Il contrasto alla corruzione è oggetto, da sempre, di interventi legislativi e sterzate, più o meno brusche, nella ricerca di un adeguato equilibrio tra prevenzione e repressione. In questo contesto si colloca la legge 9 gennaio 2019, n. 3, nota nel dibattito pubblico come “legge Spazzacorrotti”, che ha consacrato un “doppio binario”, non dissimile da quello originariamente previsto per i delitti di criminalità organizzata, per i più gravi reati contro la pubblica amministrazione, modificando, talvolta profondamente, istituti consolidati e compiendo scelte molto nette e impegnative sul versante delle attività e degli strumenti di investigazione da impiegare per la scoperta di fatti di corruzione. Il presente contributo si propone, quindi, di analizzare le novità introdotte, prestando attenzione alle disposizioni concernenti, ad esempio, le intercettazioni per mezzo di captatore informatico, il patteggiamento, la riabilitazione, l’esecuzione della pena – dando anche conto della recentissima sentenza della Corte costituzionale n. 32/2020 –, la nuova misura cautelare interdittiva, l’inedita causa di non punibilità per il corrotto e il corruttore, nonché la nuova forma di collaborazione per l’ente imputato, interrogandosi sulla legittimità e sull’efficacia di un (nuovo) regime processuale speciale.
Gli aspetti processuali della legge c.d. "Spazzacorrotti". L'ennesimo doppio binario.
2020
Abstract
Il contrasto alla corruzione è oggetto, da sempre, di interventi legislativi e sterzate, più o meno brusche, nella ricerca di un adeguato equilibrio tra prevenzione e repressione. In questo contesto si colloca la legge 9 gennaio 2019, n. 3, nota nel dibattito pubblico come “legge Spazzacorrotti”, che ha consacrato un “doppio binario”, non dissimile da quello originariamente previsto per i delitti di criminalità organizzata, per i più gravi reati contro la pubblica amministrazione, modificando, talvolta profondamente, istituti consolidati e compiendo scelte molto nette e impegnative sul versante delle attività e degli strumenti di investigazione da impiegare per la scoperta di fatti di corruzione. Il presente contributo si propone, quindi, di analizzare le novità introdotte, prestando attenzione alle disposizioni concernenti, ad esempio, le intercettazioni per mezzo di captatore informatico, il patteggiamento, la riabilitazione, l’esecuzione della pena – dando anche conto della recentissima sentenza della Corte costituzionale n. 32/2020 –, la nuova misura cautelare interdittiva, l’inedita causa di non punibilità per il corrotto e il corruttore, nonché la nuova forma di collaborazione per l’ente imputato, interrogandosi sulla legittimità e sull’efficacia di un (nuovo) regime processuale speciale.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/150667
URN:NBN:IT:UNIGE-150667