Esposizione riassuntiva Nel saggio interpretativo intitolato “Rediscovering Hannah Arendt”, che accompagna la traduzione inglese della tesi di dottorato della Arendt, risalente a metàanni sessanta, intitolata Love and Saint Augustine, e pubblicata nel 1996 a Chicago, ma originariamente scritta a fine anni 20 del secolo scorso, Joanna Vecchierelli Scott e Judith Chelius Stark fanno qualche provocante affermazione: “Senza lo storico e concettuale contesto della dissertazione, Der Liebesbegriff bei Augustin, il pensiero della Arendt non può essere completamente e autenticamente appropriato. La dissertazione e´importante non semplicemente come prodotto storico del suo pre-politico passato tedesco ma specialmente come concomitante, se non direttamente esplicativo, aspetto del suo pensiero in America”. Su questa strada, loro presentano la dissertazione della Arendt come la chiave interpretativa rilevante del suo lavoro maturo. Molti recensori dell´edizione della dissertazione di Scott e Stark provano una certa titubanza e dividono il loro entusiasmo. Inoltre, bisogna essere consapevoli del fatto che la loro ipotesi effettivamente implica che le persone che non hanno familiarità con la dissertazione della Arendt non possono completamente comprendere il suo pensiero, che, infatti, vorrebbe molti sottintesi. Sebbene riteniamo essere presente nel saggio un´eccessiva enfasi, Scott e Stark hanno il merito di aver sollevato una questione di non poco interesse: “Qual e´,veramente, la rilevanza della dissertazione di dottorato di Hannah Arendt? Può essere la chiave con la quale aprire nuove soluzioni nel pensiero della Arendt? e ancora, esso ha realmente meritato il ruolo marginale che in effetti le è stato assegnato negli studi sugli scritti della Arendt? In questo lavoro, si dimostrerà che l´esame del Der Liebesbegriff e´utile, benché noi dobbiamo concedere che il lavoro maturo della Arendt può essere inteso anche senza la lettura della dissertazione. Se ci sono temi che sono presenti nei suoi scritti dall´inizio alla fine, questi meritano di essere messi in rilievo. Cosi´, un attento esame della sua dissertazione potrà essere di aiuto alla comprensione del suo pensiero. Una corretta enfasi ci aiuterà a vedere il lavoro della Arendt come completo e nella luce opportuna. Questo è l´obiettivo con cui intendiamo analizzare la teoria dell azione, le sue considerazioni morali e il giudizio a esso connesso, perlustrando alcuni elementi fondamentali del suo pensiero che sono già presenti nel suo giovanile pensiero e che sono, a nostro avviso, particolarmente rilevanti. Si può fare sicuramente la generale affermazione che nella dissertazione della Arendt, molte delle sue idee più tarde sono già presenti in una forma embrionale. A evidenziare ciò che queste idee sono in particolare sarà questo il compito della nostra analisi. Che ci sia veramente una qualche continuità tra la dissertazione e il suo pensiero maturo e´già suggerito dal fatto che Agostino prepara la cornice tematica dell´intero lavoro arendtiano. La pensatrice inizia la sua carriera accademica con la dissertazione su Agostino e conclude il suo impegnativo lavoro filosofico, The Life of the Mind, in cui Agostino gioca ancora un ruolo centrale. Propriamente, la seconda parte e l´ultimo paragrafo scritto dalla Arendt, nei suoi ultimi giorni di vita, contengono ancora citazioni tratte dall´ipponate. Così , Remo Bodei è molto acuto quando non solo indica, quale attento lettore della Arendt dovrebbe notare ma anche i punti del suo significato simbolico di questo fatto: “Agostino era l’esclusivo oggetto del primo libro della Arendt, e esso compare in molti luoghi del suo ultimo, che lei termina qualche anno prima della morte. Il periodo della riflessione è così simbolicamente ricondotto sotto il segno di Agostino”(citazione tratta dal suo saggio e contenuto in La pluralità irrappresentabile, a cura di R. Esposito, Urbino, 1987). La maggiore questione sollevata dal Der Liebesbegriff beim Augustin e´come per il credente cristiano che ama Dio e ha posto la sua mente e il suo cuore nel cielo può amare il suo prossimo, che si trova nel mondo terreno. Fondamentalemte, questa è una domanda filosofica nella quale le condizioni per la possibilità della coesistenza – o anche interdipendenza- dell´amore di Dio e dell´amore del prossimo in Agostino. Se perciò , vogliamo