Introduzione. Nei pazienti sottoposti a trapianto di fegato (TF) trattati con farmaci immunosoppressori le infezioni rimangono la causa principale di morbosità/mortalità. È quindi cruciale comprendere quali siano le alterazioni a carico dell’immunità cellulo-mediata dopo TF soprattutto in casi particolari come nei pazienti con infezione da HIV per cercare di diminuire il rischio di infezioni con nuove strategie. In questo studio è stata quindi condotta un’analisi funzionale e fenotipica dei linfociti T in pazienti sottoposti a TF. Metodi. Lo studio prevede l’arruolamento di 25 pazienti per gruppo: HIV+ sottoposti a TF; HIV+ comparabili per sesso, età e numero di CD4; HIV negativi sottoposti a TF comparabili per sesso, età, regime immunosoppressivo e tempo intercorso dal TF; controlli sani (CTR) comparabili per sesso ed età. I linfomonociti di sangue periferico sono stati stimolati per 16 ore con PepMix BKV (Large T antigen), PepMIX C. albicans (MP65), PepMix CEFT Pool, PepMix HCMVA (UL32), PepMix VACV (MVA 074R) (JPT, Berlin, Germania), S. aureus enterotossina B (SEB) e anti-CD3/CD28/CD49d. Dopo stimolazione in vitro, le cellule sono state marcate con AQUA Live/Dead e anticorpi monoclonali (m-Ab) anti-CD3 PE-Cy5, -CD4 AF700, -CD8 APC-Cy7, -CD45RA PE, -CCR7 BV421 (Biolegend, CA-USA). La produzione di citochine è stata valutata tramite marcatura intracellulare con mAb: IL-2-APC, IL-17-PE-Cy7, TNF-BV605, IFN--FITC (Biolegend). Le analisi sono state condotte mediante un citofluorimetro Attune NxT (Thermo Fisher, USA). Risultati. A oggi sono stati arruolati 22 pazienti HIV+ TF (2 combinati fegato-rene), 21 CTR e 9 HIV+. Tra i TF 16 (73%) assumevano tacrolimus, 2 (9%) ciclosporina, 2 (9%) everolimus, 1 (5%) sirolimus e 1 (5%) rapamicina. Tre pazienti effettuavano ancora terapia con steroidi a scalare (TF effettuato meno di 2 mesi prima del prelievo). 27 pazienti HIV+ (21 TF, 6 non-TF) erano in terapia antiretrovirale con un regime con inibitori delle integrasi, 3 non-TF con darunavir e 1 TF con rilpivirina. L’indicazione al TF era HCC/HCV in 6 pazienti (29%), HCV in 4 (19%), HBV/HCV/HCC in 3 (14%), HBV/HDV in 2 (10%), HBV/HCV in 2 (10%), HBV/HCV/HDV/HCC in 2 (10%), NASH in 1 (5%) e HCV/HBV/HDV in 1 (5%). Tutti i pazienti con HCV avevano già ottenuto una risposta virologica sostenuta al prelievo. La mediana della conta dei CD4 era 477 cells/uL (range 347-564) nei TF e 571 cells/uL (range 552-691) negli altri pazienti HIV+. Tutti i pazienti avevano carica virale soppressa per HIV. Il tempo mediano intercorso tra TF e prelievo era di 1,112 giorni (IQR 455-2,496) e nessun paziente presentava infezioni al prelievo. Come atteso, la percentuale di linfociti T CD4+ è inferiore nei TF rispetto ai CTR, mentre la percentuale dei linfociti T CD8+ è più elevata. TF e CTR mostrano una distribuzione simile dei diversi sottogruppi di linfociti T (naïve, central memory, effector memory) ma i TF hanno una percentuale inferiore di linfociti T CD8 naïve (43.7%, SEM 4.5 e 57.3%, SEM 7.3, p<0.05). Rispetto ai CTR, i TF mostrano una percentuale più elevata di linfociti T CD4+ in grado di produrre IL-2 (0.7% SEM 0.3 e 0.1%, SEM 0.01, p<0.05) e di linfociti T CD8+ in grado di produrre TNF-⍺e IFN- dopo stimolazione con SEB e con anti-CD3/CD28/CD49d (1.0%, SEM 0.2 e 0.4%, SEM 0.2, p<0.05; 4.8%, SEM 1.0 e 2.2%, SEM 0.4, p<0.05 rispettivamente). Conclusioni. I linfociti T di pazienti HIV positivi sottoposti alla terapia anti-rigetto sono in grado di rispondere a stimoli esterni sia con attività helper sia citotossica. Questo suggerisce che un adeguato controllo dell’attivazione immunitaria, valutabile mediante citometria a flusso, nei pazienti sottoposti a TF non solo sia in grado di prevenire il rigetto dell’organo, ma anche di controllare gli episodi infettivi.

