Introduzione. Invecchiamento e malattie croniche determinano un aumentato rischio di morbosità, come le cadute, e mortalità. La dinapenia, ridotta forza muscolare, è stata associata ad un maggior rischio di eventi avversi. L’Hand Grip (HG) è spesso utilizzato come indicatore della forza muscolare dell’organismo. Il primo scopo è indagare: a) la prevalenza di dinapenia in una popolazione anziana residente a domicilio; b) l’incidenza di cadute e fratture in 1 anno di follow-up; c) i fattori correlati a dinapenia, cadute e fratture. Spesso gli anziani muoiono a seguito di gravi patologie croniche e con bisogni complessi. Le cure palliative sono finalizzate a migliorare la qualità di vita di pazienti e famiglie che devono affrontare i problemi legati a malattie ad elevata mortalità. Considerato il crescente numero di anziani che muoiono in ospedale, le cure palliative devono essere offerte e migliorate anche in questo setting. Il secondo scopo è valutare la qualità delle cure offerte da un Nucleo ospedaliero di Cure Palliative Geriatriche (CPG). Pazienti e metodi. Il primo studio ha arruolato 278 soggetti ultra 65enni, residenti al domicilio, deambulanti autonomamente e senza deficit cognitivo noto. Essi sono stati sottoposti ad una valutazione multidimensionale geriatrica e ad un follow-up di 1 anno per registrare eventuali cadute e/o fratture. E’ stata diagnosticata la dinapenia per valori di HG <30 kg per i maschi e <20 kg per le femmine. Il secondo studio ha arruolato i primi 156 pazienti geriatrici ammessi al nuovo Nucleo ospedaliero CPG di Modena, lì trasferiti da altri reparti ospedalieri dopo aver posto diagnosi di terminalità. Nel Nucleo di CPG una equipe multidisciplinare ha preso in carico pazienti e famigliari. Le cure tradizionali del primo reparto sono state confrontate con le successive CPG. Risultati. Nel primo studio la prevalenza di dinapenia era del 34%, l’età media 76±6 anni (63% femmine) e la prevalenza di diabete, pregresso ictus, Morbo di Parkinson erano rispettivamente 14%, 18% e 22%. Durante il follow-up, l’incidenza di cadute e fratture é risultata rispettivamente 53% e 11%. All’analisi multivariata età avanzata, scarsa autosufficienza, diabete e fratture sono emersi predittori indipendenti di dinapenia. Elevata comorbilità, Morbo di Parkinson, decadimento cognitivo e assenza di ictus sono risultati predittori indipendenti di caduta. La dinapenia era l’unico predittore indipendente di frattura. Nel secondo studio i pazienti (83±8 anni, 53% maschi) erano più frequentemente affetti dalle seguenti malattie croniche in fase terminale: ictus 31%, demenza 19%, neoplasia 19%, insufficienza respiratoria cronica 10%. La degenza nel Nucleo GPG era 7,0±8,6 giorni. Solo il 6% dei casi è stato dimesso. Rispetto alle cure tradizionali, nelle CGP le procedure diagnostico-terapeutiche erano significativamente meno numerose; al contrario l’uso di farmaci sintomatici era maggiore. Un periodico monitoraggio dei sintomi ne consentiva un miglior controllo. Gli interventi di un team multiprofessionale hanno offerto anche un approccio non farmacologico. In particolare, il ruolo della psicologa è stato cruciale per supportare pazienti, famiglie e sanitari. Conclusioni. Il primo studio conferma le conseguenze potenzialmente invalidanti delle cadute, data l’alta incidenza di fratture post-traumatiche. Età avanzata, disabilità, elevata comorbilità, dinapenia, declino cognitivo, diabete and Morbo di Parkinson comportano un maggior rischio di cadute e fratture. Il test dell’HG andrebbe considerato nello screening per il rischio di frattura. Il secondo studio dimostra l’efficacia delle cure offerte dal Nucleo CPG in termini di miglior qualità di vita per i pazienti e le loro famiglie. Questo modello di cura merita di essere potenziato e diffuso.
Diversità di approccio a differenti fenotipi di anziani: “Prevenzione delle cadute per anziani autosufficienti: il ruolo dell’Hand Grip test” e “Cure Palliative per anziani fragili in fase di terminalità: esperienza pilota di un Nucleo ospedaliero di Cure Palliative Geriatriche”.