esaminare l´estensione che hanno i principi del pensiero della Arendt matura sono già presenti nel suo libro su Agostino, dobbiamo circoscrivere e accertare gli aspetti del suo patrimonio intellettuale. Gli aspetti sui quali il Der Liebesbegriff dovrebbe essere orientato sono le riflessioni sull´azione, sull´etica e sulla capacità di giudicare ad esso strettamente connesso. Quando noi implichiamo che lo sviluppo di alcuni elementi come la teoria dell´azione o del pensiero morale, noi siamo consapevoli che esse non sono affermazioni inconsistenti. Perciò e´indispensabile fare qualche limitazione. Mentre e´chiaro che l´”azione”gioca un ruolo molto importante nel pensiero della Arendt, e´anche chiaro che lei non sviluppa in modo forte e fermo le definizioni entro cui comprenderle. Come giustamente rileva Dean Hammer: “I termini più centrali della sua affermazione sono scarse, le definizioni poco chiare perché esse derivano il loro significato dalla incertezza e varietà degli affari umani. Lei non formalizza ´teorie e concetti´ma cerca di identificare l´incerto, tremolante, e spesso debole luce che illumina i concetti che sono stati persi”. Nondimeno parlare delle riflessioni della Arendt sull´azione come teoria dell´azione sarebbe impossibile solo se si ha una ristretta idea di teoria, pensare a esso come a un rigoroso sistema chiuso di pensiero. Ma nella nostra opinione e´possibile comprendere la “teoria” anche come a una riduzione a sistema aperto di pensiero, che accade, per esempio, già noi facciamo la distinzione ed esso in quanto tale non sarà più straniero alla mente della Arendt. Il presente lavoro avanzerà seguendo questa successione: Si mostrerà come l´idea matura dell´azione, dell´etica e del giudizio siano in stretta relazione con il suo giovanile lavoro; si analizzerà la teoria dell´azione, così come essa è presente in The Human Condition. Vita Activa; sarà esaminata la sua principale idea dell´etica connessa con il giudizio, così come noi la possiamo trovare in The Life of the Mind.

Dall'amore del prossimo all'amore del mondo in Hannah Arendt. Tentativo di ricostruzione

Sonia, Nocerino
2010

Abstract

Esposizione riassuntiva Nel saggio interpretativo intitolato “Rediscovering Hannah Arendt”, che accompagna la traduzione inglese della tesi di dottorato della Arendt, risalente a metàanni sessanta, intitolata Love and Saint Augustine, e pubblicata nel 1996 a Chicago, ma originariamente scritta a fine anni 20 del secolo scorso, Joanna Vecchierelli Scott e Judith Chelius Stark fanno qualche provocante affermazione: “Senza lo storico e concettuale contesto della dissertazione, Der Liebesbegriff bei Augustin, il pensiero della Arendt non può essere completamente e autenticamente appropriato. La dissertazione e´importante non semplicemente come prodotto storico del suo pre-politico passato tedesco ma specialmente come concomitante, se non direttamente esplicativo, aspetto del suo pensiero in America”. Su questa strada, loro presentano la dissertazione della Arendt come la chiave interpretativa rilevante del suo lavoro maturo. Molti recensori dell´edizione della dissertazione di Scott e Stark provano una certa titubanza e dividono il loro entusiasmo. Inoltre, bisogna essere consapevoli del fatto che la loro ipotesi effettivamente implica che le persone che non hanno familiarità con la dissertazione della Arendt non possono completamente comprendere il suo pensiero, che, infatti, vorrebbe molti sottintesi. Sebbene riteniamo essere presente nel saggio un´eccessiva enfasi, Scott e Stark hanno il merito di aver sollevato una questione di non poco interesse: “Qual e´,veramente, la rilevanza della dissertazione di dottorato di Hannah Arendt? Può essere la chiave con la quale aprire nuove soluzioni nel pensiero della Arendt? e ancora, esso ha realmente meritato il ruolo marginale che in effetti le è stato assegnato negli studi sugli scritti della Arendt? In questo lavoro, si dimostrerà che l´esame del Der Liebesbegriff e´utile, benché noi dobbiamo concedere che il lavoro maturo della Arendt può essere inteso anche senza la lettura della dissertazione. Se ci sono temi che sono presenti nei suoi scritti dall´inizio alla fine, questi meritano di essere messi in rilievo. Cosi´, un attento esame della sua dissertazione potrà essere di aiuto alla comprensione del suo pensiero. Una corretta enfasi ci