Nella presente tesi sono state condotte analisi geomorfologiche integrando dati terrestri e marini per delineare l'evoluzione geomorfologica dell'area N di Malta dall'Ultimo Massimo Glaciale (LGM) e comprendere la cinematica dei processi attivi lungo le coste, es. le frane. I dati marini comprendono la batimetria ad alta risoluzione e la riflettività acustica del fondale marino posto a E dell'arcipelago maltese e a NO di Malta, acquisiti dal CNR-ISMAR di Bologna e dall'AcquaBioTech Group tra il 2009 e il 2012. Dati derivati da LiDAR hanno permesso di ottenere la batimetria delle aree meno profonde (< 1,5 m) dell'area N di Malta, altrimenti non indagabili. La composizione del fondale marino è stata analizzata tramite analisi tessiturale (TexAn) – sviluppata dall'Università di Bath – della riflettività acustica e ha supportato l'interpretazione geomorfologica effettuata per produrre la carta geomorfologica della piattaforma continentale maltese. I dati terrestri includono le carte geomorfologiche della costa NO di Malta e delle forme costiere di Malta prodotte da Devoto et al. (2012) e Biolchi et al. (2016). Sono stati effettuati rilievi geomorfologici volti a completare le carte geomorfologiche esistenti per l'area N di Malta. Integrando le carte geomorfologiche dei fondali e dell'entroterra dell'area N di Malta, è stata prodotta una carta geomorfologica delle aree emerse e sommerse del settore N di Malta. Siccome durante l'LGM il livello del mare era ca. 130 m al di sotto di quello attuale, i fondali marini fino a quella profondità erano terre emerse modellate da processi subaerei: la carta geomorfologica integrata evidenzia la presenza di forme del paesaggio sia sommerso sia emerso simili tra loro, molto probabilmente attribuibili agli stessi processi. Per verificare tale ipotesi, l'attenzione è stata focalizzata su uno dei processi oggi più attivi ed estesi lungo le coste: le frane costiere che interessano l'area NO di Malta. Sono stati prelevati campioni da scarpate di frana e dai depositi di due siti già monitorati dal 2006 per datare la superficie d'esposizione tramite i nuclidi cosmogenici (36Cl), grazie alla collaborazione con l'Università di Exeter. Il campione più antico risale a 31.5 ±4.0 ka: le frane si sono sviluppate in ambiente subaereo, in una zona collinare lontana dalla paleo-linea di costa. Successivamente, sono stati analizzati i fattori predisponenti tali frane per studiare il ruolo del livello del mare nell'evoluzione delle frane. È stata quindi effettuata un'analisi della suscettibilità da frana della costa NO di Malta utilizzando il modello Weight of Evidence ed valutata la pericolosità da frana. L'analisi dell'evoluzione delle frane e relativi fattori predisponenti ha permesso di supporre qualitativamente la loro futura attività nell'ambito di un cambiamento climatico che prevede per l'area Mediterranea un aumento di temperature, livello del mare e frequenza degli eventi estremi ed una diminuzione delle precipitazioni. Ulteriori modellazioni di tali frane sono necessarie per quantificare l'influenza dei cambiamenti climatici sulla loro cinematica. La tesi si inserisce nei Progetti “Coupling terrestrial and marine datasets for coastal hazard assessment and risk reduction in changing environments” finanziato dall'EUR-OPA Major Hazards Agreement del Consiglio d'Europa e “Coconet" finanziato dal 7° programma quadro. Biolchi S, Furlani S, Devoto S, Gauci R, Castaldini D, Soldati M, 2016 Geomorphological identification, classification and spatial distribution of coastal landforms of Malta (Mediterranean Sea) J Maps,12:1, 87-99. Devoto S, Biolchi S, Bruschi VM, Furlani S, Mantovani M, Piacentini D, Pasuto A, Soldati M, 2012 Geomorphological map of the NW Coast of the Island of Malta (Mediterranean Sea) J Maps, 8:1, 33-40
Integrazione di dati terrestri e marini per analisi geomorfologiche dell'area settentrionale di Malta