2019
Abstract
Introduzione. Invecchiamento e malattie croniche determinano un aumentato rischio di morbosità, come le cadute, e mortalità. La dinapenia, ridotta forza muscolare, è stata associata ad un maggior rischio di eventi avversi. L’Hand Grip (HG) è spesso utilizzato come indicatore della forza muscolare dell’organismo. Il primo scopo è indagare: a) la prevalenza di dinapenia in una popolazione anziana residente a domicilio; b) l’incidenza di cadute e fratture in 1 anno di follow-up; c) i fattori correlati a dinapenia, cadute e fratture. Spesso gli anziani muoiono a seguito di gravi patologie croniche e con bisogni complessi. Le cure palliative sono finalizzate a migliorare la qualità di vita di pazienti e famiglie che devono affrontare i problemi legati a malattie ad elevata mortalità. Considerato il crescente numero di anziani che muoiono in ospedale, le cure palliative devono essere offerte e migliorate anche in questo setting. Il secondo scopo è valutare la qualità delle cure offerte da un Nucleo ospedaliero di Cure Palliative Geriatriche (CPG). Pazienti e metodi. Il primo studio ha arruolato 278 soggetti ultra 65enni, residenti al domicilio, deambulanti autonomamente e senza deficit cognitivo noto. Essi sono stati sottoposti ad una valutazione multidimensionale geriatrica e ad un follow-up di 1 anno per registrare eventuali cadute e/o fratture. E’ stata diagnosticata la dinapenia per valori di HG <30 kg per i maschi e <20 kg per le femmine. Il secondo studio ha arruolato i primi 156 pazienti geriatrici ammessi al nuovo Nucleo ospedaliero CPG di Modena, lì trasferiti da altri reparti ospedalieri dopo aver posto diagnosi di terminalità. Nel Nucleo di CPG una equipe multidisciplinare ha preso in carico pazienti e famigliari. Le cure tradizionali del primo reparto sono state confrontate con le successive CPG. Risultati. Nel primo studio la prevalenza di dinapenia era del 34%, l’età media 76±6 anni (63% femmine) e la prevalenza di diabete, pregresso ictus, Morbo di Parkinson erano rispettivamente 14%, 18% e 22%. Durante il follow-up, l’incidenza di cadute e fratture é risultata rispettivamente 53% e 11%. All’analisi multivariata età avanzata, scarsa autosufficienza, diabete e fratture sono emersi predittori indipendenti di dinapenia. Elevata comorbilità, Morbo di Parkinson, decadimento cognitivo e assenza di ictus sono risultati predittori indipendenti di caduta. La dinapenia era l’unico predittore indipendente di frattura. Nel secondo studio i pazienti (83±8 anni, 53% maschi) erano più frequentemente affetti dalle seguenti malattie croniche in fase terminale: ictus 31%, demenza 19%, neoplasia 19%, insufficienza respiratoria cronica 10%. La degenza nel Nucleo GPG era 7,0±8,6 giorni. Solo il 6% dei casi è stato dimesso. Rispetto alle cure tradizionali, nelle CGP le procedure diagnostico-terapeutiche erano significativamente meno numerose; al contrario l’uso di farmaci sintomatici era maggiore. Un periodico monitoraggio dei sintomi ne consentiva un miglior controllo. Gli interventi di un team multiprofessionale hanno offerto anche un approccio non farmacologico. In particolare, il ruolo della psicologa è stato cruciale per supportare pazienti, famiglie e sanitari. Conclusioni. Il primo studio conferma le conseguenze potenzialmente invalidanti delle cadute, data l’alta incidenza di fratture post-traumatiche. Età avanzata, disabilità, elevata comorbilità, dinapenia, declino cognitivo, diabete and Morbo di Parkinson comportano un maggior rischio di cadute e fratture. Il test dell’HG andrebbe considerato nello screening per il rischio di frattura. Il secondo studio dimostra l’efficacia delle cure offerte dal Nucleo CPG in termini di miglior qualità di vita per i pazienti e le loro famiglie. Questo modello di cura merita di essere potenziato e diffuso.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/147991
URN:NBN:IT:UNIMORE-147991