aiuterà a vedere il lavoro della Arendt come completo e nella luce opportuna. Questo è l´obiettivo con cui intendiamo analizzare la teoria dell azione, le sue considerazioni morali e il giudizio a esso connesso, perlustrando alcuni elementi fondamentali del suo pensiero che sono già presenti nel suo giovanile pensiero e che sono, a nostro avviso, particolarmente rilevanti. Si può fare sicuramente la generale affermazione che nella dissertazione della Arendt, molte delle sue idee più tarde sono già presenti in una forma embrionale. A evidenziare ciò che queste idee sono in particolare sarà questo il compito della nostra analisi. Che ci sia veramente una qualche continuità tra la dissertazione e il suo pensiero maturo e´già suggerito dal fatto che Agostino prepara la cornice tematica dell´intero lavoro arendtiano. La pensatrice inizia la sua carriera accademica con la dissertazione su Agostino e conclude il suo impegnativo lavoro filosofico, The Life of the Mind, in cui Agostino gioca ancora un ruolo centrale. Propriamente, la seconda parte e l´ultimo paragrafo scritto dalla Arendt, nei suoi ultimi giorni di vita, contengono ancora citazioni tratte dall´ipponate. Così , Remo Bodei è molto acuto quando non solo indica, quale attento lettore della Arendt dovrebbe notare ma anche i punti del suo significato simbolico di questo fatto: “Agostino era l’esclusivo oggetto del primo libro della Arendt, e esso compare in molti luoghi del suo ultimo, che lei termina qualche anno prima della morte. Il periodo della riflessione è così simbolicamente ricondotto sotto il segno di Agostino”(citazione tratta dal suo saggio e contenuto in La pluralità irrappresentabile, a cura di R. Esposito, Urbino, 1987). La maggiore questione sollevata dal Der Liebesbegriff beim Augustin e´come per il credente cristiano che ama Dio e ha posto la sua mente e il suo cuore nel cielo può amare il suo prossimo, che si trova nel mondo terreno. Fondamentalemte, questa è una domanda filosofica nella quale le condizioni per la possibilità della coesistenza – o anche interdipendenza- dell´amore di Dio e dell´amore del prossimo in Agostino. Se perciò , vogliamo esaminare l´estensione che hanno i principi del pensiero della Arendt matura sono già presenti nel suo libro su Agostino, dobbiamo circoscrivere e accertare gli aspetti del suo patrimonio intellettuale. Gli aspetti sui quali il Der Liebesbegriff dovrebbe essere orientato sono le riflessioni sull´azione, sull´etica e sulla capacità di giudicare ad esso strettamente connesso. Quando noi implichiamo che lo sviluppo di alcuni elementi come la teoria dell´azione o del pensiero morale, noi siamo consapevoli che esse non sono affermazioni inconsistenti. Perciò e´indispensabile fare qualche limitazione. Mentre e´chiaro che l´”azione”gioca un ruolo molto importante nel pensiero della Arendt, e´anche chiaro che lei non sviluppa in modo forte e fermo le definizioni entro cui comprenderle. Come giustamente rileva Dean Hammer: “I termini più centrali della sua affermazione sono scarse, le definizioni poco chiare perché esse derivano il loro significato dalla incertezza e varietà degli affari umani. Lei non formalizza ´teorie e concetti´ma cerca di identificare l´incerto, tremolante, e spesso debole luce che illumina i concetti che sono stati persi”. Nondimeno parlare delle riflessioni della Arendt sull´azione come teoria dell´azione sarebbe impossibile solo se si ha una ristretta idea di teoria, pensare a esso come a un rigoroso sistema chiuso di pensiero. Ma nella nostra opinione e´possibile comprendere la “teoria” anche come a una riduzione a sistema aperto di pensiero, che accade, per esempio, già noi facciamo la distinzione ed esso in quanto tale non sarà più straniero alla mente della Arendt. Il presente lavoro avanzerà seguendo questa successione: Si mostrerà come l´idea matura dell´azione, dell´etica e del giudizio siano in stretta relazione con il suo giovanile lavoro; si analizzerà la teoria dell´azione, così come essa è presente in The Human Condition. Vita Activa; sarà esaminata la sua principale idea dell´etica connessa con il giudizio, così come noi la possiamo trovare in The Life of the Mind.
2010
Italiano
AMORE IN HANNAH ARENDT
Università degli studi di Padova
281
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/126373
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-126373