La dissertazione è dedicata all’esame della teoria della percezione di David Hume. Il problema della percezione è il problema dell’oggetto di percezione. Secondo Jerome Valberg il problema della percezione è un’antinomia. Per Hume il problema è un dilemma tra due teorie, il realismo diretto e il realismo rappresentativo. Per il realismo diretto, l’oggetto di percezione è un oggetto mente-indipendente; per il realismo rappresentativo, l’oggetto di percezione è un oggetto mente-dipendente o oggetto interno. Nel capitolo1, ho preso in esame le posizioni di Cartesio e John Locke. Nel capitolo 2, ho presentato la concezione di David Hume attraverso tre argomenti differenti: l’argomento dell’illusione, l’argomento delle qualità secondarie e l’argomento dell’allucinazione. Infine, ho esposto le obiezioni humeane alle prove sull’esistenza del mondo esterno e teoria della credenza in un’esistenza non percepita. La posizione di Hume è la seguente: l’oggetto di percezione è un oggetto interno e il realismo rappresentativo, sebbene non verificabile, non è falso. Ne segue che il realismo diretto sia falso. Nel capitolo 3, ho confrontato la teoria di Hume con il realismo diretto contemporaneo, ossia l’intenzionalismo di John Searle e Micheal Huemer, l’esternalismo di Tyler Burge e il disgiuntivismo di Michael Martin. Ho sostenuto che la teoria di Hume sia più coerente dell’intenzionalismo e non può essere confutata per quelle obiezioni che l’esternalismo e il disgiuntivismo le hanno mosso.

Hume e il problema della percezione. Apparenze, oggetti, realismo diretto

Marco, Pagnossin
2012

Abstract

La dissertazione è dedicata all’esame della teoria della percezione di David Hume. Il problema della percezione è il problema dell’oggetto di percezione. Secondo Jerome Valberg il problema della percezione è un’antinomia. Per Hume il problema è un dilemma tra due teorie, il realismo diretto e il realismo rappresentativo. Per il realismo diretto, l’oggetto di percezione è un oggetto mente-indipendente; per il realismo rappresentativo, l’oggetto di percezione è un oggetto mente-dipendente o oggetto interno. Nel capitolo1, ho preso in esame le posizioni di Cartesio e John Locke. Nel capitolo 2, ho presentato la concezione di David Hume attraverso tre argomenti differenti: l’argomento dell’illusione, l’argomento delle qualità secondarie e l’argomento dell’allucinazione. Infine, ho esposto le obiezioni humeane alle prove sull’esistenza del mondo esterno e teoria della credenza in un’esistenza non percepita. La posizione di Hume è la seguente: l’oggetto di percezione è un oggetto interno e il realismo rappresentativo, sebbene non verificabile, non è falso. Ne segue che il realismo diretto sia falso. Nel capitolo 3, ho confrontato la teoria di Hume con il realismo diretto contemporaneo, ossia l’intenzionalismo di John Searle e Micheal Huemer, l’esternalismo di Tyler Burge e il disgiuntivismo di Michael Martin. Ho sostenuto che la teoria di Hume sia più coerente dell’intenzionalismo e non può essere confutata per quelle obiezioni che l’esternalismo e il disgiuntivismo le hanno mosso.
1-feb-2012
Italiano
David Hume, percezione/perception, intenzionalità/intentionality, realismo diretto/direct realism
TOMASI, GABRIELE
MENEGONI, FRANCESCA
Università degli studi di Padova
147
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/121274
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-121274