Predittori immunologici di un trattamento anti-rigetto efficace e al contempo sicuro in pazienti con infezione da HIV sottoposti a trapianto di fegato

2018

Abstract

Introduzione. Nei pazienti sottoposti a trapianto di fegato (TF) trattati con farmaci immunosoppressori le infezioni rimangono la causa principale di morbosità/mortalità. È quindi cruciale comprendere quali siano le alterazioni a carico dell’immunità cellulo-mediata dopo TF soprattutto in casi particolari come nei pazienti con infezione da HIV per cercare di diminuire il rischio di infezioni con nuove strategie. In questo studio è stata quindi condotta un’analisi funzionale e fenotipica dei linfociti T in pazienti sottoposti a TF. Metodi. Lo studio prevede l’arruolamento di 25 pazienti per gruppo: HIV+ sottoposti a TF; HIV+ comparabili per sesso, età e numero di CD4; HIV negativi sottoposti a TF comparabili per sesso, età, regime immunosoppressivo e tempo intercorso dal TF; controlli sani (CTR) comparabili per sesso ed età. I linfomonociti di sangue periferico sono stati stimolati per 16 ore con PepMix BKV (Large T antigen), PepMIX C. albicans (MP65), PepMix CEFT Pool, PepMix HCMVA (UL32), PepMix VACV (MVA 074R) (JPT, Berlin, Germania), S. aureus enterotossina B (SEB) e anti-CD3/CD28/CD49d. Dopo stimolazione in vitro, le cellule sono state marcate con AQUA Live/Dead e anticorpi monoclonali (m-Ab) anti-CD3 PE-Cy5, -CD4 AF700, -CD8 APC-Cy7, -CD45RA PE, -CCR7 BV421 (Biolegend, CA-USA). La produzione di citochine è stata valutata tramite marcatura intracellulare con mAb: IL-2-APC, IL-17-PE-Cy7, TNF-BV605, IFN--FITC (Biolegend). Le analisi sono state condotte mediante un citofluorimetro Attune NxT (Thermo Fisher, USA). Risultati. A oggi sono stati arruolati 22 pazienti HIV+ TF (2 combinati fegato-rene), 21 CTR e 9 HIV+. Tra i TF 16 (73%) assumevano tacrolimus, 2 (9%) ciclosporina, 2 (9%) everolimus, 1 (5%) sirolimus e 1 (5%) rapamicina. Tre pazienti effettuavano ancora terapia con steroidi a scalare (TF effettuato meno di 2 mesi prima del prelievo). 27 pazienti HIV+ (21 TF, 6 non-TF) erano in terapia antiretrovirale con un regime con inibitori delle integrasi, 3 non-TF con darunavir e 1 TF con rilpivirina. L’indicazione al TF era HCC/HCV in 6 pazienti (29%), HCV in 4 (19%), HBV/HCV/HCC in 3 (14%), HBV/HDV in 2 (10%), HBV/HCV in 2 (10%), HBV/HCV/HDV/HCC in 2 (10%), NASH in 1 (5%) e HCV/HBV/HDV in 1 (5%). Tutti i pazienti con HCV avevano già ottenuto una risposta virologica sostenuta al prelievo. La mediana della conta dei CD4 era 477 cells/uL (range 347-564) nei TF e 571 cells/uL (range 552-691) negli altri pazienti HIV+. Tutti i pazienti avevano carica virale soppressa per HIV. Il tempo mediano intercorso tra TF e prelievo era di 1,112 giorni (IQR 455-2,496) e nessun paziente presentava infezioni al prelievo. Come atteso, la percentuale di linfociti T CD4+ è inferiore nei TF rispetto ai CTR, mentre la percentuale dei linfociti T CD8+ è più elevata. TF e CTR mostrano una distribuzione simile dei diversi sottogruppi di linfociti T (naïve, central memory, effector memory) ma i TF hanno una percentuale inferiore di linfociti T CD8 naïve (43.7%, SEM 4.5 e 57.3%, SEM 7.3, p<0.05). Rispetto ai CTR, i TF mostrano una percentuale più elevata di linfociti T CD4+ in grado di produrre IL-2 (0.7% SEM 0.3 e 0.1%, SEM 0.01, p<0.05) e di linfociti T CD8+ in grado di produrre TNF-⍺e IFN- dopo stimolazione con SEB e con anti-CD3/CD28/CD49d (1.0%, SEM 0.2 e 0.4%, SEM 0.2, p<0.05; 4.8%, SEM 1.0 e 2.2%, SEM 0.4, p<0.05 rispettivamente). Conclusioni. I linfociti T di pazienti HIV positivi sottoposti alla terapia anti-rigetto sono in grado di rispondere a stimoli esterni sia con attività helper sia citotossica. Questo suggerisce che un adeguato controllo dell’attivazione immunitaria, valutabile mediante citometria a flusso, nei pazienti sottoposti a TF non solo sia in grado di prevenire il rigetto dell’organo, ma anche di controllare gli episodi infettivi.
7-set-2018
Italiano
BIAGINI GIUSEPPE
MUSSINI CRISTINA
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/152433
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIMORE-152433