Il tema della ricerca riguarda “gli atti impugnabili nel processo tributario”. Dopo una breve analisi storica finalizzata alla ricerca delle motivazioni che hanno condotto alla strutturazione del processo tributario come processo di impugnazione di atti, vengono esaminate le ragioni che hanno determinato la scelta legislativa della predeterminazione normativa degli atti impugnabili. Viene poi affrontato l’argomento relativo alla struttura del processo e all’oggetto di esso, con particolare riferimento alle posizioni dottrinarie e giurisprudenziali sul punto. Si prosegue quindi nella ricerca analizzando il tema del progressivo allargamento della giurisdizione tributaria e le implicazioni ad esso conseguenti in relazione al principio di tassatività. Viene quindi esaminata e sottoposta a revisione critica l’interpretazione che il diritto vivente, proprio in conseguenza dell’allargamento della giurisdizione ad opera della L.448/01, ha dato all’art. 19 del D. Lgs.546/92. Si analizza soprattutto quella corrente giurisprudenziale che, disattendendo il principio della predeterminazione normativa, per evitare la decadenza in caso di mancata impugnazione di atti non previsti nell’elenco, è giunta a postulare la c.d. “impugnazione facoltativa” di atti che, pur definendo una pretesa tributaria, non rivestono carattere autoritativo. Si è quindi individuato un criterio maggiormente aderente al sistema quale alternativa a detta soluzione giurisprudenziale: l’interpretazione estensivo funzionale con l’eventuale correttivo della remissione in termini. Sono state da ultimo brevemente analizzati alcuni nuovi atti che proprio attraverso l’interpretazione giurisprudenziale vengono considerati ad impugnazione diretta.
Gli atti impugnabili nel processo tributario
Silvia, Agosti
2014
Abstract
Il tema della ricerca riguarda “gli atti impugnabili nel processo tributario”. Dopo una breve analisi storica finalizzata alla ricerca delle motivazioni che hanno condotto alla strutturazione del processo tributario come processo di impugnazione di atti, vengono esaminate le ragioni che hanno determinato la scelta legislativa della predeterminazione normativa degli atti impugnabili. Viene poi affrontato l’argomento relativo alla struttura del processo e all’oggetto di esso, con particolare riferimento alle posizioni dottrinarie e giurisprudenziali sul punto. Si prosegue quindi nella ricerca analizzando il tema del progressivo allargamento della giurisdizione tributaria e le implicazioni ad esso conseguenti in relazione al principio di tassatività. Viene quindi esaminata e sottoposta a revisione critica l’interpretazione che il diritto vivente, proprio in conseguenza dell’allargamento della giurisdizione ad opera della L.448/01, ha dato all’art. 19 del D. Lgs.546/92. Si analizza soprattutto quella corrente giurisprudenziale che, disattendendo il principio della predeterminazione normativa, per evitare la decadenza in caso di mancata impugnazione di atti non previsti nell’elenco, è giunta a postulare la c.d. “impugnazione facoltativa” di atti che, pur definendo una pretesa tributaria, non rivestono carattere autoritativo. Si è quindi individuato un criterio maggiormente aderente al sistema quale alternativa a detta soluzione giurisprudenziale: l’interpretazione estensivo funzionale con l’eventuale correttivo della remissione in termini. Sono state da ultimo brevemente analizzati alcuni nuovi atti che proprio attraverso l’interpretazione giurisprudenziale vengono considerati ad impugnazione diretta.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/121151
URN:NBN:IT:UNIPD-121151