A fronte del rischio di un "abuso" dell'espressione "criminalità organizzata" nella politica criminale italiana ed europea, la tesi propone una riflessione sulla definizione di criminalità organizzata, scientifica e normativa, allo scopo di favorire l'elaborazione di interventi politico-criminali razionali. L'indagine prende le mosse dalle seguenti premesse: da un lato, la priorità logica della conoscenza scientifica – soprattutto empirica – dei fenomeni rispetto all’elaborazione della relativa definizione legale e degli interventi di contrasto; dall’altro, l’impossibilità di prescindere dalla definizione del disvalore e delle modalità di offesa dei fenomeni criminali nell’ambito di una valutazione di razionalità strumentale e proporzionalità degli interventi politico-criminali ad essi rivolti. La riflessione sulla definizione di criminalità organizzata è svolta lungo due linee di ricerca. Da una parte, la valorizzazione degli studi criminologici sul fenomeno della criminalità organizzata. Dall’altra, la valutazione, alla stregua dei principi di razionalità e proporzionalità, di uno strumento di politica criminale particolarmente significativo rispetto alla lotta alla criminalità organizzata: l’ablazione patrimoniale mediante confisca allargata. Duplice è anche l’ambito dell’indagine: nazionale ed europeo. Adottando una prospettiva di razionalità politico criminale, l’analisi utilizza come parametro di valutazione il principio di razionalità e, specificamente, il corollario del canone di proporzionalità. Quest’ultimo, inteso nell'accezione di canone dell'intervento pubblico in generale - e quindi distinto dalla proporzionalità sanzionatoria strettamente penalistica - oltre a risultare applicabile tanto nel diritto interno quanto in quello europeo, si pone come parametro di legittimità "privilegiato" di quegli interventi politico-criminali, come la confisca allargata, la cui qualificazione in termini di sanzione penale è controversa. L'indagine si sforza, infine, di addivenire a proposte concrete con riguardo tanto all'introduzione di nuove fattispecie di criminalità organizzata, quanto al ripensamento della confisca allargata, alla luce dei mutamenti che hanno interessato la misura nel tempo "attenuando" il suo rapporto privilegiato con la criminalità organizzata. The dissertation proposes a reflection on the scientific and legal definition of organised crime under the perspective of the rationality of criminal policy interventions, in both Italian and EU law. The analysis is based on two lines of research: on the one hand, the study of criminological theories; on the other, the evaluation of a specific criminal measure traditionally targeting organised crime: the confiscation of illegal proceeds applied according to an extended scheme, whether based on a criminal conviction or not. The analysis uses the principles of rationality and proportionality as the benchmarks for the evaluation of the legal interventions. The choice of the principle of proportionality addresses the need to adopt a valid yardstick for both Italian and EU law, as well as for both criminal and non-criminal interventions, since the qualification as a penalty of extended confiscation seems ruled out by both legislator and courts.
La definizione di criminalità organizzata nella politica criminale italiana ed europea. La prospettiva del rapporto tra criminalità organizzata e confisca allargata. The definition of organized crime in the Italian and European criminal policy. The perspective of the relationship between organized crime and extended confiscation
2017
Abstract
A fronte del rischio di un "abuso" dell'espressione "criminalità organizzata" nella politica criminale italiana ed europea, la tesi propone una riflessione sulla definizione di criminalità organizzata, scientifica e normativa, allo scopo di favorire l'elaborazione di interventi politico-criminali razionali. L'indagine prende le mosse dalle seguenti premesse: da un lato, la priorità logica della conoscenza scientifica – soprattutto empirica – dei fenomeni rispetto all’elaborazione della relativa definizione legale e degli interventi di contrasto; dall’altro, l’impossibilità di prescindere dalla definizione del disvalore e delle modalità di offesa dei fenomeni criminali nell’ambito di una valutazione di razionalità strumentale e proporzionalità degli interventi politico-criminali ad essi rivolti. La riflessione sulla definizione di criminalità organizzata è svolta lungo due linee di ricerca. Da una parte, la valorizzazione degli studi criminologici sul fenomeno della criminalità organizzata. Dall’altra, la valutazione, alla stregua dei principi di razionalità e proporzionalità, di uno strumento di politica criminale particolarmente significativo rispetto alla lotta alla criminalità organizzata: l’ablazione patrimoniale mediante confisca allargata. Duplice è anche l’ambito dell’indagine: nazionale ed europeo. Adottando una prospettiva di razionalità politico criminale, l’analisi utilizza come parametro di valutazione il principio di razionalità e, specificamente, il corollario del canone di proporzionalità. Quest’ultimo, inteso nell'accezione di canone dell'intervento pubblico in generale - e quindi distinto dalla proporzionalità sanzionatoria strettamente penalistica - oltre a risultare applicabile tanto nel diritto interno quanto in quello europeo, si pone come parametro di legittimità "privilegiato" di quegli interventi politico-criminali, come la confisca allargata, la cui qualificazione in termini di sanzione penale è controversa. L'indagine si sforza, infine, di addivenire a proposte concrete con riguardo tanto all'introduzione di nuove fattispecie di criminalità organizzata, quanto al ripensamento della confisca allargata, alla luce dei mutamenti che hanno interessato la misura nel tempo "attenuando" il suo rapporto privilegiato con la criminalità organizzata. The dissertation proposes a reflection on the scientific and legal definition of organised crime under the perspective of the rationality of criminal policy interventions, in both Italian and EU law. The analysis is based on two lines of research: on the one hand, the study of criminological theories; on the other, the evaluation of a specific criminal measure traditionally targeting organised crime: the confiscation of illegal proceeds applied according to an extended scheme, whether based on a criminal conviction or not. The analysis uses the principles of rationality and proportionality as the benchmarks for the evaluation of the legal interventions. The choice of the principle of proportionality addresses the need to adopt a valid yardstick for both Italian and EU law, as well as for both criminal and non-criminal interventions, since the qualification as a penalty of extended confiscation seems ruled out by both legislator and courts.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/148158
URN:NBN:IT:SSSUP-148158