La tesi affronta la nuova edizione critica dell’ars Iuliani Toletani episcopi, una grammatica scolastica organizzata e strutturata sul modello donatiano dell’ars maior e minor, arricchita dall’irrinunciabile contributo speculativo isidoriano, soprattutto nella sezione dedicata ai vizi ed alle virtù della parola. L’ars in questione è stata già pubblicata nel 1973 dall’editrice spagnola Maestre Yenes, la quale, però, si è basata per la sua constitutio textus su sei codici, a fronte dei dodici emersi durante le ricerche del dottorando. Solo due manoscritti (Pal. Lat. 1746 e Bernensis 207) consegnano l’ars per intero, mentre i restanti ne contengono solo excerpta, anche abbastanza corposi. La novità dell’agile grammatica spagnola riposa sul fatto che in essa si fondono in maniera osmotica e senza soluzione di continuità la cultura pagana, vivificata dalla citazione frequente di Virgilio, Ovidio, Lucano e Giovenale, e la nuova cultura cristiana che si manifesta proprio con gli autori con cui il grammatico aveva più dimestichezza come Eugenio di Toledo, Corippo, Draconzio e Prudenzio. Un secondo elemento di novità consta nella fusione tra il tradizionale ruolo dell’insegnamento assolto dalla grammatica e l’esigenza di garantire ai neofiti una corretta interpretazione del messaggio divino, attraverso l’esegesi delle Sacre Scritture.
Iuliani Toletani Episcopi ars grammatica edidit et emendavit
2020
Abstract
La tesi affronta la nuova edizione critica dell’ars Iuliani Toletani episcopi, una grammatica scolastica organizzata e strutturata sul modello donatiano dell’ars maior e minor, arricchita dall’irrinunciabile contributo speculativo isidoriano, soprattutto nella sezione dedicata ai vizi ed alle virtù della parola. L’ars in questione è stata già pubblicata nel 1973 dall’editrice spagnola Maestre Yenes, la quale, però, si è basata per la sua constitutio textus su sei codici, a fronte dei dodici emersi durante le ricerche del dottorando. Solo due manoscritti (Pal. Lat. 1746 e Bernensis 207) consegnano l’ars per intero, mentre i restanti ne contengono solo excerpta, anche abbastanza corposi. La novità dell’agile grammatica spagnola riposa sul fatto che in essa si fondono in maniera osmotica e senza soluzione di continuità la cultura pagana, vivificata dalla citazione frequente di Virgilio, Ovidio, Lucano e Giovenale, e la nuova cultura cristiana che si manifesta proprio con gli autori con cui il grammatico aveva più dimestichezza come Eugenio di Toledo, Corippo, Draconzio e Prudenzio. Un secondo elemento di novità consta nella fusione tra il tradizionale ruolo dell’insegnamento assolto dalla grammatica e l’esigenza di garantire ai neofiti una corretta interpretazione del messaggio divino, attraverso l’esegesi delle Sacre Scritture.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/153289
URN:NBN:IT:UNIMC-153289