. Tuttavia, diversi sono gli aspetti che devono essere attentamente considerati sia nel disegno dello strumento di indagine che nell’analisi dei dati
28-nov-2014
Inglese
Attribute non-attendance; spatial preferences; watershed management; labour contribution;common vs private land management;Perception; institutional trust; hybrid choice model; electricity demand; Ethiopia; developing countries;: Integrated Choice and Latent Variable model; Payment for environmental services; Contingent valuation; Uncertainty;Endogeneity; Recursive bivariate probit model; Contingent valuation; Stated preference methods; Irrigation service;
GATTO, PAOLA
GATTO, PAOLA
Università degli studi di Padova
163
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/120942
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-120942