Introduzione. L’endocrinologia rappresenta una disciplina fertile per lo sviluppo di studi traslazionali nell’era post-genomica. La biologia molecolare ha un ruolo nel migliorare le conoscenze sulle dinamiche fisiopatologiche degli assi ormonali e per la diagnosi del cancro. Scopo. Lo studio del ruolo della genetica nella predizione del rischio del cancro alla tiroide e nella diagnosi della patologia. Inoltre, si vogliono indagare aspetti evoluzionistici e fisiopatologici di alcune patologie endocrine (per esempio, policistosi ovarica e tireopatie), partendo dallo studio di fattori genetici. Metodi. Nell’ambito dell’asse ipotalamo-ipofisi-tiroide, è stato indagato il ruolo del gene TRHR nella regolazione della sensibilità centrale alla terapia con levotiroxina, in pazienti trattati a scopo sostitutivo dopo tiroidectomia totale. Per quanto riguarda il ruolo della genetica nella diagnostica del tumore tiroideo, è stata eseguita un’analisi della mutazione BRAF V600E nel liquido di lavaggio di agoaspirati tiroidei ecoguidati (FNAB). Inoltre, è stato condotto uno studio sulle relazioni fenotipo-genotipo della sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), considerando le varianti polimorfiche a singolo nucleotide. Lo stesso approccio in silico è stato applicato al cancro della tiroide, tenendo conto di tutte le varianti polimorfiche associate a questa patologia. Risultati. E’ stata dimostrata un’associazione tra la sensibilità dell’asse ipotalamo-ipofisi-tiroide e varianti alleliche del gene TRHR in pazienti tiroidectomizzati trattati con terapia levotiroxinica. Lo studio della mutazione BRAF V600E negli FNAB ha provato che la metodica utilizzata, high-resolution melting, è una tecnica sensibile, rapida ed economicamente sostenibile, per diagnosticare una predisposizione genetica allo sviluppo di carcinoma papillare della tiroide. Dallo studio in silico dei geni associati a PCOS, sono emerse delle correlazioni fenotipo-genotipo correlate all’etnia. Le differenze fenotipiche sono risultate derivare dalla deriva genetica occorsa durante le antiche migrazioni umane. Infine, è stata dimostrata la possibilità di definire un modello matematico per il rischio di sviluppare cancro alla tiroide, che considera specifici genotipi predisponenti, associati a fattori di rischio, quali obesità ed esposizione allo iodio. Conclusioni. Tutti i risultati sopra elencati sono stati pubblicati in riviste scientifiche internazionali, contribuendo alla crescita del vasto settore degli studi di genetica applicata alla fisiopatologia ed alla diagnosi di patologie endocrine. Tali dati confermano l’importanza della medicina traslazionale e del dialogo tra clinica e laboratorio.

Ruolo dei polimorfismi genetici nella diagnosi dei noduli tiroidei e della fisiopatologia gonadica

2017

Abstract

Introduzione. L’endocrinologia rappresenta una disciplina fertile per lo sviluppo di studi traslazionali nell’era post-genomica. La biologia molecolare ha un ruolo nel migliorare le conoscenze sulle dinamiche fisiopatologiche degli assi ormonali e per la diagnosi del cancro. Scopo. Lo studio del ruolo della genetica nella predizione del rischio del cancro alla tiroide e nella diagnosi della patologia. Inoltre, si vogliono indagare aspetti evoluzionistici e fisiopatologici di alcune patologie endocrine (per esempio, policistosi ovarica e tireopatie), partendo dallo studio di fattori genetici. Metodi. Nell’ambito dell’asse ipotalamo-ipofisi-tiroide, è stato indagato il ruolo del gene TRHR nella regolazione della sensibilità centrale alla terapia con levotiroxina, in pazienti trattati a scopo sostitutivo dopo tiroidectomia totale. Per quanto riguarda il ruolo della genetica nella diagnostica del tumore tiroideo, è stata eseguita un’analisi della mutazione BRAF V600E nel liquido di lavaggio di agoaspirati tiroidei ecoguidati (FNAB). Inoltre, è stato condotto uno studio sulle relazioni fenotipo-genotipo della sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), considerando le varianti polimorfiche a singolo nucleotide. Lo stesso approccio in silico è stato applicato al cancro della tiroide, tenendo conto di tutte le varianti polimorfiche associate a questa patologia. Risultati. E’ stata dimostrata un’associazione tra la sensibilità dell’asse ipotalamo-ipofisi-tiroide e varianti alleliche del gene TRHR in pazienti tiroidectomizzati trattati con terapia levotiroxinica. Lo studio della mutazione BRAF V600E negli FNAB ha provato che la metodica utilizzata, high-resolution melting, è una tecnica sensibile, rapida ed economicamente sostenibile, per diagnosticare una predisposizione genetica allo sviluppo di carcinoma papillare della tiroide. Dallo studio in silico dei geni associati a PCOS, sono emerse delle correlazioni fenotipo-genotipo correlate all’etnia. Le differenze fenotipiche sono risultate derivare dalla deriva genetica occorsa durante le antiche migrazioni umane. Infine, è stata dimostrata la possibilità di definire un modello matematico per il rischio di sviluppare cancro alla tiroide, che considera specifici genotipi predisponenti, associati a fattori di rischio, quali obesità ed esposizione allo iodio. Conclusioni. Tutti i risultati sopra elencati sono stati pubblicati in riviste scientifiche internazionali, contribuendo alla crescita del vasto settore degli studi di genetica applicata alla fisiopatologia ed alla diagnosi di patologie endocrine. Tali dati confermano l’importanza della medicina traslazionale e del dialogo tra clinica e laboratorio.
27-mar-2017
Italiano
MED/13
BIAGINI GIUSEPPE
SIMONI MANUELA
ROCHIRA VINCENZO
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
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Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIMORE-143025