This thesis aims to investigate the possibilities of regulation of non-academic research work, framing it into the current great transformation of work. To this end, the main characteristics of the organizational transition in the era of the Fourth Industrial Revolution are presented, after which a doctrinal reconstruction in relation to the juridical categories of autonomy and subordination is given, since they are directly affected by the organizational transition itself and themselves produce a direct impact on contractual forms and employment conditions. Among the latter, working hours acquire a particular relevance given the growing space-time fragmentation of the performance, even more in a sector such as that of research which is characterized by fluidity and goal – based work. Working hours are also at the center of an increasing debate related to the issue of work-life balance, directly connected to equal treatment for men and women. The gender issue is particularly urgent for research, since the predominance of men in the STEM field and the high rate of 'overwork' characterizing the profession are factors that tend to undermine the achievement of substantial equality. Once the general framework has been reconstructed and the critical issues of labour regulation today have been identified, as well as the possible applicable profiles to researchers working in the non-academic field, achievements in the context of the Foundation Bruno Kessler, the case study of the empirical research carried out, are reported. In fact, the Foundation figures out as an example of best practice within the Italian landscape of research institutions subjected to private law. Through the use of legal planning and second-level collective bargaining, in fact, numerous solutions have been identified in order to manage the human capital: from the mapping of contractual forms (typical and atypical) and other means of attraction, up to the introduction of a single clock-in system for the research sector, the establishment of the solidarity hour Bank and smart working, the strategic planning of internal policies aimed at combating discrimination. All of this passing through some organizational transformations that have characterized the growing need of FBK to proceed with a flexibilisation of work that precedes that of every productive sector of the market. Precisely for this reason, the study of the regulatory solutions that can be adopted for non-academic research arises as an opportunity to outline the new paradigm of today's work, in order to push forward the evolution of organizational and legal models that are still late to come in our country.

La presente tesi si propone di indagare le possibilità di regolamentazione del lavoro di ricerca non accademico, inquadrandolo nella grande trasformazione del lavoro in corso. A tal fine vengono quindi presentate le principali caratteristiche della transizione organizzativa nell'era della Quarta Rivoluzione Industriale, per poi procedere ad una ricostruzione dottrinale in relazione alle categorie giuridiche dell'autonomia e della subordinazione, direttamente impattate dalla transizione organizzativa stessa e che presentano a loro volta un punto di caduta diretto su forme contrattuali e condizioni di impiego utilizzabili. Tra queste ultime spicca l'orario, che assume un'importanza peculiare data la crescente frammentazione spazio - temporale della prestazione, tanto più in un settore come quello della ricerca che si caratterizza per fluidità e lavoro per obiettivi. L’orario inoltre si pone al centro di un dibattito crescente relativo al tema della conciliazione vita - lavoro, direttamente connesso ai profili di parità di trattamento uomo - donna. La questione di genere si presenta particolarmente urgente per quanto riguarda la ricerca, poiché la predominanza maschile in ambito STEM e l'alto tasso di 'overwork' caratteristico della professione costituiscono fattori che tendono a minare il raggiungimento dell'uguaglianza sostanziale. Una volta ricostruito il quadro generale ed individuati i nodi critici della regolamentazione del lavoro oggi, nonché i possibili profili di applicabilità a ricercatori e ricercatrici operanti in ambito non accademico, viene riportato quanto realizzato nel contesto della Fondazione Bruno Kessler, case study della ricerca empirica effettuata. La Fondazione infatti si configura come un esempio di best practice all’interno del panorama italiano degli enti di ricerca soggetti alla disciplina privatistica. Tramite il ricorso alla progettazione giuridica e alla contrattazione collettiva di secondo livello, infatti, sono state individuate numerose soluzioni per la gestione del capitale umano dell’ente: dalla mappatura delle forme contrattuali (tipiche ed atipiche) e di inserimento, all’introduzione di un regime di timbratura unica per il comparto ricerca, all’istituzione della Banca ore solidale e dello smart working, alla pianificazione strategica di politiche interne volte alla lotta contro le discriminazioni. Il tutto passando attraverso alcune trasformazioni organizzative che hanno connotato la crescente esigenza di FBK di procedere ad una flessibilizzazione del lavoro che precorre quella di ogni settore produttivo del mercato. Proprio per questo motivo lo studio delle soluzioni di regolamentazione adottabili per la ricerca non accademica si pone come occasione per delineare il nuovo paradigma del lavoro di oggi, nell’ottica di fornire quella spinta propulsiva all’evoluzione dei modelli organizzativi e giuridici che ancora tarda ad arrivare nel nostro Paese.

