L’obiettivo del presente progetto di ricerca è l’individuazione di soluzioni innovative nel campo dell’imballaggio alimentare, in particolare la preparazione industriale e la caratterizzazione di imballaggi attivi: sistemi per il rilascio controllato di molecole attive, atte a proteggere e ad estendere il tempo di vita a scaffale (shelf life) dei prodotti alimentari. Il progetto è nato dalla collaborazione di COOPBOX Group spa, azienda leader nel settore dell’imballaggio alimentare, con l’Università di Modena e Reggio Emilia, Dipartimento di Scienze della Vita. Partendo dall’esperienza pluridecennale di COOPBOX, sono state fatte diverse prove al fine di modificare i vassoi, i liner da laminazione e i film per la chiusura/saldatura in modo da ottenere un imballaggio interamente antimicrobico. L’obiettivo è quello di ottenere soluzioni adatte ai diversi settori del mercato alimentare fresco, caratterizzati da vite di scaffale brevi e alte percentuali di scarti. Sono quindi stati analizzati due segmenti di applicazione: il mercato dei frutti rossi e il mercato della carne. I frutti rossi, tra cui spiccano fragole, lamponi e mirtilli, sono molto apprezzati dai consumatori in virtù delle loro proprietà nutrizionali, ma subiscono un deterioramento molto rapido. Questi frutti necessitano di un imballaggio, in modo da evitare danni dovuti alla manipolazione, e sono caratterizzati da una vita di scaffale molto breve, nell’ordine di qualche giorno. L’imballaggio standard consiste in una vaschetta con coperchio incernierato in PET, a volte con incollato sul fondo un assorbente a seconda della percentuale di perdita della componente acquosa del frutto. In questa tesi si è trattata l’applicazione di diversi additivi antifungini:: il sorbato di potassio (KS) e l’acido salicilico (filler industriale A6B6). Le prove sono state eseguite considerando come frutto-campione le fragole, in quanto diversamente dagli altri frutti rossi permettono una maggiore replicabilità delle condizioni sperimentali e dei risultati ottenuti. Si è tentata l’applicazione delle sostanze attive sugli assorbenti e sulla superficie plastica tramite coating e i materiali ottenuti hanno permesso di prolungare la vita a scaffale degli alimenti di due giorni. Questo è da considerare come un buon risultato visti i brevi tempi di vita dei frutti in oggetto. Come nel caso del mercato frutti rossi, anche quello della carne è strettamente correlato al settore degli imballaggi, poiché spesso la carne viene confezionata con assorbenti e utilizzando atmosfere protettive (MAP) in modo da prolungarne la shelf life. Come nel caso dei frutti rossi, come “base di plastica” è stato utilizzato un vassoio in PET riciclato da post-consumo (PCR-PET). Utilizzando l’opportuna tipologia di packaging, il tempo di vita a scaffale standard per la carne rossa è nell’ordine di una settimana, mentre per la carne bianca (ad esempio pollame) può arrivare a dieci, dodici giorni. L’obiettivo dell’utilizzo di un additivo antimicrobico non è quello di prolungarne ulteriormente la shelf life, ma di garantire migliori condizioni sensoriali e microbiologiche dell’alimento alla fine del tempo utile. Infatti, una shelf life troppo lunga potrebbe essere percepita dal consumatore finale come qualcosa di artefatto, non naturale. Per questa applicazione si sono studiati coating a base di acido benzoico (filler industriale N6O6) e con Ethyl Lauroyl Arginate (LAE). Tali sostanze, così come quelle scelte nel campo dei frutti rossi, non agiscono esclusivamente per contatto, ma anche per diffusione nello spazio di testa. I risultati ottenuti tuttavia non sono ancora molto chiari e quindi il progetto di ricerca deve essere portato avanti al fine di capire quale sia la soluzione più idonea al settore della carne fresca.

