Questo lavoro di tesi presenta l’edizione e lo studio di un corpus epistolare di 1035 tra lettere, biglietti, cartoline e telegrammi, attestante la corrispondenza tra Franco Fortini e 41 collaboratori della casa editrice Einaudi. Alle 889 lettere inedite di e a Fortini conservate nell’Archivio storico della casa editrice a Torino si aggiungono quelle tra Fortini e i corrispondenti einaudiani conservate nell’Archivio Fortini della Biblioteca Umanistica dell’Università di Siena, nel Centro Apice dell’Università di Milano (Fondo Vittorini) e nell’Archivio del Centro Gozzano-Pavese dell’Università di Torino (Fondo Pavese). Per ogni lettera si forniscono: la descrizione di tutti i relativi testimoni, congetture per l’ordinamento cronologico, per i mittenti e (più raramente) i destinatari, la trascrizione integrale con note per le varianti e gli errori più significativi. Per le prime 315 lettere (che interessano gli anni 1942-1956) si è allestito un commento, che attinge informazioni anche dai carteggi fortiniani conservati in altri archivi, come l’Archivio Svizzero di Letteratura di Berna e l’Archivio del Novecento della “Sapienza”. A un capitolo intoduttivo e a tre tabelle riassuntive dei dati epistolari (per anno, corrispondente e istututo conservatore), seguono un primo capitolo di ricostruzione storico-critica che approfondisce gli anni 1942-1956, e un secondo che ripercorre più sinteticamente quelli successivi fino al 1993, evidenziando la cesura del 1963 con un paragrafo sull‘inizio della carriera scolastica e sul rapporto Fortini-Mondadori. Il contributo di Fortini all’Einaudi è improntato da linee guida immutate nell’alternarsi di maggiore sintonia o divergenza ideologica. Fedeli allo spirito che animò «Il Politecnico» e coerenti con la sua militanza critica, tali istanze sono: la trasformazione radicale delle strutture socio-culturali vigenti; la riflessione sulla storia recente in prospettiva marxista; l’identificazione delle generazioni future come destinatarie di un messaggio etico e politico; la messa a punto di strumenti conoscitivi autoctoni fruibili da un vasto pubblico (pensiamo al Fortini antologista ed enciclopedista); il costante aggiornamento sulla produzione letteraria di altre culture e il confronto con le correnti critiche internazionali per uscire dal provincialismo; lo sconfinamento da un sapere solo umanistico con l‘apporto delle discipline scientifiche; la vocazione a un sapere antidogmatico, enciclopedico, democratico e capace di sintesi storica, in lotta con erudizione e settorialità delle conoscenze tipici della società neocapitalista. Casa Einaudi incarnò l’ideale fortiniano di casa editrice democratica specialmente negli anni del «Politecnico», e dopo il “disgelo”, quando Fortini teorizzò i compiti di una casa editrice di cultura nella situazione italiana. Tra ’59 e ’62 Fortini diresse la “Piccola biblioteca Einaudi” (incarico che non ricoprì per altre case editrici), e a metà anni Settanta progettò di ristampare presso l‘editore tutta la sua opera edita e inedita (progetto fallito per la crisi economica del 1983).

FRANCO FORTINI E CASA EINAUDI ATTRAVERSO LE LETTERE EDIZIONE E STUDIO

2020

Abstract

Questo lavoro di tesi presenta l’edizione e lo studio di un corpus epistolare di 1035 tra lettere, biglietti, cartoline e telegrammi, attestante la corrispondenza tra Franco Fortini e 41 collaboratori della casa editrice Einaudi. Alle 889 lettere inedite di e a Fortini conservate nell’Archivio storico della casa editrice a Torino si aggiungono quelle tra Fortini e i corrispondenti einaudiani conservate nell’Archivio Fortini della Biblioteca Umanistica dell’Università di Siena, nel Centro Apice dell’Università di Milano (Fondo Vittorini) e nell’Archivio del Centro Gozzano-Pavese dell’Università di Torino (Fondo Pavese). Per ogni lettera si forniscono: la descrizione di tutti i relativi testimoni, congetture per l’ordinamento cronologico, per i mittenti e (più raramente) i destinatari, la trascrizione integrale con note per le varianti e gli errori più significativi. Per le prime 315 lettere (che interessano gli anni 1942-1956) si è allestito un commento, che attinge informazioni anche dai carteggi fortiniani conservati in altri archivi, come l’Archivio Svizzero di Letteratura di Berna e l’Archivio del Novecento della “Sapienza”. A un capitolo intoduttivo e a tre tabelle riassuntive dei dati epistolari (per anno, corrispondente e istututo conservatore), seguono un primo capitolo di ricostruzione storico-critica che approfondisce gli anni 1942-1956, e un secondo che ripercorre più sinteticamente quelli successivi fino al 1993, evidenziando la cesura del 1963 con un paragrafo sull‘inizio della carriera scolastica e sul rapporto Fortini-Mondadori. Il contributo di Fortini all’Einaudi è improntato da linee guida immutate nell’alternarsi di maggiore sintonia o divergenza ideologica. Fedeli allo spirito che animò «Il Politecnico» e coerenti con la sua militanza critica, tali istanze sono: la trasformazione radicale delle strutture socio-culturali vigenti; la riflessione sulla storia recente in prospettiva marxista; l’identificazione delle generazioni future come destinatarie di un messaggio etico e politico; la messa a punto di strumenti conoscitivi autoctoni fruibili da un vasto pubblico (pensiamo al Fortini antologista ed enciclopedista); il costante aggiornamento sulla produzione letteraria di altre culture e il confronto con le correnti critiche internazionali per uscire dal provincialismo; lo sconfinamento da un sapere solo umanistico con l‘apporto delle discipline scientifiche; la vocazione a un sapere antidogmatico, enciclopedico, democratico e capace di sintesi storica, in lotta con erudizione e settorialità delle conoscenze tipici della società neocapitalista. Casa Einaudi incarnò l’ideale fortiniano di casa editrice democratica specialmente negli anni del «Politecnico», e dopo il “disgelo”, quando Fortini teorizzò i compiti di una casa editrice di cultura nella situazione italiana. Tra ’59 e ’62 Fortini diresse la “Piccola biblioteca Einaudi” (incarico che non ricoprì per altre case editrici), e a metà anni Settanta progettò di ristampare presso l‘editore tutta la sua opera edita e inedita (progetto fallito per la crisi economica del 1983).
2020
Italiano
SCAFFAI, NICCOLO'
Pellini, Pierluigi
Università degli Studi di Siena
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/131582
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNISI-131582