La gestione dei tappeti erbosi è sempre più spesso soggetta a critiche a causa dell’elevato impiego di risorse naturali, tra le quali soprattutto l’acqua per l’irrigazione. In tal senso, le specie poaceae macroterme sono preferibili rispetto alle microterme. Infatti, in Italia, durante i mesi estivi i fabbisogni irrigui delle specie macroterme possono ridursi dal 20 al 45% rispetto a quelli delle microterme. Le specie macroterme sono entrate nel mercato italiano solo recentemente ed il loro effettivo impiego è ancora molto limitato, a causa del lungo periodo di dormienza invernale (fino a cinque mesi) durante il quale ingialliscono. La scelta della specie/cultivar è determinante, giacché in commercio vi sono materiali con caratteristiche molto eterogenee. Sebbene la scelta della cultivar sia importante, anche le pratiche colturali possono condizionare la risposta varietale. Con l’intento di approfondire quest’ultimo aspetto, sono stati studiati gli effetti di alcune pratiche colturali sulla qualità del tappeto erboso, la tolleranza al gelo e la durata del periodo di dormienza di alcune poaceae macroterme: Cynodon dactylon, Paspalum vaginatum e Zoysia spp. In particolare, sono stati presi in esame la concimazione azotata autunnale, lo scalping primaverile e l’applicazione invernale di glifosate. Nel periodo 2009-11, sono state condotte tre prove parcellari presso l’azienda agraria sperimentale dell’Università di Padova. Relativamente alla concimazione autunnale, la distribuzione dell’azoto in cinque apporti fino ad ottobre, rispetto alla stessa quantità annua distribuita in tre apporti fino ad agosto, ha consentito un modesto anticipo del rinverdimento di C. dactylon e P. vaginatum. Inoltre, l’apporto di azoto in autunno ha ritardato il disseccamento di C. dactylon. Le diverse modalità di somministrazione non hanno influenzato le caratteristiche morfologiche di stoloni e rizomi ed hanno avuto un effetto limitato sull’accumulo delle sostanze di riserva. L’esecuzione dello scalping a metà marzo su cultivar di C. dactylon e Z. japonica ha consentito un anticipo del rinverdimento fino a 15 giorni. Tuttavia, tale pratica è risultata efficace principalmente per le varietà caratterizzate da un rinverdimento tardivo. Infine, l’applicazione di glifosate a febbraio ha consentito un controllo efficiente delle infestanti autunno-vernine, senza conseguenze negative sul rinverdimento di C. dactylon e Z. matrella o provocando un lieve ritardo in Z. japonica. Da tale studio si evince che la scelta della specie/cultivar condiziona le prestazioni dei tappeti erbosi di macroterme in misura maggiore rispetto alle pratiche gestionali studiate.
Performance of warm season turfgrasses as affected by various management practices in a transition zone environment
RIMI, FILIPPO
2012
Abstract
La gestione dei tappeti erbosi è sempre più spesso soggetta a critiche a causa dell’elevato impiego di risorse naturali, tra le quali soprattutto l’acqua per l’irrigazione. In tal senso, le specie poaceae macroterme sono preferibili rispetto alle microterme. Infatti, in Italia, durante i mesi estivi i fabbisogni irrigui delle specie macroterme possono ridursi dal 20 al 45% rispetto a quelli delle microterme. Le specie macroterme sono entrate nel mercato italiano solo recentemente ed il loro effettivo impiego è ancora molto limitato, a causa del lungo periodo di dormienza invernale (fino a cinque mesi) durante il quale ingialliscono. La scelta della specie/cultivar è determinante, giacché in commercio vi sono materiali con caratteristiche molto eterogenee. Sebbene la scelta della cultivar sia importante, anche le pratiche colturali possono condizionare la risposta varietale. Con l’intento di approfondire quest’ultimo aspetto, sono stati studiati gli effetti di alcune pratiche colturali sulla qualità del tappeto erboso, la tolleranza al gelo e la durata del periodo di dormienza di alcune poaceae macroterme: Cynodon dactylon, Paspalum vaginatum e Zoysia spp. In particolare, sono stati presi in esame la concimazione azotata autunnale, lo scalping primaverile e l’applicazione invernale di glifosate. Nel periodo 2009-11, sono state condotte tre prove parcellari presso l’azienda agraria sperimentale dell’Università di Padova. Relativamente alla concimazione autunnale, la distribuzione dell’azoto in cinque apporti fino ad ottobre, rispetto alla stessa quantità annua distribuita in tre apporti fino ad agosto, ha consentito un modesto anticipo del rinverdimento di C. dactylon e P. vaginatum. Inoltre, l’apporto di azoto in autunno ha ritardato il disseccamento di C. dactylon. Le diverse modalità di somministrazione non hanno influenzato le caratteristiche morfologiche di stoloni e rizomi ed hanno avuto un effetto limitato sull’accumulo delle sostanze di riserva. L’esecuzione dello scalping a metà marzo su cultivar di C. dactylon e Z. japonica ha consentito un anticipo del rinverdimento fino a 15 giorni. Tuttavia, tale pratica è risultata efficace principalmente per le varietà caratterizzate da un rinverdimento tardivo. Infine, l’applicazione di glifosate a febbraio ha consentito un controllo efficiente delle infestanti autunno-vernine, senza conseguenze negative sul rinverdimento di C. dactylon e Z. matrella o provocando un lieve ritardo in Z. japonica. Da tale studio si evince che la scelta della specie/cultivar condiziona le prestazioni dei tappeti erbosi di macroterme in misura maggiore rispetto alle pratiche gestionali studiate.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/126328
URN:NBN:IT:UNIPD-126328