Questa tesi mette a confronto le due figure femminili della prostituta e della donna adultera nella società veneziana del Cinquecento. Si avvicina a questi topoi secondo un taglio pluridisciplinare che mescola la lettura di testi letterari – pubblicati o inediti – allo studio delle fonti giudiziarie della Serenissima. Questa ricerca non si accontenta di opporre una pulsione di libertà individuale alle velleità di controllo dell’apparato repressivo, ma intende precisare l’origine delle tensioni sessuali nelle contraddizioni della repubblica di Venezia. In un primo tempo viene definita la norma sessuale e amorosa della società moderna, poi viene precisata l’esistenza di vari ambiti in cui amori leciti ed illeciti si sovrappongono, in particolare nel momento della seduzione. Questa riflessione permette di gettare luce sulle specificità dell’adulterio femminile e della prostituzione come forme della sessualità extraconiugale. Possiamo così scrivere una storia della gestione della prostituzione da parte del governo veneziano, che riconosce agli amori venali uno statuto legale di cui la classe dirigente può trarre profitto, mostrando anche il modo in cui si articola rispetto a questa gestione la poesia antiputtanesca, spesso espressione delle preoccupazioni di questa stessa classe sociale. L’adulterio viene nello stesso modo affrontato come una pratica contradittoria, violentemente combattuta dalla legge ma parte integrante del processo di formazione dei giovani patrizi prima del matrimonio. Un aspetto importante di questo lavoro di ricerca sta nella presentazione di componimenti poetici inediti, spesso anonimi, di cui si cerca di ricostruire la ricca intertestualità.
Liaisons vénales et amours extra-conjugales à Venise au XVIe siècle. Réalités sociales et représentations littéraires
Fabien, Coletti
2016
Abstract
Questa tesi mette a confronto le due figure femminili della prostituta e della donna adultera nella società veneziana del Cinquecento. Si avvicina a questi topoi secondo un taglio pluridisciplinare che mescola la lettura di testi letterari – pubblicati o inediti – allo studio delle fonti giudiziarie della Serenissima. Questa ricerca non si accontenta di opporre una pulsione di libertà individuale alle velleità di controllo dell’apparato repressivo, ma intende precisare l’origine delle tensioni sessuali nelle contraddizioni della repubblica di Venezia. In un primo tempo viene definita la norma sessuale e amorosa della società moderna, poi viene precisata l’esistenza di vari ambiti in cui amori leciti ed illeciti si sovrappongono, in particolare nel momento della seduzione. Questa riflessione permette di gettare luce sulle specificità dell’adulterio femminile e della prostituzione come forme della sessualità extraconiugale. Possiamo così scrivere una storia della gestione della prostituzione da parte del governo veneziano, che riconosce agli amori venali uno statuto legale di cui la classe dirigente può trarre profitto, mostrando anche il modo in cui si articola rispetto a questa gestione la poesia antiputtanesca, spesso espressione delle preoccupazioni di questa stessa classe sociale. L’adulterio viene nello stesso modo affrontato come una pratica contradittoria, violentemente combattuta dalla legge ma parte integrante del processo di formazione dei giovani patrizi prima del matrimonio. Un aspetto importante di questo lavoro di ricerca sta nella presentazione di componimenti poetici inediti, spesso anonimi, di cui si cerca di ricostruire la ricca intertestualità.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/121326
URN:NBN:IT:UNIPD-121326