La dissertazione intende mettere a tema le opere giovanili di Karl Marx, indagandole a partire da due nuclei tematici: l’individualità e la contingenza. Marx è stato un pensatore che ha preso particolarmente in cura ciò che vi è di unico e inimitabile in ciascuno membro della specie umana. Per la tradizione moderna dell’antropologia possessiva, l’individuo è l’elemento primo a partire dal quale ogni configurazione sociale e politica deve essere costruita. Al contrario, il singolo per Marx è l’esito provvisorio e mai definitivo di un ensemble di relazioni sociali. Né individualismo, né organicismo: Marx valorizza lo spazio indeterminato e potenziale che vi è “tra” gli individui. Per quanto riguarda la questione della contingenza, proveremo a dimostrare che il filosofo tedesco riconosce la “necessità” della contingenza stessa. Questo implica l’attestazione della “dignità” delle pratiche politiche, che la teoria non può pretendere di sussumere al proprio interno. Ma vuol dire anche la possibilità, per il pensiero, di poter afferrare le “tendenze” che queste dinamiche empiriche sono in grado di aprire, a patto che esso si adatti alla necessità della situazione specifica. Proponiamo due espressioni che meglio rendono visibile il problema della contingenza in Marx. La prima espressione è quella di “storia naturale” (Naturgeschichte). In questo caso, Marx esorta a pensare insieme la necessità (la natura) e l’aleatorio (la storia). La seconda espressione fa riferimento al lessico delle “collisioni” (Kollisionen). Le collisioni hanno una storia semantica ben precisa, che da Hegel, attraverso la mediazione di Bruno Bauer, arriveranno a Marx, piegate da quest’ultimo come campi di soggettivazione politica. Le collisioni sono “occasioni” in grado di “fare il vuoto” rispetto a condizionamenti che pretendono di essere pieni e totalizzanti.

Individualità e contingenza in Marx. Dai primi scritti all'Ideologia Tedesca.

CERQUITELLI, ANTONIO
2024

Abstract

La dissertazione intende mettere a tema le opere giovanili di Karl Marx, indagandole a partire da due nuclei tematici: l’individualità e la contingenza. Marx è stato un pensatore che ha preso particolarmente in cura ciò che vi è di unico e inimitabile in ciascuno membro della specie umana. Per la tradizione moderna dell’antropologia possessiva, l’individuo è l’elemento primo a partire dal quale ogni configurazione sociale e politica deve essere costruita. Al contrario, il singolo per Marx è l’esito provvisorio e mai definitivo di un ensemble di relazioni sociali. Né individualismo, né organicismo: Marx valorizza lo spazio indeterminato e potenziale che vi è “tra” gli individui. Per quanto riguarda la questione della contingenza, proveremo a dimostrare che il filosofo tedesco riconosce la “necessità” della contingenza stessa. Questo implica l’attestazione della “dignità” delle pratiche politiche, che la teoria non può pretendere di sussumere al proprio interno. Ma vuol dire anche la possibilità, per il pensiero, di poter afferrare le “tendenze” che queste dinamiche empiriche sono in grado di aprire, a patto che esso si adatti alla necessità della situazione specifica. Proponiamo due espressioni che meglio rendono visibile il problema della contingenza in Marx. La prima espressione è quella di “storia naturale” (Naturgeschichte). In questo caso, Marx esorta a pensare insieme la necessità (la natura) e l’aleatorio (la storia). La seconda espressione fa riferimento al lessico delle “collisioni” (Kollisionen). Le collisioni hanno una storia semantica ben precisa, che da Hegel, attraverso la mediazione di Bruno Bauer, arriveranno a Marx, piegate da quest’ultimo come campi di soggettivazione politica. Le collisioni sono “occasioni” in grado di “fare il vuoto” rispetto a condizionamenti che pretendono di essere pieni e totalizzanti.
27-mag-2024
Italiano
BASSO, LUCA
Università degli studi di Padova
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Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-157368