Problemi e prospettive per la costruzione di un regime giuridico del lavoro di ricerca non accademico. Il caso della Fondazione Bruno Kessler

DE LUCA, Federica
2021

Abstract

This thesis aims to investigate the possibilities of regulation of non-academic research work, framing it into the current great transformation of work. To this end, the main characteristics of the organizational transition in the era of the Fourth Industrial Revolution are presented, after which a doctrinal reconstruction in relation to the juridical categories of autonomy and subordination is given, since they are directly affected by the organizational transition itself and themselves produce a direct impact on contractual forms and employment conditions. Among the latter, working hours acquire a particular relevance given the growing space-time fragmentation of the performance, even more in a sector such as that of research which is characterized by fluidity and goal – based work. Working hours are also at the center of an increasing debate related to the issue of work-life balance, directly connected to equal treatment for men and women. The gender issue is particularly urgent for research, since the predominance of men in the STEM field and the high rate of 'overwork' characterizing the profession are factors that tend to undermine the achievement of substantial equality. Once the general framework has been reconstructed and the critical issues of labour regulation today have been identified, as well as the possible applicable profiles to researchers working in the non-academic field, achievements in the context of the Foundation Bruno Kessler, the case study of the empirical research carried out, are reported. In fact, the Foundation figures out as an example of best practice within the Italian landscape of research institutions subjected to private law. Through the use of legal planning and second-level collective bargaining, in fact, numerous solutions have been identified in order to manage the human capital: from the mapping of contractual forms (typical and atypical) and other means of attraction, up to the introduction of a single clock-in system for the research sector, the establishment of the solidarity hour Bank and smart working, the strategic planning of internal policies aimed at combating discrimination. All of this passing through some organizational transformations that have characterized the growing need of FBK to proceed with a flexibilisation of work that precedes that of every productive sector of the market. Precisely for this reason, the study of the regulatory solutions that can be adopted for non-academic research arises as an opportunity to outline the new paradigm of today's work, in order to push forward the evolution of organizational and legal models that are still late to come in our country.
22-apr-2021
Italiano
La presente tesi si propone di indagare le possibilità di regolamentazione del lavoro di ricerca non accademico, inquadrandolo nella grande trasformazione del lavoro in corso. A tal fine vengono quindi presentate le principali caratteristiche della transizione organizzativa nell'era della Quarta Rivoluzione Industriale, per poi procedere ad una ricostruzione dottrinale in relazione alle categorie giuridiche dell'autonomia e della subordinazione, direttamente impattate dalla transizione organizzativa stessa e che presentano a loro volta un punto di caduta diretto su forme contrattuali e condizioni di impiego utilizzabili. Tra queste ultime spicca l'orario, che assume un'importanza peculiare data la crescente frammentazione spazio - temporale della prestazione, tanto più in un settore come quello della ricerca che si caratterizza per fluidità e lavoro per obiettivi. L’orario inoltre si pone al centro di un dibattito crescente relativo al tema della conciliazione vita - lavoro, direttamente connesso ai profili di parità di trattamento uomo - donna. La questione di genere si presenta particolarmente urgente per quanto riguarda la ricerca, poiché la predominanza maschile in ambito STEM e l'alto tasso di 'overwork' caratteristico della professione costituiscono fattori che tendono a minare il raggiungimento dell'uguaglianza sostanziale. Una volta ricostruito il quadro generale ed individuati i nodi critici della regolamentazione del lavoro oggi, nonché i possibili profili di applicabilità a ricercatori e ricercatrici operanti in ambito non accademico, viene riportato quanto realizzato nel contesto della Fondazione Bruno Kessler, case study della ricerca empirica effettuata. La Fondazione infatti si configura come un esempio di best practice all’interno del panorama italiano degli enti di ricerca soggetti alla disciplina privatistica. Tramite il ricorso alla progettazione giuridica e alla contrattazione collettiva di secondo livello, infatti, sono state individuate numerose soluzioni per la gestione del capitale umano dell’ente: dalla mappatura delle forme contrattuali (tipiche ed atipiche) e di inserimento, all’introduzione di un regime di timbratura unica per il comparto ricerca, all’istituzione della Banca ore solidale e dello smart working, alla pianificazione strategica di politiche interne volte alla lotta contro le discriminazioni. Il tutto passando attraverso alcune trasformazioni organizzative che hanno connotato la crescente esigenza di FBK di procedere ad una flessibilizzazione del lavoro che precorre quella di ogni settore produttivo del mercato. Proprio per questo motivo lo studio delle soluzioni di regolamentazione adottabili per la ricerca non accademica si pone come occasione per delineare il nuovo paradigma del lavoro di oggi, nell’ottica di fornire quella spinta propulsiva all’evoluzione dei modelli organizzativi e giuridici che ancora tarda ad arrivare nel nostro Paese.
TIRABOSCHI, Michele
Università degli studi di Bergamo
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Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIBG-124736