Imballaggio alimentare antimicrobico

2019

Abstract

L’obiettivo del presente progetto di ricerca è l’individuazione di soluzioni innovative nel campo dell’imballaggio alimentare, in particolare la preparazione industriale e la caratterizzazione di imballaggi attivi: sistemi per il rilascio controllato di molecole attive, atte a proteggere e ad estendere il tempo di vita a scaffale (shelf life) dei prodotti alimentari. Il progetto è nato dalla collaborazione di COOPBOX Group spa, azienda leader nel settore dell’imballaggio alimentare, con l’Università di Modena e Reggio Emilia, Dipartimento di Scienze della Vita. Partendo dall’esperienza pluridecennale di COOPBOX, sono state fatte diverse prove al fine di modificare i vassoi, i liner da laminazione e i film per la chiusura/saldatura in modo da ottenere un imballaggio interamente antimicrobico. L’obiettivo è quello di ottenere soluzioni adatte ai diversi settori del mercato alimentare fresco, caratterizzati da vite di scaffale brevi e alte percentuali di scarti. Sono quindi stati analizzati due segmenti di applicazione: il mercato dei frutti rossi e il mercato della carne. I frutti rossi, tra cui spiccano fragole, lamponi e mirtilli, sono molto apprezzati dai consumatori in virtù delle loro proprietà nutrizionali, ma subiscono un deterioramento molto rapido. Questi frutti necessitano di un imballaggio, in modo da evitare danni dovuti alla manipolazione, e sono caratterizzati da una vita di scaffale molto breve, nell’ordine di qualche giorno. L’imballaggio standard consiste in una vaschetta con coperchio incernierato in PET, a volte con incollato sul fondo un assorbente a seconda della percentuale di perdita della componente acquosa del frutto. In questa tesi si è trattata l’applicazione di diversi additivi antifungini:: il sorbato di potassio (KS) e l’acido salicilico (filler industriale A6B6). Le prove sono state eseguite considerando come frutto-campione le fragole, in quanto diversamente dagli altri frutti rossi permettono una maggiore replicabilità delle condizioni sperimentali e dei risultati ottenuti. Si è tentata l’applicazione delle sostanze attive sugli assorbenti e sulla superficie plastica tramite coating e i materiali ottenuti hanno permesso di prolungare la vita a scaffale degli alimenti di due giorni. Questo è da considerare come un buon risultato visti i brevi tempi di vita dei frutti in oggetto. Come nel caso del mercato frutti rossi, anche quello della carne è strettamente correlato al settore degli imballaggi, poiché spesso la carne viene confezionata con assorbenti e utilizzando atmosfere protettive (MAP) in modo da prolungarne la shelf life. Come nel caso dei frutti rossi, come “base di plastica” è stato utilizzato un vassoio in PET riciclato da post-consumo (PCR-PET). Utilizzando l’opportuna tipologia di packaging, il tempo di vita a scaffale standard per la carne rossa è nell’ordine di una settimana, mentre per la carne bianca (ad esempio pollame) può arrivare a dieci, dodici giorni. L’obiettivo dell’utilizzo di un additivo antimicrobico non è quello di prolungarne ulteriormente la shelf life, ma di garantire migliori condizioni sensoriali e microbiologiche dell’alimento alla fine del tempo utile. Infatti, una shelf life troppo lunga potrebbe essere percepita dal consumatore finale come qualcosa di artefatto, non naturale. Per questa applicazione si sono studiati coating a base di acido benzoico (filler industriale N6O6) e con Ethyl Lauroyl Arginate (LAE). Tali sostanze, così come quelle scelte nel campo dei frutti rossi, non agiscono esclusivamente per contatto, ma anche per diffusione nello spazio di testa. I risultati ottenuti tuttavia non sono ancora molto chiari e quindi il progetto di ricerca deve essere portato avanti al fine di capire quale sia la soluzione più idonea al settore della carne fresca.
4-mar-2019
Italiano
AGR/16
PULVIRENTI ANDREA
ULRICI ALESSANDRO
FAVA PATRIZIA
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/152931
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIMORE-152931