2016
Abstract
Nella presente tesi sono state condotte analisi geomorfologiche integrando dati terrestri e marini per delineare l'evoluzione geomorfologica dell'area N di Malta dall'Ultimo Massimo Glaciale (LGM) e comprendere la cinematica dei processi attivi lungo le coste, es. le frane. I dati marini comprendono la batimetria ad alta risoluzione e la riflettività acustica del fondale marino posto a E dell'arcipelago maltese e a NO di Malta, acquisiti dal CNR-ISMAR di Bologna e dall'AcquaBioTech Group tra il 2009 e il 2012. Dati derivati da LiDAR hanno permesso di ottenere la batimetria delle aree meno profonde (< 1,5 m) dell'area N di Malta, altrimenti non indagabili. La composizione del fondale marino è stata analizzata tramite analisi tessiturale (TexAn) – sviluppata dall'Università di Bath – della riflettività acustica e ha supportato l'interpretazione geomorfologica effettuata per produrre la carta geomorfologica della piattaforma continentale maltese. I dati terrestri includono le carte geomorfologiche della costa NO di Malta e delle forme costiere di Malta prodotte da Devoto et al. (2012) e Biolchi et al. (2016). Sono stati effettuati rilievi geomorfologici volti a completare le carte geomorfologiche esistenti per l'area N di Malta. Integrando le carte geomorfologiche dei fondali e dell'entroterra dell'area N di Malta, è stata prodotta una carta geomorfologica delle aree emerse e sommerse del settore N di Malta. Siccome durante l'LGM il livello del mare era ca. 130 m al di sotto di quello attuale, i fondali marini fino a quella profondità erano terre emerse modellate da processi subaerei: la carta geomorfologica integrata evidenzia la presenza di forme del paesaggio sia sommerso sia emerso simili tra loro, molto probabilmente attribuibili agli stessi processi. Per verificare tale ipotesi, l'attenzione è stata focalizzata su uno dei processi oggi più attivi ed estesi lungo le coste: le frane costiere che interessano l'area NO di Malta. Sono stati prelevati campioni da scarpate di frana e dai depositi di due siti già monitorati dal 2006 per datare la superficie d'esposizione tramite i nuclidi cosmogenici (36Cl), grazie alla collaborazione con l'Università di Exeter. Il campione più antico risale a 31.5 ±4.0 ka: le frane si sono sviluppate in ambiente subaereo, in una zona collinare lontana dalla paleo-linea di costa. Successivamente, sono stati analizzati i fattori predisponenti tali frane per studiare il ruolo del livello del mare nell'evoluzione delle frane. È stata quindi effettuata un'analisi della suscettibilità da frana della costa NO di Malta utilizzando il modello Weight of Evidence ed valutata la pericolosità da frana. L'analisi dell'evoluzione delle frane e relativi fattori predisponenti ha permesso di supporre qualitativamente la loro futura attività nell'ambito di un cambiamento climatico che prevede per l'area Mediterranea un aumento di temperature, livello del mare e frequenza degli eventi estremi ed una diminuzione delle precipitazioni. Ulteriori modellazioni di tali frane sono necessarie per quantificare l'influenza dei cambiamenti climatici sulla loro cinematica. La tesi si inserisce nei Progetti “Coupling terrestrial and marine datasets for coastal hazard assessment and risk reduction in changing environments” finanziato dall'EUR-OPA Major Hazards Agreement del Consiglio d'Europa e “Coconet" finanziato dal 7° programma quadro. Biolchi S, Furlani S, Devoto S, Gauci R, Castaldini D, Soldati M, 2016 Geomorphological identification, classification and spatial distribution of coastal landforms of Malta (Mediterranean Sea) J Maps,12:1, 87-99. Devoto S, Biolchi S, Bruschi VM, Furlani S, Mantovani M, Piacentini D, Pasuto A, Soldati M, 2012 Geomorphological map of the NW Coast of the Island of Malta (Mediterranean Sea) J Maps, 8:1, 33-40File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/141314
URN:NBN:IT:UNIMORE-141314