Il presente lavoro si propone come un’indagine storica, critica e filologica, relativa al modo in cui il restauro pittorico fu concepito, vissuto e praticato nello specifico contesto della Venezia di età moderna, attraverso la rilettura dell’attività di alcune figure di pittori-restauratori in un’ottica ampia e articolata, tenendo conto del coevo impianto storico-critico, dei meccanismi istituzionali di tutela e delle vigenti dinamiche del mercato dell’arte. Si è circoscritto il campo di ricerca a un’unica zona, Venezia, dove le peculiari condizioni climatiche della laguna hanno indirizzato precocemente le istituzioni della città a una politica di salvaguardia delle pitture pubbliche, e un periodo storico che si estende dalla fine del Cinquecento al principio del Settecento, per cogliere la questione nella più problematica dimensione del mercato dell’arte. Considerando che molti pittori-restauratori non disdegnavano affatto l’esercizio del commercio, si è voluto indagare fino a che punto siffatte specializzazioni potessero considerarsi indirizzate alla mera conservazione delle opere e non invece a più ambigue forme di manipolazione giustificate dalle dinamiche del mercato.

Fuoco, neve, sale. Per una storia del restauro tra tutela e mercato nella Venezia di età moderna.

DANIELE, FRANCESCA
2024

Abstract

Il presente lavoro si propone come un’indagine storica, critica e filologica, relativa al modo in cui il restauro pittorico fu concepito, vissuto e praticato nello specifico contesto della Venezia di età moderna, attraverso la rilettura dell’attività di alcune figure di pittori-restauratori in un’ottica ampia e articolata, tenendo conto del coevo impianto storico-critico, dei meccanismi istituzionali di tutela e delle vigenti dinamiche del mercato dell’arte. Si è circoscritto il campo di ricerca a un’unica zona, Venezia, dove le peculiari condizioni climatiche della laguna hanno indirizzato precocemente le istituzioni della città a una politica di salvaguardia delle pitture pubbliche, e un periodo storico che si estende dalla fine del Cinquecento al principio del Settecento, per cogliere la questione nella più problematica dimensione del mercato dell’arte. Considerando che molti pittori-restauratori non disdegnavano affatto l’esercizio del commercio, si è voluto indagare fino a che punto siffatte specializzazioni potessero considerarsi indirizzate alla mera conservazione delle opere e non invece a più ambigue forme di manipolazione giustificate dalle dinamiche del mercato.
12-giu-2024
Italiano
PIETROGIOVANNA, MARIA
Università degli studi di Padova
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/157367
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-157367